Come l'anno scorso, che il Pescara cambiò 3 allenatori, ovvero Luciano Zauri, Nicola Legrottaglie e infine Andrea Sottil, e si salvò solo grazie ai play out contro il Perugia, allenato dall'ex Massimo Oddo, anche quest'anno il delfino cala il tris di coach. Si è iniziata la stagione con Massimo Oddo, per poi passare ad affidare la panchina a Roberto Breda, che ha accumulato cinque sconfitte nelle ultime sei gare in cui ha allenato il delfino biancazzurro e ha conquistato 13 punti in 14 partite, migliorando lo score ancora più disastroso del suo predecessore Massimo Oddo, di 4 punti in 9 match, ma tutto questo non è bastato: via anche lui, e al suo posto arriva Gianluca Grassadonia. Contratto fino al termine della stagione.

Qualcuno ricorderà Grassadonia per un episodio particolare avvenuto durante la sua carriera da calciatore come difensore centrale: Stadio Friuli (attuale Dacia Arena, N.D.R.) di Udine, 29 novembre 1998. Qui è in corso il match di Serie A tra Udinese e Cagliari. I sardi stanno facendo un campionato al di sopra delle loro aspettative e sono sesti con 14 punti dopo dieci giornate e hanno un punto in più proprio dell'Udinese a quota 13 punti. L'Udinese passa in vantaggio con Bachini ma nel secondo tempo, al 58esimo rischia di accadere quella che poteva essere una tragedia:  Thomas Locatelli, trequartista calciatore dell'Udinese, è lanciato in contropiede e punta l'area del Cagliari, Grassadonia interviene in scivolata per cercare di fermarlo, e riesce a toccare il pallone. Dopo l'intervento di Grassadonia, Locatelli è in caduta e involontariamente colpisce con il suo ginocchio sinistro la parte posteriore della testa di Gianluca Grassadonia. L'impatto è molto violento e forte e Grassadonia  resta a terra privo di sensi per un arresto cardio circolatorio. L'arbitro, il signor Bolognino, non si accorge subito della gravità della situazione, ma Alessio Scarpi, portiere del Cagliari sì, e si precipita di corsa verso il compagno che è terra esanime e inizia a praticargli la respirazione bocca a bocca per alcuni secondi, il tempo necessario per l'arrivo del dottor Indovina, medico sociale dell'Udinese che prontamente esegue il massaggio cardiaco. Per fortuna dopo qualche secondo Grassadonia riprende a respirare e muove le gambe. Viene così caricato sulla barella e ovviamente trasporato all'Ospedale di Udine. Al suo posto l'allenatore del Cagliari Giampiero Ventura mandò in campo Centurioni.

Quando si riprenderà, Grassadonia non ricorderà nulla di ciò che è accaduto e neanche del match, che per la cronaca finirà 2 a 1 per l'Udinese con gol di Marcio Amoroso, che giocherà anche nel Milan tra gli altri club, e gol della bandiera dei sardi di Tiziano De Patre. Sul secondo gol c'è un errore per una uscita a vuoto dell'eroe del match, Alessio Scarpi, colui che ha salvato la vita a Grassadonia con il suo tempestivo intervento. Fu il primo caso in assoluto che "La Gazzetta dello Sport" diede 10 in pagella, e che scrisse: "L'Intervento fondamentale è il bocca a bocca su Grassadonia che non respira. Salva una vita, mica un goal!"

Scarpi dichiarò: "Gianluca fece un contrasto e prese una violenta botta in testa. Lo vidi sdraiato in terra che non respirava, mi sono spaventato e mi venne istintivo fargli la respirazione bocca a bocca. Poi dopo 10 secondi per fortuna venne il dottore. Quell'istante lì mi é venuto istintivo. Non so se poi sia servito a qualcosa, so che oggi sta bene e fa l'allenatore"

Grassadonia adesso è chiamato ad allenare il Pescara Calcio. Nel suo staff ci sarà pure il "sindaco" Marco Sansovini e Hugo Campagnaro, due ex giocatori del Pescara, attaccante italiano il primo e difensore centrale argentino il secondo. Collaboreranno con il nuovo mister.

