Salvezza ai calci di rigore per il rotto della cuffia. Il Pescara si aggiudica la permanenza in Serie B dopo il play out disputato contro il Perugia dell'ex coach biancazzurro Massimo Oddo. All'andata il delfino si era imposto per 2 a 1 in casa. Al gol di Kouan degli umbri, aveva risposto per gli abruzzesi prima Galano e poi Riccardo Maniero su calcio di rigore. Al ritorno, in Umbria, è la squadra di Oddo ad aver avuto la meglio vincendo per 2 a 1 e pareggiando i conti complessivamente. Vantaggio pescarese con Pucciarelli e Perugia che ribalta la situazione con Kouan prima e Melchiorri poi, ex Pescara, che va in rete e fa 2 a 1 per gli umbri. Ai rigori si impone il Pescara grazie a due penalty neutralizzati da Fiorillo a Iemmello e Bouonaiuto. Di Masciangelo per il Pescara il rigore decisivo.

E' stata una annata dove il Pescara ha perso il senso della realtà. Se fosse andato in Serie C non sarebbe stato nulla di scandaloso perchè i biancazzurri non hanno avuto i piedi per terra. La colpa personalmente la darei alla società e alle eccessive pretese avute. L'ossessione dei play off e della Serie A stava giocando un brutto scherzo al delfino. Il Pescara è stato capace di cambiare ben 3 coach in questa annata condizionata anche dalla pandemia del Covid 19. Luciano Zauri a inizio anno disse che l'obbiettivo del Pescara doveva essere la salvezza. Poi se avviene qualcosa in più è sempre, ma non bisognava scostare la concentrazione sull'obbiettivo principale, che era appunto la salvezza. Il colpo Bojinov a gennaio si è rivelato un flop clamoroso. Si è fatto espellere dalla panchina per proteste senza nemmeno mettere piede in campo. Un biglietto da visita alquanto scadente, ma il suo contributo è stato nullo anche in campo. Dopo Zauri è stato promosso dalla primavera Legrottaglie, e con entrambi il Pescara era comunque salvo. 

Durante la stagione, per un periodo il Pescara, essendoci una classifica molto corta, stava lottando per i play off. Ed è qui che forse la società ha fatto il passo più lungo della gamba e ha perso il senso della realtà. Si sono messe troppe pressioni, si è voluta alzare eccessivamente l'asticella come se l'obbiettivo, l'unico accettabile potesse essere solo la qualificazione ai play off. I fatti hanno poi dimostrato che sarebbe stato molto saggio pensare ad arrivare il prima possibile alla salvezza e restare concentrati su quell'obbiettivo senza fare troppi voli pindarici. 

A 6 giornate dalla fine, esclusi i play out, il Pescara opta per un terzo cambio di coach. Via Nicola Legrottaglie e dentro Andrea Sottil, che non aveva mai allenato in Serie B, e che veniva da un annata da allenatore in Serie C al Catania. Una scelta assurda e incomprensibile che non ha migliorato e non ha portato nessuna scossa positiva alla causa biancazzura. Anzi, se con Legrottaglie e prima ancora con Zauri, il Pescara tra alti e bassi era comunue salvo, con Sottil è sprofondato a fare i play out, poi portati a casa solo alla lotteria dei calci di rigore. Il Pescara come se non fosse stato presente a se stesso, come una gazzella che si credeva di essere un leone, anzichè seguire la sua natura e cercare di salvarsi e portare a casa la pellaccia, si convince in maniera assurda di essere cacciatore e non preda, si convince di essere un leone perdendo il senso della realtà e rischiando concretamente di finire nelle grinfie e nelle sabbie mobili della Serie C. Tra l'altro, piccola curiosità, il figlio di Andrea Sottil, Riccardo Sottil, è un attaccante che ha giocato nel Pescara nell'annata 2018/2019, sempre in Serie B con il delfino accumulando nella serie cadetta 10 presenze e un gol.

Il Pescara deve essere consapevole della sua realtà. La Serie A non è il suo mondo e non è un qualcosa di dovuto e sul quale si può puntare ad andare ogni anno. Se avviene è un di più, ma non è un obbiettivo base e minimo che il delfino deve per forza avere. La dimensione del Pescara, il vestito che gli sta meglio addosso, è quello della Serie B. E' questa la sua casa ed è questa la sua realtà. E l'obbiettivo di inizio stagione della compagine biancazzurra deve essere sempre la salvezza e mantenere la categoria. Solo alla certezza artimetica di questo risultato, allora si può provare a realizzare un sogno e provare ad andare in A. Se si perde la bussola, non solo non si realizza il sogno, ma si finisce nelle grinfie dell'incubo della Serie C, come testimonia questa annata 2019/2020, che ha visto sempre il 4/3/3 come modulo di riferimento.

Cristian "Robben" Galano con i suoi 13 gol, Riccardo Maniero, anche se solo con 3 gol, Campagnaro, Fiorillo, tanto per citarne alcuni, sono elementi esperti per la serie cadetta che hanno dato un contributo fondamentale per la permanenza del delfino in B, anche se questa è avvenuta per una incollatura, per il rotto della cuffia, grazie alla lotteria dei calci di rigore.

Il Pescara deve sempre restare con i piedi per terra senza mai perdere di vista la realtà. Soprattutto la dirigenza non deve mai fare troppi voli pindarici. Da onesto mestierante, il Pescara deve fare solo ciò che è alla sua portata. Come una gazzella che deve pensare solo a salvare la sua pellaccia. Non è un leone. Non è un cacciatore. Fingere di esserlo non significa poter esserlo. Una gazzella resta sempre una gazzella e un leone resta sempre un leone.