Onore al Pescara calcio.
L'annata 2018/2019 dei biancazzurri si chiude con una semifinale di ritorno dei play off persa per 1 a 0 in casa contro il Verona allenato da Aglietti. L'andata si era chiusa sullo 0 a 0. Il Pescara ha sfiorato il paradiso. Poteva essere di nuovo Serie A.

E' stata, nonostante tutto, una stagione incredibile quella del Pescara. A inizio anno, perlomeno chi scrive, non pensava che il Pescara potesse addirittura ambire alla Serie A. Ogni anno il Pescara, negli ultimi anni, stupisce, sfiora spesso la Serie A. L'obbiettivo vero del Pescara è stabilizzarsi in Serie B. Il Pescara negli ultimi anni si è piazzata nelle zone alte della B e ha fatto due volte la Serie A, riscendendo subito in B dopo un anno. All'epoca di Pietro Scibilia, quando lo scomparso imprenditore era il patron della squadra abruzzese, il Pescara oscillava tra Serie B e Serie C1. Negli ultimi anni c'è stato un innalzarsi di livello. E' questo è senz'altro positivo, ma ripeto, il Pescara deve stabilizzarsi in Serie B. Fare campionati tranquilli nella serie cadetta. Non ha alcun senso fare la Serie A per prenderne a destra e a manca e incappare ogni partita in delle figuracce e delle sconfitte altisonanti.

Apro una piccola parentesi. I play off sono una cosa sbagliata, e rischiano di abbassare il livello della Serie A. Tra Serie A e Serie B c'è un livello abissale anche a livello economico oltre che qualitativo. La prima classificata in Serie B, può fare tranquillamente ultima in Serie A. Raramente le squadre che salgono dalla B in Serie A hanno introiti che gli permettono di costruire organici di assoluto livello e di diventare per tanti anni delle realtà della Serie A senza retrocedere subito o nell'arco di due-tre anni. Ancora più assurdo è quindi il fatto che la sesta classificata in Serie B possa fare i play off e accedere alla Serie A. Una squadra che fa sesta in serie B, quanti calciatori può avere che possono essere competitivi in Serie A? Pochi, per cui ci si ritroverà sempre a rivoluzionare le squadre sperando nello scouting, nel prestito di qualche giovane, nell'arrivo di qualche vecchia gloria che ne ha ancora, sempre con un budget striminzito per fare la campagna acquisti, a meno che dietro con si abbia un magnate con grandi disponibilità economiche oppure un settore scounting all'avanguardia che comunque richiede sempre una proprietà forte economicamente alle spalle. Mentre i play out in Serie B per la corsa salvezza li terrei, per rendere più avvincente il finale di campionato per la lotta a non retrocedere in Serie C1, i play off li eliminerei. Le prime tre classificate in Serie B vanno direttamente in Serie A. Chi scrive farebbe così.

Tornando al Pescara calcio e all'annata 2018/2019 della compagine abruzzese, Bepi Pillon lascerà la panchina degli abruzzesi nonostante la stagione può considerarsi comunque positiva. Il coach del Pescara ha dichiarato che questa è stata la più grande amarezza della sua carriera, quella di non aver raggiunto la finale di play off e la conseguente promozione in Serie A. Il Pescara calcio avrà per la stagione 2019/2020 un nuovo coach.Bel gioco, giovani promettenti da lanciare, valorizzare e rivendere e qualche elemento esperto per la categoria. Questo è il dogma del Pescara calcio. Gravillon, forte difensore centrale francese classe 1998, è stato venduto all'Inter per 10 mln, lui che era cresciuto proprio nel settore giovanile nerazzurro. Ma nel corso della stagione sono tanti gli elementi che si sono messi in luce con la maglia del Pescara.

Filippo Melegoni, forte centrocampista centrale classe 1999, si è messo in luce in questo campionato cadetto con il Pescara e tornerà per fine prestito all'Atalanta. Per lui 13 partite e 1 gol.

Davide Bettella negli ultimi match si è fatto notare. Trattasi di un difensore centrale arrivato nel gennaio del 2019 in prestito dall'Atalanta. Per lui anche 1 gol in 3 presenze.

Riccardo Sottil, seconda punta o attaccante esterno, molto promettente, che ben si adatta al 4/3/3 di Pillon, classe 1999 è arrivato a gennaio in prestito dalla Fiorentina. Sottil è figlio d'arte. Suo padre, Andrea è un allenatore ed ex difensore che militò anche nella Fiorentina. Per lui 10 presenze e 1 gol.

Ferdinando del Sole, trequartista o attaccante esterno classe 1998. Ex Juventus, per lui 13 presenze e 2 gol.

Questi sono solo alcuni delle giovani leve che si sono messe in luce in quel di Pescara, senza dimenticare i non giovanissimi ma il cui apporto è stato determinante per la causa biancazzurra Gustavo Brugman, capitano del Pescara, centrocampista uruguaiano classe 1992, per lui  31 presenze e 4 reti, e bomber Leonardo Mancuso autore di 19 reti in 35 presenze, anche lui classe 1992, di proprietà della Juventus, e il classe 1990 estremo difensore degli abruzzesi Fiorillo.

Il Pescara ripartirà come sempre. Lanciando giovani, cercando di attuare un bel calcio e di stabilizzarsi sempre di più come una realtà della Serie B italiana. Se verrà qualcosa di più, sarà tanto di guadagnato.