Ha compiuto gli anni ieri un simbolo della Juve degli ultimi anni. Andrea Barzagli, un giocatore, un uomo inimitabile. 

Arrivato dal Wolfsburg il 27 gennaio 2011, dopo tre stagioni, condite dalla ciliegina sulla torta: vittoria dello scudetto 2008/2009, dove Barzagli disputa 34 partite senza essere mai sostituito; tra l'altro come i suoi compagni di squadra aveva due giocatori transitati in Italia, Zaccardo e Dzeko: il primo si è ritirato dopo l'esperienza ai Tre Fiori, squadra dilettantistica sammarinese e il secondo è un punto fermo della Roma, nonostante la petulante advances di Conte di portalo a Milano.

Andrea lo abbiamo imparato a conoscere in Italia prima hai Chievo, sotto la gestione Del Neri, e poi al Palermo del 2004-2008. Difensore di gran fisico ma comunque vedo oggi e con ottima conduzione palla al piede. Soprattutto, quello che ha fatto grande "The Wall", è la sua intelligenza tattica, un senso della posizione innata. la Juve lo acquista il prezzo di saldo, €300.000 euro più bonus legati ai risultati sportivi. Ricordiamo che è un campione del mondo e che ha vinto uno scudetto in Germania, senza essere al Bayern Monaco o al Borussia Dortmund...

La prima stagione non lo vede protagonista ma dalla seconda cambia tutto: si posiziona nel reparto difensivo disegnato di Conte e si prende la titolarità assoluta, portando la squadra bianconera ad essere la meno battuta nel campionato con solo 20 reti subite in 38 partite. Nelle stagioni successive mette il marchio sulle molteplici vittoria della vecchia signora, non mettendo mai in discussione la sua titolarità, tranne per qualche infortunio che lo condiziona durante il cammino.

Grazie alla sua presenza viene nominata una delle sigle che riecheggerà nella memoria presente e futura della Juventus: BBC, BARZAGLI, BONUCCI E CHIELLINI. Aggiungendo un'altra bandiera, BUFFON, si delinea uno dei reparti difensivi più forti nella storia del calcio, che sfiora la semifinale degli europei nel 2016, se non fosse per dei rigori discutibili nelle nostre file di giocatori. Una diga quasi imperforabile, una movenza di movimenti e di reparto degni di essere mostrati in tutte le scuole calcio...

La storia di Barzagli, però, nasconde una velatura di mistero: ricordi grandi elogi a Bonucci, giocatore dotato di grandi qualità di impostazione e Chiellinii, leader in campo e fuori, giocatore "sporco" ma efficace, spina nel fianco di tutti gli attaccanti affrontati. E Andrea???
Il difensore Toscano viene poco considerato, ma se guardiamo i numeri si dimostrano essere uno dei difensori migliori come continuità di rendimento.

In quest'Aurea Mediocritas, pare viverci senza troppi patemi, nel mentre si è tolto lo sfizio di vincere il mondiale 2006, giocando titolari quarti di finale contro l'Ucraina, a causa dello squalifica data a Materazzi. A 35 anni gioca probabilmente il suo miglior campionato, mettendosi poi in mostra all'europeo come uno dei migliori nel suo ruolo in Europa.

Probabilmente meriterebbe una Laurea ad Hinorem per le sue marcature e le letture difensive; da settembre fa parte dello staff tecnico di Sarri, con licenza di fare da tramite tra l'allenatore e i suoi ex compagni, così da smussare le possibili incomprensioni. Un giocatore che non si è mai notato per questioni extra campo, ma che ha dato l'esempio in campo, sia come atleta e sia come uomo.
Se i difensori della Juventus riescono a captare e immagazzinare anche solo un 33% delle sue direttive, la Juventus può dormire sogni tranquilli per ancora molti anni.