Comincia il ritorno e cambia tutto lo scenario del campionato. Infatti la vittoria della Juve sul Parma sembra aver cambiato le carte al tavolo dello scudetto. Inter a quattro punti dalla vetta (in realtà sarebbero cinque, perché a parità di punteggio sarebbe prima sempre la Juve), e Lazio al secondo posto della classifica a meno tre dai bianconeri (sempre che riesca ad incamerare la vittoria nel recupero con l’Hellas Verona in casa). Ma al di là dei numeri e delle previsioni si ha la sensazione che sul piano psicologico la Juve abbia inferto al campionato un primo colpo decisivo. Un vero e proprio Knock Down, secondo il linguaggio pugilistico; un atterramento  momentaneo che naturalmente non interrompe la lotta scudetto , ma che lascia un segno ben preciso sul volto dei due maggiori competitors dei bianconeri. Soprattutto sul volto dei nerazzurri di Antonio Conte  che in appena due partite sono scivolati  dalla testa al terzo posto della graduatoria.  E nello stesso tempo in  campionato si è concretizzata anche una vera e propria metamorfosi; perché dall’iniziale duello Juve-Inter si è passati (con l’ascesa della Lazio) ad una lotta scudetto a tre.  E ora “all’improvviso” proprio la Lazio, l’ultima arrivata  nella disputa tricolore, sembra essere diventata  l’avversaria principale  dei bianconeri.

Infatti la squadra  di Simone Inzaghi  è l’unica a non avere impegni internazionali;  al contrario della Juve impegnata in Champions,  o dell’Inter alle prese con l’Europa League. E questo naturalmente rappresenta un vantaggio non indifferente per i biancocelesti che potranno concentrare tutte le loro forze sul Campionato. Non è un vantaggio da poco, perché  ad esempio  la prima Juve di Antonio Conte  (quella che ha vinto il primo degli otto scudetti)  non partecipava a  nessuna coppa europea. Inoltre la Lazio si candida come maggiore antagonista della Juve  anche per il fatto che è l’unica squadra (sia in Italia che in Europa) che in questa stagione  sia riuscita a batterla in ben due occasioni (in campionato e nella finale della Supertcoppa). Certo i biancocelesti , che arrivano da un filotto di 11 vittorie consecutive, non potranno vincerle tutte, ma  da quello che si è visto anche nei due scontri diretti, sembrano avere le caratteristiche giuste sia tecniche che fisiche per mettere in difficoltà la formazione di Sarri e per rendergli la vita difficile.

Di diversa natura è il discorso che riguarda l’Inter. La squadra  nelle due ultime partite ha dimostrato di aver raggiunto il massimo delle sue possibilità. Sembra quasi che abbia raschiato il fondo del barile. Sia con l’Atalanta che a Lecce i nerazzurri  non solo sono stati rimontati,  ma hanno mostrato anche i segnali di una certa ripetitività di schemi e di gioco che gli avversari cominciano  ad aver capito;  e ai quali sembra abbiano cominciato a trovare le contromisure adeguate.Ad esempio il gioco offensivo poggia tutto o quasi sulle spalle di Lukaku, che a livello tattico risulta determinante  sia  nel lavoro di sponda  a favore degli inserimenti dei centrocampisti,  sia nelle imbucate soprattutto a beneficio di Lautaro. Se si blocca lui, o se incappa in una cattiva giornata  come è successo a Lecce, tutto il gioco offensivo si blocca o quasi, perché grandi alternative  alla  manovra al momento non ci sono.  E non è un caso che Antonio Conte  durante il match con  la squadra di Liverani , si sia arrabbiato proprio con Lukaku , che   non riusciva ad assicurare  i soliti sbocchi  alla manovra nerazzurra.Certo  il mercato  invernale potrebbe migliorare la situazione. Young è già stato acquistato,  e  se dovessero arrivare sia Giroud che Eriksen la squadra sarebbe  numericamente al completo e  farebbe un salto di qualità anche a livello tecnico. Ma non credo che basterà; perché  l’unico  giocatore che avrebbe potuto spostare gli equilibri è Vidal, che quasi sicuramente non lascerà Barcellona.Inoltre non penso che la squadra  possa ripetere  i 46 punti conquistati nel girone d’andata , e con lo scontro diretto con la Juve previsto allo Stadium, potrebbe fare  fatica anche a mantenere il secondo posto.

Dal canto suo la Juve, anche se non ha ancora raggiunto una sua identità precisa,  e  nonostante sia ancora alla ricerca della famosa “mano di Sarri”, dimostra comunque  di  avere qualcosa in più  rispetto alle avversarie.  Sono diverse le ragioni che fanno pendere la bilancia a favore della squadra bianconera.  Ad esempio la presenza di  CR7  che è un giocatore che è ancora in grado di vincere le partite da solo. Poi la consapevolezza e l’abitudine alla vittoria,  che Inter e Lazio per ragioni diverse non possono avere. Inoltre rispetto alla concorrenza  la squadra bianconera ,  è quella che ha la maggiore  possibilità di crescita perché l’assimilazione del gioco di Sarri , per quanto  stia procedendo più  lentamente del previsto,   non può che migliorare nel corso del campionato.E non credo che la Champions  possa rappresentare un ostacolo per i bianconeri come sostengono molti addetti ai lavori. Anzi,  al contrario penso che i bianconeri cercheranno la forma migliore proprio in campionato, per poter affrontare al meglio delle loro possibilità  la più difficile competizione europea.

In conclusione  credo che la lotta scudetto  non proseguirà su tre binari, come  fino a poche ore fa poteva sembrare. Ma penso che diventerà sempre più una lotta serrata fra la Juve e la lazio.  E credo che  i bianconeri siano  favoriti per l’esito finale;  sia per i motivi esposti sopra, e anche perché potranno giocare lo scontro diretto con i biancocelesti  sempre fra le mura amiche dello Stadium.