Se noi scriviamo su questo blog, dedichiamo il nostro tempo a vedere partite, ad inseguire notizie, a discutere con amici, conoscenti e addirittura sconosciuti, significa che il calcio occupa un posto speciale nella nostra vita.
Ognuno di noi ha nella testa il proprio modello, l'ideale di quello che dovrebbe essere il nostro sport preferito.

E anche io, nella mia fantasia, vorrei un calcio diverso, che lo rendesse ancor più affascinante di quanto comunque già abbondantemente lo sia.

Sono solo alcuni flash, di cui vorrei portare uno sviluppo in articoli diversi e maggiormente approfonditi.


ASPETTI TECNICI

1) TEMPO EFFETTIVO: come la maggioranza degli appassionati, trovo ancora inspiegabile come nel 2019 si possa assistere in tornei ai massimi livelli nazionali ed internazionali a perdite di tempo ridicole e fuori luogo, che minano la bellezza e la regolarità di un singolo evento. Abbiamo gli strumenti tecnologici che sono entrati sui terreni di gioco, ma ancora non siamo riusciti ad inserire un meccanismo che privi le squadre della peggior strategia da adottare: finti infortuni o scenate indegne del nome del football.

Il quarto uomo è una figura che, oggettivamente, viene scarsamente utilizzata. Perché non assegnare a lui il compito di innescare un cronometro (che negli stadi perlomeno di Serie A e B, se non anche C potrebbe essere impiantato in modo visibile per gli spettatori, come accade anche in altri sport) che tenga conto solo dell'effettivo gioco? Avremmo due tempi da 30 minuti a scalare, con sospensione del tempo per ogni istante in cui il pallone non è in gioco. Al termine dei 30 minuti un gong finale segna lo stop: se vi è un'azione in corso, si attende il termine della stessa per decretare la fine del match; in caso di fallo opportunistico, si prosegue finché il pallone non fuoriesca dal rettangolo di gioco o finisca in rete.

2) VAR: lo strumento tecnologico serve a supportare le decisione del direttore di gara, essere umano e quindi in grado di commettere degli errori. E' necessario che il VAR intervenga in tutti i casi in cui la decisione sia errata; non è ammissibile circoscrivere l'intervento degli assistenti ad una serie predefinita di eventi, perché ciò equivale a dire che esistono errori di serie A e di serie B: non è così.

Fischiare una rimessa laterale ad un team piuttosto che a quello avversario è comunque un errore.
Ci sarebbe, ovviamente, da regolarizzare la fluidità del match, ma gli interventi tecnologici devono necessariamente essere ad ampio raggio.

3) CATEGORIA ASSISTENTI TECNOLOGICI: sempre a proposito di VAR, sarebbe opportuno creare un vero e proprio organismo specializzato solo ed esclusivamente nell'assistenza video.
Gli arbitri continuerebbero a dirigere gli incontri sul terreno di gioco, con pieni poteri decisionali, mentre altri soggetti (che possono anche essere esterni) si occuperebbero solo di tecnologia.
"La divisione del lavoro svolge un ruolo di fondamentale importanza sia nello sviluppo che nella capacità di produzione" (Adam Smith, padre dell'economia moderna).


ASPETTI ORGANIZZATIVI

1) CALENDARIO: nelle ultime settimane abbiamo assistito ad alcune lamentele da parte di Klopp e Guardiola sui tempi di recupero molto stretti per alcuni calciatori in quanto oberati di impegni su più fronti (club e Nazionale).

Un fatto è innegabile: si gioca sempre. Troppo. Anche per chi (come il sottoscritto) vive di calcio quotidianamente, è eccessivo il fatto che in ogni periodo dell'anno vi siano partite.

Questa sovrabbondanza di incontri ha diversi limiti: in primis, nei confronti degli atleti, che spesso possono arrivare al termine della stagione appesantiti o incorrere in problemi fisici dovuti al carico di incontri ufficiali.

