Alla fine un po' di luce si è vista. La fine del tunnel è arrivata, e per la Juventus anche un bel sospirone di sollievo! 
Si badi bene, la Juventus, a norma dell'articolo 127 del cgs, non ha patteggiato la pena, ma ha solo richiesto una sanzione per dirimere la questione, potendo così chiudere tutto, con buona pace sia del club, che della stessa procura federale sportiva.
Naturalmente non c'è stato patteggiamento, ex articolo 128, e nessuna ammissione di colpa, ma un semplice addivenire ad una veloce transazione, visti i tempi ormai ridotti nei quali si poteva allungare il procedimento, compresa l'ulteriore richiesta della Juventus del ricorso al Collegio di garanzia del Coni, con eventuale  dilatazione dei tempi, che avrebbero portato la questione oltre Agosto e quindi in piena crisi di  tutto il calendario calcistico, compreso le coppe estere. 

Perché la Juventus ha smesso di lottare e ha preferito pagare 718.000 euro e ha rinunciato a continuare una battaglia estenuante e soprattutto di chiara matrice politica? 
La risposta sta in molteplici considerazioni nelle quali il club ha dovuto sottostare per risolvere un "busillis" nel quale si era capito che la controparte puntava ad una conclusione ovvia: danneggiare la società, escludendola dalle coppe europee, a vantaggio di altre società ancora più in crisi della Juventus.
In seconda battuta, creare maggior danno possibile ad una formazione che poteva insidiare la vetta della classifica, cercando sia con minacce che con pressioni, di alterare le fortune in campo della squadra, sempre in lotta per le prime posizioni. E non facciamoci ingannare dal cammino prodigioso del Napoli, perché guarda caso, proprio in vicinanza della partita al Maradona, la prima stangata ha operato, creando probabilmente un contraccolpo psicologico, nel quale il Napoli ha approfittato, mentre la Juventus si è dissolta improvvisamente. Allora il distacco non era molto, ed una vittoria della Juventus avrebbe messo in apprensione la squadra partenopea: non si poteva rischiare! E non dimentichiamo quello che è successo nella partita di ritorno, dove si è cercato di annullare un gol regolare alla Juventus, tramite il Var, che ha scovato con il lanternino un fallo di Milik, verso un Lobotka desideroso di tuffarsi dopo avere perso male la palla.
A parti invertite si sarebbe gridato allo scandalo, ma quando si danneggia la Juventus c'è sempre la scusa che "tanto ha sempre rubato", come se rubare a proprio vantaggio fosse diventata la panacea degli onesti!
E non dimentichiamo la vergogna del var sul caso Salernitana, due punti letteralmente negati da un pasticcio nel quale almeno la parola "scusa" sarebbe stata la risposta delle persone veramente per bene, ma non se ne sono viste, anzi si continuava dicendo: "Che volete, può capitare, no?" Come il bullo del quartiere quando ti pesta il piede! E tu devi stare zitto. E seppure di solito, avviene qualche compensazione, come l'anno scorso con il Milan nel caso di Udogie, qui si è continuato nel tiro al bersaglio! Probabilmente quei due punti faranno la differenza di qualche milione di euro! Ed oggi questi punti tolti, e questa campagna mediatica costruita ad arte, hanno consentito a squadre come il Milan e la Roma di partecipare alle coppe, rimpolpando bilanci soffocati da debiti, ma mai messi sotto la lente di ingrandimento degli organi preposti alla salvaguardia della giustizia e del buon governo del calcio.
E' comunque notizia recente che la Roma sia alle prese con problemi di plusvalenza, in questo caso però devono farne almeno quaranta milioni, altrimenti niente coppe. Vedremo! Ma il desiderio della cosiddetta Giustizia Sportiva è stata soprattutto nell'impossibilità di programmare la stagione in corso, rinunciando la Juventus a investire nel mercato di Gennaio, ed ancora maggiormente per la stagione futura, dove gli strascichi per le sentenze porteranno al processo ordinario della Procura della Repubblica di Torino, ed in seconda battuta i provvedimenti che il buon Ceferin vorrà prendere per colpire ulteriormente la squadra bianconera.  Insomma, il minimo, se non una bella fetta, la procura federale se l'è portata a casa. Un bel danno! 

