La partita di sabato contro la compagine Toscana è stata la migliore di questo inizio di campionato e la dice lunga sul cammino del campionato biancazzurro appena cominciato.
Il pareggio alla prima contro il Chievo senza grossi sussulti è un risultato che ci poteva stare. Poi è arrivata la debacle con la Regina. Sbagliato il rigore la squadra è uscita dal campo, senza ne capo ne coda ha subito l’arrembaggio dei calabresi abdicando per  3-1. 

Nell'ultimo mach è arrivato l’Empoli che sarà sicuramente una delle protagoniste del attuale campionato cadetto. Un gioco non spumeggiante quello dei toscani, ma organizzato in ogni singolo reparto ben collegati fra loro, che fa della compattezza e l’equilibrio le sue armi migliori. Il pallino del gioco è sempre stato nelle mani dei biancazzurri con un possesso di palla del 55%, ma inconcludenti e poco pratici, ben bloccati degli uomini di Dionisi, che al momento giusto chiudevano subito tutti gli spazi non lasciando sbocchi di reazione agli Adriatici. Portandosi a casa il massimo della posta con due incornate vincenti di Romagnoli prima e Moreo dopo nel mezzo il pareggio di Maistro.

La difesa
Le reti sono arrivati tutte e due da palle alte la prima da calcio d’angolo e la seconda da un cross della destra di Fiamozzi. In entrambi i casi gli avversari sono stati lasciati colpevolmente soli di colpire. Andando ad analizzare la lavagna tattica trattasi di difesa non ben registrata. Al goal dalla bandierina del ex difensore del Pescara di Zeman è stato Omeonga a farsi beffare, invece nel raddoppio, Masciangelo non chiude su l’altro ex difensore biancazzurro e permette al fantasista numero 9ospite di insaccare con una bella girata di testa tra Bocchetti e Busellato mal piazzati. Il raddoppio toscano è arrivato nel momento migliore dei biancazzurri coinciso proprio quando i due terzini di casa hanno cominciato seppur timidamente a spingere sulle loro fasce di competenza. Meglio Ventola che Masciangelo, più attento in fase difensiva rispetto al compagno di reparto apparso in netta difficoltà sulla sua corsia. 

Centrocampo 
La mediana è stata pressoché anonima senza spunti e dinamismo, in netta difficoltà se non nel continuo fraseggio. Su tutti Valdifioriarrivato come il fiore all’occhiello della campagna estiva, risulta essere un giocatore compassato privo di idee. Da lui non è partita nessuna buona iniziativa. Così come Busellatoconfinato sulla parte sinistra non si è mai fatto vedere tranne per un tiro terminato a lato ed anche nel suo lavoro sporco di recupero palloni è stato nullo, per lui una giornata al sole in riva all’Adriatico. L’unico un po più vivace è stato Omeonga con le sue incursioni in area ospite, ma pesa come un macigno l’errore sulla prima marcatura ospite.

Attacco
In avanti mancava una punta di ruolo e il tecnico abruzzese ha piazzato Galano e Bocicdue trequartisti, con Maistro dietro. Oltre al goal di pregevole fattura, il centrocampista di proprietà della Lazio è stato il migliore in campo proponendosi in zona offensiva e ripiegando indietro dando una mano anche in difesa cercando di far ripartire l’azione. Bociccome sempre troppo macchinoso e prevedibile, nonostante l’impegno messo in mostra, risulta ancora acerbo per la categoria. Mentre il Robben di Puglia è risultato svogliato ed impreciso sotto porta, il funambolico folletto dello scorso inizio stagione sembra essere solo un lontano ricordo. In più i due non si facevano mai trovare pronti, anziché attaccare lo spazio stretto cercando la profondità per entrare in area avversaria si abbandonavano a passaggi filtranti volti a favorire un attaccante centrale che purtroppo non c’era. Così come le poche discese dei terzini andate sempre a vuoto non trovando mai nessuno li nel mezzo. 

Le colpe di Oddo
Se sulle fasce gli uomini sono quelli che sono, d’altronde si parlava di Zampano e Cacciatoree si gioca con Ventola e Masciangelo. In attacco invece le responsabilità sono tutte del tecnico in una impostazione offensiva errata e confusionaria, non sapendo sopperire alla mancanza di un puntero di razza. Errori commessi anche nei cambi troppo tardivi. Memushaj e Riccardi dovevano entrare prima, perché hanno più qualità e tiro nelle corde rispetto a Busellato e Bocic

Il futuro 
Il futuro come sempre in casa Pescara non è mai roseo, nonostante il sano ottimismo che regna tra staff tecnico e societario. Il mercato come affermato dal presidente Sebastiani è ormai chiuso. Pazzini è solo una suggestione e tale rimarrà, nonostante le necessità. Martedì si andrà a giocare in Laguna, squadra ostica ma abbordabile. Bisogna ripartire dal buon possesso di palla espresso contro l’Empoli ed essere più incisivi. Spetterà ad Oddo trovare la giusta alchimia, finora apparso in totale confusione nella gestione di schemi e modulo per non sprofondare di nuovo nel baratro, in caso di mancati punti al Penzo di Venezia.