Manovra spumeggiante, valorizzazione dei singoli e modello alquanto innovativo introdotto negli ultimi anni. L'Ajax, attraverso questi elementi, ha lasciato tutti di stucco nell'ultima edizione della Champions League grazie ad un gruppo di ragazzini terribili che hanno fatto girare la testa a club blasonati quali Real Madrid e Juventus. Eppure nessuno ad inizio stagione credeva che un club non formato da veterani potesse sfiorare la finale. Spazzando via tutti i pronostici Ten Hag ha creato una vera e propria macchina perfetta che ha sfrecciato sui circuiti (o meglio su dei campi) prestigiosi e impensabili. Dai singoli protagonisti adesso del calciomercato alla lavagna tattica: ecco perché gli olandesi si sono resi protagonisti. 

SINGOLI - Cominciamo dalla retroguardia: sulla linea difensiva spicca un ragazzo biondo e alto, fisico imponente e piedi educatissimi. Stiamo parlando di De Ligt. Il numero quattro della Johan Cruijff Arena sfila senza dubbio sul red carpet di questa Champions grazie alle sue caratteristiche quali stazza e visione che adesso lo rendono appetibile ai top club europei. Domandate al Barcellona e alla Juventus, che se lo stanno litigando da un pezzo intensificando i contatti e rimanendo sempre alla finestra.
E a centrocampo? Frankie De Jong. Il wonderkid degli orange è già stato preso dal Barça dopo una bagarre senza esclusione di colpi che ha visto coinvolto anche il Psg di Al-Khelaifi. Il faro della mediana è lui, date le sue doti di playmaker indispensabili per la manovra offensiva. Più avanti troviamo Van De Beek. Trequartista, mediano e all'occorrenza mezz'ala: ruoli utili per lo scacchiere tattico di Ten Hag che ha portato scompiglio grazie al numero quattro cresciuto sin da piccolo nel vivaio. David Neres si aggiunge ai tre profili citati in precedenza con scout e dirigenti ancora sulle sue tracce data la velocità e il dribbling, indispensabili per il "calcio totale". 

GIOCO - Possesso palla, cinismo e verticalizzazioni con un pizzico di sfrontatezza e fantasia. Questo il modello proposto dai "Lancieri" che continuano così a mostrare quel tipo di calcio nato tantissimi anni fa grazie al "Pelé Bianco" Johan Cruijff.  Nessun punto di riferimento, nessun perno centrale in attacco, solo scambi veloci, giocate impensabili che trovano terreno fertile in ogni capacità del singolo. Rapidi, inarrestabili, anche con un modulo camaleontico. 4-3-3, 4-2-3-1 con falso nueve e con le due ali pronte a spingere. In finale sono arrivati Tottenham e Liverpool, ma il premio come "miglior attore non protagonista" va senza dubbio al club orange.
L'Ajax è stata la rivelazione di quest'anno mettendo in primo piano il "futbol" e ora Amsterdam sembrerebbe essersi trasformata calcisticamente nella città dello shopping. Molti forse cambieranno casacca, ma ciò che hanno fatto quei "ragazzini" rimarrà impresso nella mente degli esperti per un po' di tempo.