Alla vigilia del campionato, la maggior parte degli addetti ai lavori aveva pronosticato  l’Inter,  come  la squadra  più attrezzata,  per sostenere il ruolo di anti Juve nella lotta per lo scudetto.

Napoli e Roma avevavo ottenuto meno consensi. Queste  considerazioni erano state fatte  soprattutto sulla base delle risultanze del mercato delle tre Società,  e teneva conto anche di altri fattori,  come  il valore tecnico dell’intera rosa , e non ultimo,  anche  il risultato conseguito nella passata stagione.

L’Inter veniva considerata la vera anti Juve perché  era reduce da un mercato sontuoso,  che aveva fatto arrivare  ad Appiano Gentile gente come Nainggolan, De Vrj , Vrsaljko, Asamoah, Politano – tutti uomini di valore che andavano a migliorare,  sia  la rosa che  il  livello tecnico,  di  una squadra  che già lo scorso anno aveva meritato la Champions.

Il Napoli,  nonostante  venisse  dal secondo posto e dai 91 punti ottenuti lo scorso anno con Sarri –  godeva  di minore considerazione a causa   del   mercato,   che dai più veniva considerato fiacco -  perché il famoso top Player non era arrivato.  Era partito Pepe Reina direzione Milano;  Jorginho  aveva raggiunto papà Sarri al Chelsea - e fra i nuovi arrivati,   solo Verdi,  alimentava qualche timida speranza.

E a nulla o quasi, era valso l’ingaggio del vero top player, come lo aveva definito De Laurentiis , di  Ancelotti. Per carità, tutti contenti a Napoli per l’arrivo del buon Carletto, portatore di carisma e di esperienza, ma più di tanto la tifoseria non si era scaldata.

Più o meno lo stesso discorso si faceva sulla Roma. Come al solito partenze eccellenti – basta pensare ad Allison e a Nainggolan;  e tanti arrivi, tutti giovanissimi, quasi  ragazzini. Società sotto accusa. Pallotta messo sottomira – e tacciato di  egoismo e di avidità. E come dicono a Roma:  è ora di  mettere  i soldi.

Poi, dalle tante  chiacchiere si è passati ai fatti; è partito il campionato, e si è cominciato a fare i conti con il giudizio inappellabile del campo. E ad un certo momento ,  dopo l’undicesima giornata , con Inter e Napoli appaiate a meno sei dalla Juve ,  si è cominciato a pensare, per primo chi scrive, che entrambe fossero nelle condizioni di competere veramente con i bianconeri – quindi , per lo  scudetto si profilava una lotta a tre. E il tutto era corroborato  dai fatti.  Nerazzurri reduci da un  filotto di sette vittorie consecutive,  e  partenopei a vele spiegate sotto l’esperta mano di Ancelotti.

Sono bastate tre partite, per  cambiare le carte in tavola e per scombinare il tavolo dello scudetto. Dopo il pareggio di Roma e la sconfitta di  Torino, l’Inter è ormai indiscutibilmente fuori dai giochi. Lo scudetto sarà una questione a due  - un faccia a faccia fra  Juve e Napoli – anche se a distanza.

Spalletti , nel dopo gara di Torino,  ha dichiarato che la sua Inter ha giocato alla pari della Juve.  Sinceramente è difficile essere d’accordo con il Tecnico nerazzurro. Già a Roma,  l’Inter aveva mostrato limiti ben precisi, al cospetto di un avversario imbottito di riserve, ed in vantaggio per ben due volte, non era riuscita a portare a casa la vittoria.

E’ altrettanto vero,  che all’Allianz,  i nerazzurri abbiano fatto una buona partita. Ma , se andiamo ad analizzare la gara,  vediamo che l’Inter in tutti i novanta minuti ha avuto solo due grandi occasioni da rete. Quella del palo di Gagliardini,  e quella ad inizio  ripresa  di Politano, che gli è stata regalata da un passaggio avventato di Matuidi.

 Per il resto, oltre al possesso palla a favore dei bianconeri,  si è vista più Juve che Inter . Ma il problema non è tanto la partita dello Stadium.  La Juve resta superiore come  caratura  generale – c’è ancora un gap da colmare. Non basta giocare  meglio per un quarto d’ora,  nel primo tempo,  per poter affermare di aver giocato alla pari  tutta  la partita – ne si può ignorare il fatto che la classifica dice meno 14 dalla vetta. Una ragione di tutto questo ci deve pur essere.

Quindi per il titolo, è ragionevole pensare  che  sarà una lotta Juve – Napoli –  anche se a distanza, visti gli otto punti  di differenza in classifica. Ma  la squadra di  Ancelotti,  sembra  l’unica veramente in grado di dar fastidio a questa Juve  debordante, che  fagocita ogni tipo di record.

L’Inter dovrà aspettare l’anno prossimo,  per sperare  di potersi  inserire nella lotta per  lo scudetto, a patto che il processo di crescita, intrapreso lo scorso anno, continui il suo percorso.  Certo, con l’arrivo di Beppe Marotta la strada è diventata  meno impervia, ma dovrà avere un riverbero decisivo, soprattutto,  nel prossimo  mercato estivo.