Ma perché la Juventus si è invece smarcata ed ha lasciato che le sentenze la colpissero senza replicare con forza e ribattere la propria estraneità nelle sedi opportune? La risposta principale è insita nella sicurezza che oggi non ci sono sedi opportune, essendo ormai chiaro che la lotta nei tribunali federali, Collegio del Coni compreso, sono perdite di tempo e di denaro, visto che ormai tutto è stato deciso a livello politico! Le sedi opportune sarebbero state strade tortuose, anche se con possibilità maggiori di successo, ma con effetti devastanti per i rapporti già difficili e tesi con la federazione e le corti annesse. Insomma, quando tutto viene deciso a livello superiore, non c'è nulla da fare. Un po' come un soggetto che chiede giustizia ad un tribunale di massoni: ha poca possibilità di ottenerne!
Allora la Juventus ha smarcato la vicenda, proponendo un'equa (anche se non proprio) soluzione.  
A questo punto, continuare a colpire per poi finire a sassate non conveniva a nessuno. E le coscienze potevano anche rivoltarsi, perché qualcuno non perfettamente d'accordo tra i vari giudici delle varie corti, cominciava a patire qualche malessere. La quiescenza della questione ha rasserenato tutti e lasciato nella procura un senso di vittoria della contesa.
Ma qualcuno penserà che la Juventus si sia calata le braghe, ed abbia subìto senza lottare. E invece non è così! Il fattore tempo ora gioca a suo favore, perché potrà programmare una nuova dirigenza, rivedere un'esigenza nuova per l'allenatore, uno staff tecnico e di preparatori all'altezza, per poi ridisegnare la nuova rosa di squadra, alla luce delle prestazioni dei tesserati che hanno giocato l'anno appena trascorso. Settecentomila e fischia di euro per la Juventus sono noccioline, e non potere programmare sarebbe costato di più, anzi molto di più. Ed è rimasta anche una possibilità, quella della partecipazione alla Conference League e, se l'ultima giornata capita qualche coincidenza fortunata, anche l'Europa League si potrebbe conquistare. Se poi l'Uefa vuole intervenire, allora deve scoprire le carte, ma alla Juventus è rimasta una carta in mano: Andrea Agnelli! E' l'unico che non ha concordato, ed ha il dente non avvelenato ma sanguinante, e potrà fare quei passi autonomi che potranno dare molti fastidi alla procura, al collegio del Coni, alla Figc, e persino all'Uefa. I vari Tar, Tas e corte di Strasburgo hanno sempre emesso sentenze di favore per i condannati da questi tipi di tribunali corporativi. Il perchè sta nella assoluta mancanza di garanzie costituzionali e di diritti di difesa oltre che di congruità di giudizio nella quali le sentenze hanno avuto buona sorte, ma con  un  pessimo senso della reale onestà di giudizio. Agnelli ha risorse ed è un uomo molto ricco, e qualcuno un giorno mi fece un esempio che ripropongo oggi. 

Un signore con un Suv cercava di posteggiare facendo manovra a marcia indietro. Arriva un tale, che con una piccola autovettura gli ruba il posteggio con una manovra veloce. Alle proteste del proprietario del Suv, il tipo risponde in tono canzonatorio: "Il mondo è dei furbi!".
Il proprietario del Suv non si scompone, e facendo marcia indietro entra nel parcheggio e gli schiaccia l'autovettura, riprendendo il posteggio.
Poi, rivolto all'allibito "furbo", dice in tono perentorio: "Ti sbagli, il mondo è di chi ha i soldi!".

Ecco, non fate mai incazzare un ricco!