Spesso a dare un maggior fascino al calcio ci pensano stadio e imprese epocali. Ma il ruolo del giornalista, di colui che si cala nella tensione infernale sportiva offre la sua parte. E pensare che commentare ogni gara, dal dominio juventino all’emozione interista, è il ruolo più difficile; devi trovare le parole giuste per incorniciare il momento, portare entusiasmo nelle case degli italiani, ma soprattutto essere veritiero, qualità che in un mondo di maschere come il nostro risulta assai difficile. Ecco che allora il commentatore più competente a descrivere la realtà sportiva è uno solo, Pierluigi Pardo. Arrivato a Stream nel 2001, il giornalista romano si è subito contraddistinto per professionalità, semplicità, ma soprattutto spontaneità; un po’ tutte quelle qualità che sarebbero essenziali nella vita di tutti i giorni, ma spesso il vortice continuo di eventi legati l’un con l’altro ci porta a nutrire un certo distacco dalla realtà e,come affermavano i più grandi autori della letteratura, trovare la via della verità risulta assai complesso. Pierluigi Pardo ci riesce in un modo unico, che mira a creare un rapporto diretto tra cronista e interlocutore.

TIRARE FUORI IL FANCIULLINO.

Il messaggio che il giornalista romano vuole trasmettere a tifosi e appassionati di calcio è eloquente: tirare fuori il fanciullino che è in noi. Sì, perché i suoi commenti testimoniano una visione del mondo portata avanti da un “bambino adulto”. Non è soltanto un ossimoro, ma la pura verità. Il bambino con la sua spontaneità e con i suoi occhi veritieri riesce a creare i più svariati legami tra le cose e osserva il mondo da una prospettiva particolare, ma allo stesso emozionante. Al ragazzino, se vogliamo chiamarlo così, manca un linguaggio più elevato a causa dell’età, ma Pardo riesce a creare questo dualismo perfetto tra la curiosità del bambino e l’abilità comunicativa della persona adulta. Un qualcosa di fantastico ed estremamente difficile da realizzare. Basti pensare per un secondo alla telecronaca della Supercoppa  europea 2015, quella tra Barcellona e Siviglia, vinta dai blaugrana per 5-4; una sfida unica, decisa dall’uomo della provvidenza, Lionel Messi. Ed è proprio su questo giocatore che il mitico Pier riuscì a creare un monologo dettato dalla magia del calcio e dagli occhi dei tifosi andalusi, vicini al miracolo, ma delusi dal finale. 

E per parlare delle sfide più recenti, che dire di Roma Barcellona? La partita più sentita forse in Italia, quella dove i veri sportivi desideravano un epilogo equivalente e anche qui la frase sui gladiatori del Colosseo fece riflettere ogni tifoso e rese più felice il popolo romano della straordinaria rimonta. 

Adesso la fortuna e la bellezza del calcio vista da un microfono passa a Dazn, che si è aggiudicata per ogni giornata di Serie A la visione di 3 partite. E il sabato sera tocca a Pardo raccontare quello che dice il campo. A malincuore non lo sentiremo più nelle grandi sfide europee, ma quello che ha fatto e che continua a fare con il massimo della professionalità rimarrà nella storia e quella voce della verità non rimarrà nel vento, ma entrerà lo stesso nelle menti di tutti noi il sabato sera.

Il calcio è lo sport più bello del mondo, ma il commento di Pardo lo rende ancora più affascinante.