La scelta di Gianluca Grassadonia è una scelta che io trovo simile a quella fatta l'annata precedente con Andrea Sottil. E' un profilo simile. E' sulla stessa linea, anche a livello di esperienza. Grassadonia ha come modulo di riferimento, quello più usato, il 3-5-2. Ma con il Pescara non è il discorso del modulo da fare per comprendere il perchè di questa annata difficoltosa. E' l'atteggiamento e lo spirito della squadra che è completamente sbagliato. La squadra è arrendevole, gioca troppo indietro, c'è troppo spazio tra i reparti, la squadra è sempre troppo schiacciata dietro e gli attaccanti sono sempre troppo isolati, poco serviti e anche poco aiutati. La squadra entra in campo come se avesse paura e pensa più a non prendere reti che a segnare. Sembra una squadra materasso, la vittima sacrificale. Grassadonia dovrà lavorare sullo spirito e l'atteggiamento. Non deve essere spaventato e arrendevole il delfino. Il Pescara deve osare di più, attaccare, giocare a viso aperto la partita, con tenacia, coraggio e fame. Con lo spirito e con questo atteggiamento che ha avuto fino ad adesso la squadra abruzzese già prenota con largo anticipo il biglietto per la Serie C. Se invece svolta e cambia atteggiamento, allora forse può sperare di salvarsi.

Se tolgo i panni da tifoso, devo ammettere che il Pescara è una seria candidata ad andare in Serie C. E' una delle favorite per retrocedere. Se invece ci fosse una svolta a livello mentale, di atteggiamento, di approccio alla partita, allora una speranza almeno di conquistare un posto nei play out c'è. Ovviamente deve anche esserci una svolta a livello individuale di alcuni calciatori, la maggior parte di essi molto giovani che devono anche emergere e valorizzarsi. Se elementi come Ceter o Odgaard in avanti stupiscono e iniziano a segnare, se elementi esperti come Galano, Salvatore Bocchetti ma anche Sorensen, tanto per fare degli esempi, iniziano a prendere per mano la squadra e a fornire prestazioni decenti, e soprattutto trascinano la squadra anche facendo fruttare la loro esperienze che devono essere messe al servizio della squadra e dei più giovani, forse una flebile speranza di tenere il delfino nella Serie B c'è.

Gianluca Grassadonia nasce a Salerno il 20 maggio del 1972. Come calciatore è cresciuto nella Salernitana dove ha esordito nei professionisti nel 1988-99. Successivamente andrà al Milan, ma giocherà solo con la primavera rossonera, di nuovo alla Salernitana, poi Foggia, Salernitana di nuovo, Cagliari, Cosenza, di nuovo Cagliari, Chievo, Venezia, Fidelis Andria. Juve Stabia. Sant'Antonio Abate, per poi nel 2007 chiudere la carriera da calciatore di nuovo nella Salernitana. Con il Foggia di Zeman l'esordio in A. 

La carriera di allenatore è stata un po' zoppicante. Ha iniziato con le giovanili della Salernitana, Berretti e Primavera della Salernitana. Successivamente allena in seconda divisione la Paganese. Qui inizia, poi si dimette, poi viene richiamato, e raggiunge i play off e la promozione e lascia la panchina. Nel dicembre del 2013 va ad allenare il Messina, la eredita al penultimo posto e porta la squadra siciliana a vincere il campionato di seconda divisione e così essere promossa in lega pro nel 2014/2015. La stagione successiva viene esonerato.

Torna alla Paganese nell'agosto 2015. L'anno dopo raggiunge i play off. Nell'agosto del 2017 esordisce in Serie B come allenatore della Pro Vercelli. Qui non va bene e viene esonerato, poi richiamato e poi esonerato di nuovo. Nel giugno del 2018 passa ad allenare il Foggia in Serie B. Qui viene esonerato e richiamato con il Foggia che retrocederà in Serie C solo per i punti di penalizzazione avuti a inizio anno dal Foggia che chiuderà l'annata con 43 punti. Nell'ottobre del 2019 subentra sulla panchina del Catanzaro in Serie C ma anche qui viene esonerato.

In Serie B non ha avuto molto successo nelle panchine dove ha allenato. Paganese e Messina sono le esperienze migliori avute da allenatore. Sulla carta non sembra essere il profilo più adatto. In Serie B ha poca esperienza e deve ancora fare una buona annata come allenatore in questa categoria.

Personalmente ci fosse stata la possibilità avrei optato per un vecchio lupo di mare, un tecnico esperto della categoria o comunque esperto. Pillon è alla Triestina ma sarebbe stato un profilo adatto. Un profilo adatto ma è impossibile che possa mai accettare il Pescara sarebbe stato Alberto Zaccheroni, classe 1953, che ha vinto il campionato di Serie A con il Milan nel 1999. Ma è tanto per fantasticare, ma Zac condivide con Bepi Pillon, ex tecnico del Pescara, il record di 3 promozioni consecutive dalla D alla Serie B. Sono nomi solo a titolo di esempio, potrei dire anche Zeman, tecnici esperti per intenderci. 

