Negli ultimi giorni ho letto molto cerchiobottismo: da una parte si critica la UEFA, il ffp, il PSG, dall'altra si deridono le scelte di una società che ha dimezzato il debito nell'anno finanziariamente più problematico della storia del calcio mondiale, riuscendo nonostante ciò a centrare i suoi obiettivi sportivi. Leggo molti criticare la scelta di rinnovare Ibrahimovic. Il giudizio ruota tutto intorno ad un semplice dubbio: perché rinnovare Ibrahimovic a 7 milioni e non accontentare Donnarumma e Calhanoglu? Cominciamo da una valutazione prettamente sportiva: con Donnarumma e Calhanoglu il milan ha fatto un sesto posto, un quinto posto e un undicesimo posto (fino a dicembre dello scorso anno). Arrivato Ibra inutile sottolineare quale sia stato il cambio di marcia. Merito solo di Ibra? Ovviamente e assolutamente no, ma chi parla di super-capitale perso riferendosi ad i due ormai ex-milanisti evidentemente ha la memoria corta. Non c'è alcun risultato sportivo che possa giustificare gli stipendi richiesti da Donnarumma e Calhanoglu (il portiere probabilmente se lo meriterà fra qualche anno, non sicuramente adesso). Le statistiche dicono che Donnarumma ha subito 1,7 goal in meno di quelli previsti secondo il modello dei PsxG (post shot xG): meglio di lui in italia hanno fatto Cragno (2,2), Perin (3,2), Musso (2,7). E sono stati meglio di lui anche per % di parate effettuate. Se andiamo a confrontare statisticamente Donnarumma con Oblak e Navas il confronto è impietoso: basti dire che Donnarumma ha 71,2% di parate, gli altri due sono sopra l'80%. Questo non vuole in alcun modo sostenere che il portiere ex Milan non sia un fenomeno. Lo è. Ma in prospettiva, non può assolutamente pretendere, al momento, uno stipendio da top.

Ho letto di Calhanoglu come miglior creatore di occasioni in Europa. Ci tengo a sottolineare che sono stato sempre tra i primi difensori del turco, e che tecnicamente mi è sempre piaciuto. Peccato però che il 65% delle occasioni create venga da calcio d'angolo (è di gran lunga il giocatore che ne ha tirati di più in Serie A) e che non sia una statistica esattamente ben costruita (basti pensare che Di Marco secondo la suddetta avrebbe creato più occasioni di Messi). Leggo di capitale di 150 milioni bruciato, ma nessuno ha portato anche solo una singola offerta di questo tipo. E nessuno l'avrebbe portata. Rinnovarli per poi poterli vendere sarebbe stato il più grosso degli errori: cedere al ricatti dei procuratori per i rinnovi non avrebbe fatto altro che renderli invendibili. Chi avrebbe mai potuto garantirgli quegli stipendi spendendo anche qualcosa per il cartellino? Con che coraggio si sarebbe potuti andare a dire agli altri giocatori che c'è un tetto per gli ingaggi? Anche a livello di ambiente: è sano e conveniente investire tutti quei soldi su due giocatori che mostrano così poco rispetto ai tifosi e alla società? Meglio a quel punto abbandonarli e reinvestire.

Male che vada il Milan tornerà sesto, esattamente dove era prima che arrivasse il 40enne inutile da 7 milioni. Questo senza contare che anche solo per il marchio che Ibra si porta dietro e per l'importanza mediatica del nome non sono assolutamente operazioni paragonabili. La società ha dimostrato di saper risolvere i problemi, sorprendendo un po' tutti nell'ultimo anno e mezzo (Kjaer, Tomori, Bennacer, Saelemaekers, Diaz per fare alcuni nomi); lasciamoli lavorare.