Inoltre, anche per la platea calcistica, assistere ad una serie di incontri così fitta crea un senso di scarso appagamento, in quanto manca l'attesa della partita di cartello, manca quel romanticismo (nell'accezione positiva del termine) che è il fulcro di questo sport/mercato.

Pertanto, almeno per le leghe europee, fisserei un obbligo di astensione di incontri ufficiali, presumibilmente per 4 settimane nel mese di Agosto (che lo consacrerei al mercato, attualmente esagerato come tempistica) e 1 settimana nel mese di Gennaio.

Questi break permetterebero un recupero fisico importante ed una preparazione valida per essere sempre competitivi, oltre a favorire il senso di attesa nel pubblico, che si avvicinerebbe con maggiore pathos ai match che contano.

Questa idea va di pari passo con l'adeguamento dei Campionati Nazionali e delle Coppe Europee.

2) CAMPIONATI NAZIONALI: tutti i top campionati europei a 18 squadre, modello Bundesliga.

Riduzione necessaria per garantire qualche match internazionale in più (ricordiamoci che il calcio è mercato e quindi bisogna trovare un compromesso tra spettacolo, business e romanticismo) e anche per avere una competitività maggiore.

In Italia, creerei una Serie A a 18 squadre con 4 retrocessioni (come accadeva in passato), che garantirebbe, sulla carta, un profondo equilibrio per molte più squadre rispetto agli ultimi tornei che hanno visto dei team sapere già a gennaio che non avrebbero avuto obiettivi.

A scalare, ci sarebbe poi una rivisitazione delle leghe professionistiche, con paletti ben definiti per le società e con una cura all'aspetto territoriale che gioca un ruolo fondamentale nei tornei minori.

3) COPPE EUROPEE: chi scrive, quando si parla di Superlega, ha sempre un pò il cuore a metà. Per me che amo il calcio verace è improponibile; dall'altra parte, vedere incontri di livello stuzzica il palato di chi ama questo sport.

Cosa si potrebbe ideare? La mia proposta è quella di avere una Super Champions a 48 squadre, con i 4 maggiori campionati che apportano 6 squadre a testa per un totale di 24, ovvero il 50% del totale.

Perché? Per fare in modo che ci sia una vera e propria partecipazione da parte di tutti i top team europei.

Il caso classico è quello della Premier: ci sono ormai 6 squadre a livello top, ed è un peccato che, ad esempio, Arsenal o United siano fuori dall'edizione della Champions 2019/20.

Con questo meccanismo, si potrebbe pensare a creare sempre 8 gironi ma da 6 squadre, con un incremento di match internazionali da 6 a 10, con l'inserimento di qualche turno nei week-end (ad esempio l'inaugurale e quello conclusivo).

Mantenendo lo stesso numero di gironi, ma con più squadre di spicco, si avrebbero già dei match interessanti nella prima fase.

Ovviamente, bisognerebbe elaborare un meccanismo legato alle fasce di sorteggio per fare in modo che conti la posizione di arrivo nel campionato nazionale, altrimenti tra il secondo posto e addirittura il sesto posto non ci sarebbe alcuna differenza.

Poi, creerei due coppe minori differenziate: una prima la dedicherei alle federazioni maggiori, l'altra la dedicherei alle federazioni più basse del ranking, in modo che la vincente del titolo possa accedere alla Super Champions e avere la possibilità di confrontarsi con i top team.

Ovviamente, è una proposta embrionale e che non sarebbe statica ma andrebbe di pari passo con l'evoluzione dei campionati.

Ad esempio, qualche anno fa non avrei mai pensato a questa idea in quanto nei singoli tornei federali non avevamo tante squadre ad altissimo livello.

Ora, invece, l'esplosione di squadre come il Tottenham, il Manchester City, l'Atletico Madrid, il Napoli, la Roma, hanno portato ad avere più squadre appetibili per il mercato internazionale, che soffrirebbe a non averle nel palcoscenico che conta.

