Eccoci arrivati all'ultima puntata della seconda stagione di "Piccole squadre che fanno miracoli".
Finisce un viaggio bellissimo. In questi tempi di pandemia, ho avuto il piacere di raccontarvi le imprese calcistiche più belle di sempre. Vi ringrazio tantissimo a partire dallo staff di Vivo Per Lei.

Oggi vado in Germania per raccontare la storia di un club che nel corso degli anni, è passata dalla squadra più odiata del paese, fino a diventare una vera e propria cenerentola d'Europa. Sto parlando del Lipsia. Situata nella Sassonia, la città conta una popolazione di ben 605.407 abitanti (la più popolosa della regione e l'ottava dell'intera Germania). Divenne il centro della famosa battaglia persa da Napoleone Bonaparte, è stata duramente colpita durante il secondo conflitto mondiale e divenne anche il teatro delle manifestazioni del lunedì, un movimento di protesta che negli anni portò alla caduta del muro di Berlino e alla riunificazione tedesca. Lì c'è una società calcistica, il RasenBallsport Leipzig fondata nel 2009 dalla multinazionale austriaca Red Bull (costituì anche il Salisburgo, i New York Red Bulls e il Red Bull Brasil di Campinas in Brasile) che si prepara a disputare la Bundesliga 2016-2017. Con alcuni uomini di eccezione, il club nel corso degli a venire raggiungerà degli obiettivi importantissimi.

Il club ritorna a giocare la massima divisione tedesca dopo sette anni. I Bullen per fare una bella figura decidono di ingaggiare Ralf Hasenhüttl come nuovo allenatore. Insieme a lui arrivarono: un certo Timo Werner, Naby Keita e Dayot Upamecano. In quella squadra giocarono: Marcel Sabitzer, Rani Khedira (fratello minore di Sami), Yussuf Poulsen, Diego Demme e Peter Gulàcsi. L'inizio in campionato è straordinario. La squadra sconfigge a sorpresa il Borussia Dortmund alla seconda giornata e il club infila una serie di risultati utili (tre pareggi e dieci vittorie). I Bullen si candidorono come la vera favorita per il titolo, ma il Bayern Monaco sul finire del girone di andata li sconfigge per 3-0. Nel girone di ritorno, il Lipsia continua a stanziarsi al vertice tenendo testa al Bayern che alla fine vincerà la Bundesliga per la ventisettesima volta della sua storia. Tuttavia, i Bullen raggiungono il loro primo miglior risultato della storia, andranno a giocare per la prima volta la Champions League grazie alle 21 reti di Timo Werner. Sarà l'inizio della nuova cenerentola tedesca.

La nuova annata coincide con il debutto del Lipsia nella massima competizione europea. I tedeschi vengono pescati nel girone G insieme al Porto, Besiktas e Monaco. Nelle prime sei giornate, i Bullen ottengono solamente sette punti (due vittorie, un pareggio e tre sconfitte) che vale la retrocessione in Europa League come terza classificata. Ai sedicesimi di finale, la squadra sfida il Napoli di Maurizio Sarri (che era in corsa per lo scudetto) e per fortuna riescono a passare il turno grazie al 3-1 vinto al San Paolo. Dopo aver eliminato lo Zenit San Pietroburgo, il Lipsia inciampa ai quarti di finale contro l'Olympique Marsiglia (finalista di quella edizione). In campionato la squadra non va oltre il sesto posto che consente l'accesso al secondo turno di qualificazione dell'Europa League.

Dopo una stagione al di sotto delle aspettative, i Bullen volevano migliorare le loro prestazioni e dovevano rinunciare a Naby Keita che nel frattempo si accoda al Liverpool di Jurgen Klopp. Il campionato partì con una sconfitta pesante contro il Borussia Dortmund, ma la squadra ingrana una serie di dieci risultati utili consecutivi (quattro pareggi e sei vittorie) che vale la terza posizione momentanea. In Europa League dopo aver superato il secondo e il terzo turno di qualificazione e lo spareggio contro lo Zorya, il cammino si ferma alla fase a gironi con il Lipsia che viene inserito nel gruppo B insieme al Rosenborg, Celtic e il Salisburgo. Il club ottiene solo sette punti in sei giornate e manca la qualificazione all'ultima partita pareggiando contro i norvegesi. Nella seconda parte della Bundesliga, i Bullen mantengono la loro imbattibilità e si inserisce nella lotta per il titolo. I sogni si infrangono nei tre match restanti (due pareggi con Magonza e Bayern Monaco e una sconfitta contro il Werder Brema). Il Lipsia chiude il campionato al terzo posto e si qualifica per la seconda volta in Champions League.

Arriviamo finalmente all'annata 2019-2020. Il Lipsia decide di ingaggiare un certo Julian Nagelsmann come nuovo allenatore. Era colui che portò l'Hoffeinheim nella massima competizione europea per ben due volte. Alla corte tedesca arrivarono: Patrik Schick, Dani Olmo, Ethan Ampadu (futuro giocatore del Venezia) e Christopher Nkunku. L'inizio dell'era Nagelsmann è strepitoso. La squadra dopo cinque partite si stabilisce al vertice sotto il segno di Timo Werner. I Bullen riescono a vincere il girone di andata con undici vittorie, quattro pareggi e due sconfitte (record per il club tedesco). Però nella seconda parte del campionato, il Lipsia non riesce a tenere la testa della classifica e la squadra scivola dal primo al terzo posto finale con 66 punti conquistati. Ottimo invece il cammino in Champions League.Bullen partecipano per la seconda volta alla fase a gironi e vengono pescati nel gruppo G con il Lione, Benfica e Zenit San Pietroburgo. Con undici punti conquistati in sei giornate, il club raggiunge per la prima volta in assoluto la fase ad eliminazione diretta. Agli ottavi il Lipsia elimina a sorpresa il Tottenham (1-0 all'andata e 3-0 al ritorno), mentre ai quarti (gara secca a causa del Covid-19) i Bullen eliminano anche una corazzata spagnola: l'Atletico Madrid del Cholo Simeone. Il sogno si infrange alle semifinali per mano del Paris Saint-Germain che riesce a sconfiggere i tedeschi per 3-0 e si qualifica alla finale.

Julian Nagelsmann ha stupito tutta la Germania, ha saputo portare questa squadra verso un obiettivo inaspettato. Ora con il Bayern Monaco cercherà di mettersi in mostra con il suo gioco che continua a sorprendere il calcio europeo.
Un abbraccio Pasqui