Per quanto riguarda la costruzione della rosa, io credo che questa squadra abbia troppi giovani presi in prestito secco. La motivazione di un giovane che viene in una piazza come Pescara in prestito secco è quella di giocare il più possibile per farsi notare e avere il trampolino di lancio per mete migliori. Quando la situazione è critica, le motivazioni possono venire meno. Quest'anno per i giovani biancazzurri sarà difficile riuscire a farsi notare come loro vorrebbero. Per come sta andando l'annata del Pescara, sarà difficile per loro riuscire ad emergere per andare in club più quotati. Al tempo stesso proprio per non perdere una stagione, da qui a fine annata devono trovare le motivazioni per emergere e dare il tutto per tutto per la maglia, anche se l'anno prossimo non faranno più parte della compagine biancazzurra.

Il Pescara dovebbe puntare a prendere meno giocatori in prestito secco. Il giusto mix per una buona squadra di Serie B deve essere composto da elementi esperti della categoria che garantiscano certezze e giovani da valorizzare per poi rivendere. In genere i top club tendono a voler tenere sotto controllo quelli che hanno più potenziale e quindi mandano in prestito secco il calciatore a giocare. Tuttavia nelle primavere delle big possono starci elementi che possono essere buoni per la Serie B ma magari non futuribili per la Serie A . Una societa di A tende a voler mantenere il controllo su elementi che reputano più futuribili e con più potenziale. In una primavera che possono esseri buoni per una big possono essercene 4 -5 nel corso degli anni. Altri elementi vengono mandati in prestito e alcuni di essi dopo questi prestiti, diventano elementi che tornano utili per la prima squadra. Altri hanno una maturazione più lenta e altri magari non sono buoni per il top club subito o magari lo diventano più tardi perchè maturano più lentamente. Credo che il Pescara, anzichè prendere in prestito secco tutti questi elementi, possa pescara dalle primavere delle big quegli elementi promettenti ma meno in vista, meno pubblicizzati o magari meno centrali anche a titolo definitivo. I costi non sarebbero eccessivi,  sarebbero alla portata del Pescara e il top club comunque si garantirebbe una plusvalenza, in modo da ridurre almeno gli innesti in prestito secco. La società sarebbe così proprietaria del cartellino e più stimolata a valorizzare quello che è un suo patrimonio tecnico, al tempo stesso il giovane calciatore sarà stimolato dal volere avere rivalsa nei confronti del club in questione che non ha creduto in lui.

Gli stimoli non mancherebbero, e sarebbero probabilmente superiori rispetto al giovane che è in prestito secco e che può vedere venire meno gli stimoli in annate dove la strada si fa molto in salita e bisogna salvarsi la pellaccia senza poter pensare solo al proprio orticello. La stessa società sarà sempre più stimolata a valorizzare un proprio patrimonio piuttosto che uno in prestito secco. E' una strategia che può essere attuata, è un qualcosa di sostenibile e fattibile, senza volere avere i vizi da generale con la paga da soldato per intenderciPer esempio sta deludendo molto Raoul Bellanova, terzino destro. Corre a testa bassa e non è efficace nè in fase difensiva e nè in fase offensiva. Il suo rendimento non è positivo nè per se stesso, nè sta facendo bene per il Pescara, e nè l'Atalanta proprietaria del cartellino ne sta traendo beneficio perchè se continua così non si può certo dire che si sta valorizzando.

Grassadonia ha dichiarato che ha accettato con grande entusiasmo questa sfida e crede che ci siano tutti i presupposti per conquistare la salvezza. Ha trovato i ragazzi giù di morale ma ha anche detto che essi hanno reagito bene alle prime indicazioni e che c'è grande voglia di svoltare. Inoltre ha elogiato Machin dicendo che ha qualità importanti, che può giocare in diversi ruoli ma deve essere il calciatore stesso a convincerlo che su di lui si può puntare. 

Grassadonia punterà sul 3-5-2. Il Pescara ha un organico ampio e può avere elementi anche adatti a questo modulo. Posso ipotizzare che questa potrebbe essere una formazione con tutti gli effettivi a disposizione: 3-5-2: Fiorillo, Sorensen, Volta, Bocchetti, Bellanova, Omeonga, Busellato (Memushaj), Dessena, Nzita, Maistro (Machin), Ceter (Odgaard-Giannetti).

Se il Pescara dovesse raggiungere i play out sarebbe già grasso che cola. Anzi, Grassadonia che cola. Sottil probabilmente aveva una formazione migliore l'anno scorso quando raggiunse i play out, e quel Pescara durante l'annata precedente era stato anche vicino ai play off come posizone di classifica, quest'anno il Pescara è sempre nei bassifondi della Serie B. Grassadonia sembra credere nell'impresa. Va sostenuto ma le chiacchiere stanno a zero. Occorre una svolta immediata e punti. Tanti, maledetti e subito.