4) COPPE NAZIONALI: con l'assetto che darei alle tre leghe professionistiche (A, B e C), la Coppa Italia vedrebbe le 18 squadre di Serie A qualificate ai sedicesimi di finale di diritto; le altre 14, provenienti dalle due serie citate, si affiancherebbero.

Dai sedicesimi in poi, tabellone con sorteggio senza vincoli e con la partita in casa della squadra peggio piazzata nel campionato precedente (ovviamente gara secca, comprese le semifinali).

Ciò garantirebbe imprevedibilità e stadi pieni.

Per ovviare al problema legato ai diritti televisivi, si potrebbe ideare una Coppa di Lega (già presente in altri Paesi) a cui partecipino solo le prime 8 squadre del campionato precedente.

Partite andata e ritorno con direttta televisiva.

In questo modo, avremmo due coppe nazionali: una più divertente e imprevedibile, l'altra che soddisfa i bisogni delle televisioni e dello spettacolo.

Ovviamente, bisognerebbe calendarizzare il tutto in modo da evitare il sovraccarico citato in precedenza.

5) MONDIALE PER CLUB: annullerei Supercoppa Europea e Mondiale per Club così come è allo stato attuale per creare un Mondiale da disputarsi negli anni dispari nel mese di luglio.

I criteri di accesso li spiegherò nell'articolo dedicato, ma questa formula darebbe reale dignità al titolo di campione del Mondo per club, oltre che sarebbe una manifestazione da disputarsi con l'atmosfera tipica delle competizioni per Nazionali.

Tutto ciò prima del mese di Agosto, che, come detto sopra, non deve essere toccato per nessuna ragione al mondo per garantire il pieno recupero.

6) SOSTE PER LE NAZIONALI: durante l'anno si hanno 4 soste. Troppe. Dimezzare le soste allungandone la durata: quindi avremmo una sosta di due settimane, ad esempio, nel mese di ottobre, ed un 'altra sosta nel mese di febbraio sempre della medesima lunghezza, in modo da permettere ai club di non avere interruzioni nel periodo caldo della stagione che spesso smorza la tensione.

Ovviamente, altre due settimane sarebbero garantite a Giugno, a conclusione di tutte le manifestazioni per club, più competizioni continentali e Mondiali ogni due anni.

Nel periodo post-natalizio si potrebbe pensare anche a qualche stage.

7) ORARI: su questo punto ci sono molti dettagli che andrebbero discussi. Di certo, quello che sta accadendo oggi nei campionati nazionali è mortifero. Lo spezzatino è una delle idee peggiori che si possa concepire: nessun consumatore può vedere tutte le partite in cartello per come strutturate.

Non ha senso a livello economico e non ha senso a livello organizzativo.

Bisogna reimpostare il tutto, in modo da avere il connubio perfetto tra organizzazione e introiti.


ASPETTI ECONOMICI

1) BILANCI IN REGOLA: le società devono essere necessariamente in regola all'avvio della stagione.

Bisogna evitare che vi siano casi come quelli, ad esempio, accaduti nella serie cadetta di quest'anno.

Creare degli strumenti appositi per verificare che partecipino alle competizioni (nazionali e non) solo società sane e con i conti in regola.

2) MONTE INGAGGI: senza pensare di fissare un limite all'ingaggio del singolo, ma si potrebbe sviluppare una sorta di parametro per cui il monte totale deve essere ancorato ad alcuni valori, in modo da evitare situazioni che possono portare le società ad avere dei problemi, oltre al fatto che, a livello etico e morale, sarebbe un grosso passo verso il popolo del calcio.

3) STADI: gli stadi devono essere belli. E' una frase banalissima, ma bisognerebbe davvero creare degli spazi che siano piacevoli, che valgano la pena di poter essere vissuti.

Creare una sorta di vincolo in cui tutte le società impegnano una quota percentuale dei propri introiti per favorire l'ammodernamento del proprio impianto.

 

Questi sono i punti cruciali che intendo affrontare in modo molto più approfondito singolarmente, che renderebbero ai miei occhi, ma forse anche a qualcun altro, il calcio ancora più vivo.