Premetto che sono d'accordissimo con chi voleva la riapertura del campionato e con insistenza ha portato le sue tesi fino allo sfinimento contro chi credeva fosse il calcio un mero problema politico paragonabile agli altri sport (ingiustamente).
Penso ci sia stato a monte il problema che chi a decidere oltre a una carica politica non abbia mai avuto a che fare veramente con la materia Calcio, che in Italia come nel resto nel mondo è diventato per varie ragioni più che un ludico momento di svago e di intrattenimento.
Ovviamente mi riferisco al Ministro dello Sport Spadafora, che ha trattato a mio avviso sempre con una certa distanza e antipatia questo Sport che nel nostro Paese è qualcosa di sacro e racchiude le emozioni di milioni di Italiani, facendo si che il Calcio passasse in secondo piano, quando invece è lo Sport nazionale per eccellenza.

Sarebbe inutile soffermarsi sulla perdita di tempo che ci farà ripartire in ritardo rispetto ad altri campionati su tutti la Bundesliga e il fatto che in questo arco di tempo si siano aperti tanti banchi di discussioni come il taglio degli stipendi e i contratti in scadenza che sicuramente andavano trattati diversamente.
Mi piacerebbe soffermarmi sul fatto che anche dopo una pandemia di questa portata non si siano perse vecchie abitudini dove i Club di grande prestigio e grande portata siano ritornati a fare la voce grossa nei confronti dei piccoli Club, anteponendo i loro bisogni e esigenze credendole primarie nei confronti degli altri.
E' giusto che squadre di primo ordine abbiano messo pressione al governo e agli organi preposti alla riapertura del Calcio, pensando anche alle coppe europee e anche al fatto che non finendo il campionato avrebbero avuto perdite ingenti, che avrebbero potuto inficiare non solo questo campionato, però era anche doveroso dare più spazio a chi con grande difficoltà in bassa classifica muove milioni di appassionati di città che sono il vero cuore pulsante di questo Sport.
Squadre che in una stagione cercano a volte di massimizzare anni di sacrifici in serie minori regalando sogni anche seppur effimeri ad appassionati che cercano in tutti i modi di seguire la propria squadra in giro per l'Italia, e il mio riferimento non è esclusivamente riservato alla Serie A, ma anche a club che dalle serie minori hanno fatto salti in avanti dopo anni di sogni infranti.
Ci voleva a mio avviso più riguardo verso chi forse ha meno finanze a disposizione però cerca lo stesso di portare un risultato importante alla fine della stagione.
Non si è trovata una soluzione nella Lega Pro e nei dilettanti per far partire un motore che per colpe non sicuramente della politica già era in avaria da tempo, dove comunque sono impegnati tante persone che probabilmente a causa di questa disgrazia che ha colpito il Mondo intero non rivedrà lo spogliatoio del proprio club e sognare di regalare una gioia a un pubblico ormai affezionato.
Spero che questo tempo possa far trovare ai presidenti di Lega delle soluzioni per le prossime stagioni, auspicando una riforma che si abbatta sul sistema in maniera netta, decisa e che non prenda più in considerazione mezze misure che hanno ridotto all'osso le leghe minori.

Lasciando la politica a chi la dovrà usare per riformare il sistema e far finire il campionato di A e B, senza doversi rimettere ai playoff o all'algoritmo (la morte del calcio), l'ambito sportivo credo rimanga lo stesso di quello che abbiamo lasciato alle nostre spalle prima della sospensione del campionato. Dico lo stesso perchè credo che cambierà poco rispetto a quando tutto è stato bloccato.
Ci sono 2 squadre che lotteranno fino alla fine per il campionato, escludo che l'Inter, anche se favorita dal calendario, possa rimettersi in corsa per la lotta scudetto, e ci sarà bagarre in zona retrocessione dove 2 su 3 a mio avviso sono spacciate per la corsa salvezza (Spal, Brescia).
La corsa champions di che se ne dica mi sembra scontata e si andrà verso quelle partite a cui siamo ormai abituati di mezza classifica che regaleranno poche emozioni, e tanta noia.
L'Europa League potrebbe essere un sogno per squadre come Verona e Cagliari, mentre per il Napoli sarebbe comunque un fallimento visto le premesse di inizio stagione e per il Milan un contentino di fine anno con l'ennesimo auspicio che la prossima stagione sia diversa da quelle a cui ormai i tifosi milanisti negli ultimi anni si sono abituati.

In conclusione un pensiero va alla Coppa Italia, bistrattata dai tanti, ma che alla fine tutti vogliono vincere, che è stata un banco di discussione puerile per una questione di date e orari dove la soluzione più semplice appariva anche la più scontata, giocando le semifinali nello stesso giorno ma a orari diversi per una questione di Tv, così che la finale dopo tre giorni fosse equa per tutti.