La Juve perde a Lione!
Ciò che non ci si aspettava, è diventato realtà. La Juve di Sarri è riuscita nell'impresa di perdere, ancora una volta, una partita sulla carta tranquilla abbordabile, contro un avversario modesto. Ma il problema vero non è il risultato, tranquillamente ribaltabile allo Stadium, ma il modo in cui è arrivata questa inattesa sconfitta.

Pronti via e la Juventus non c'è in campo. Dopo tutto il dire che la squadra era pronta per questo appuntamento, che era arrivato il momento della svolta, che la Juve avrebbe messo da subito le cose in chiaro, in realtà quello che abbiamo assistito è stato un calvario, una squadra senza capo né coda, una squadra senza identità. Non c'è un briciolo di gioco, di idea, almeno tentata. Vedere una squadra con Ronaldo che crossa in area per il Sig Nessuno, è l'emblema di una squadra che non ha idea di cosa fare in campo.
Ora come sempre si cercherà il colpevole, e come sempre ci si dividerà tra contro Sarri e contro la squadra. In verità trovare o no un colpevole, non ha molto senso ora come ora, perché comunque non ci sarebbe il tempo per intervenire, sarebbe il momento di compattarsi e reagire, come ho già detto dopo, Lazio, Napoli e Verona, e il problema è proprio questo. La Juve ci aveva abituato alla reazione dopo una sconfitta, anche con Allegri c'erano i problemi di gioco, eppure c'era la sensazione di unità di voglia di sacrificio e di tirarsi fuori dalle situazioni difficili. "La Juve non muore letteralmente mai l" era stato il commento di di Repice, in radiocronaca dopo un Inter Juventus, che vide una Juventus vincente alla fine nonostante il dominio nerazzurro.
Ecco, oggi quella Juventus non c'è più. Dobbiamo farcene una ragione. Anche l'episodio in pre partita con un Bonucci che bacchetta Matuidi e altri per lo scarso impegno in fase di riscaldamento, è emblematico.
Sarri, oltre a non riuscire a far passare le due idee tattiche, è riuscito a far svanire quel fuoco che ardeva dentro i bianconeri. Sarri a fine partita ammette "non riesco a fare passare il concetto di movimento palla veloce e di pressare in avanti, i ragazzi non mi seguono, in questo dovrò in un qualche modo riuscirci".
Questa dichiarazione, a mio avviso, è abbastanza grave. Che una squadra durante una fase nuova di cambiamento, incontri delle difficoltà per cui a volte delle cose riescono, e a volte no, ci può stare ed è fisiologico, ma che dopo otto mesi, un allenatore si presenti davanti ai microfoni e ammetta che la squadra non lo segue è un problema serio. Sta a dimostrare che tra squadra e allenatore non c'è feeling, non c'è unione di intenti. Quando una squadra va per conto suo e non segue i dettami del mister, e veramente un problema da risolvere in un qualsiasi modo. Gran parte dei giocatori sono di una mediocrità disarmante. Sandro, Danilo, Pjanic, Rabiot, Bernardeschi, Ramsey sono giocatori che non giocherebbero mai in nessuna squadra top di vertice europeo. Liverpool, City, Barcellona, Real Madrid, Bayern, non vedrebbero mai il campo.
E questa situazione, sia ben chiaro a tutti, è una responsabilità della società, che come sappiamo ha allestito la squadra a propio piacere e poi l'ha consegnata a Sarri. Sarri poi ci sta mettendo del suo, perché se non è ancora in grado di entrare nelle teste e nei cuori dei calciatori, facendosi seguire con voglia ed entusiasmo, questa è una sua colpa. Allegri in questo è stato un maestro. Mai nessun giocatore correrà mai verso la panchina per abbracciare l'allenatore dopo un gol o una vittoria, e questo è un segnale importante. Non escludo nemmeno che la squadra sia scesa in campo stasera pensando all'Inter. I recenti fatti nazionali con il coronavirus che farà disputare la partita decisiva a porte chiuse a Torino, possono aver messo un po di tempo preoccupazione in testa ai giocatori, e la consapevolezza di essere nettamente superiori al Lione, può avere giocato un brutto scherzo ai ragazzi, perché l'approccio alla partita è stato vergognoso, non da ottavo di finale di Champions, non da Juventus. Poi mettiamoci anche la pessima serata dell'arbitro e del Var che negano due rigori ai bianconeri.
Se sul primo, spinta a Ronaldo, si può forse discutere sull'entita' della spinta, ma era rigore tutta la vita, ancor più clamoroso quello su Dybala nettamente trattenuto e atterrato in area. In entrambi i casi non si è voluto consultare il Var. Ovviamente i rigori, anche se trasformati, non avrebbero cambiato una virgola, sulla prestazione deludente della squadra, ma visto che si dice sempre che una competizione come la Champions, vive anche di episodi e dettagli, come quel famoso rigore non dato a Cuadrado che vanifico' il 3 a 1 al Bernabeu, anche questi avrebbero potuto, e potrebbero fare la differenza.

Ora mancano tre settimane al ritorno, per quella data tatticamente e tecnicamente non potrà cambiare poi molto, ma mi aspetto un'altra Juve sotto il profilo della grinta, carica agonistica, unità, compattezza, questo non solo me lo aspetto, ma lo pretendo.
La sconfitta va sempre accettata, se sai di aver versato sul campo fino all'ultima goccia di sudore, non se hai perso per arroganza e supponenza. Ora basta, testa sul campo e pedalare duro.