Inter, Juve, Milan, il Napoli a periodi, ogni tanto Roma e qualche volta si infila la Lazio, sono le società che in sostanza monopolizzano l'attenzione mediatica del nostro calcio. Il resto? Se non siamo vicini al non pervenuto, salvo lo stretto necessario, perchè proprio, proprio si deve, poco ci manca.
Ci lamentiamo che il nostro calcio è in fase di decrescita, che siamo fatti superare pure dai tedeschi, che siamo fuori dal podio, che si aspira ad un ripescaggio, che sarebbe scandaloso, come scandalosi sono i Mondiali in Qatar, per andare a giocare la coppa del Mondo dalla quale siamo stati meritatamente esclusi sul campo.
Il calcio italiano è indebitato all'inverosimile, non sa più a cosa aggrapparsi per rinnovarsi, corre su questioni di stile, di forma, come il riconoscimento del professionismo per il calcio femminile, poi però le discriminazioni con i colleghi maschi ci sono eccome. Viviamo quel calcio dove fa più notizia il ritorno alla vittoria della Juventus contro il Bologna, che quanto di stupendo stanno realizzando piazze come Bergamo ed Udine. Ci sono società che sono rientrate in Serie A dopo una vita, come la Cremonese, altre storiche come la Samp che rischiano di andare in SerieB. Abbiamo un campionato con altissime percentuali di stranieri, ma i migliori allenatori italiani in panchina. Abbiamo i peggiori stadi d'Europa, fatta qualche eccezione, come Juventus ed Udinese, e non riusciamo a rinnovarci mentre si assiste alla fuga dal calcio giovanile di tantissimi ragazzi perchè non se lo possono permettere. Perchè il calcio costa. Non stiamo dicendo nulla di nuovo. Lo so bene.  Ci lamentiamo che gli stadi non sono mai pieni, ma quando hai una partita come Udinese-Torino con il praticamente il tutto esaurito, anche questa non è notizia, perchè solo le solite note devono fare notizia, il resto, canonica clausola di stile. Se ne parla perchè si deve. Eppure se vogliamo far crescere il nostro calcio si deve parlare anche delle altre, delle altre piazze dove c'è entusiasmo, dove la gente va allo stadio per passione, dove tifosi con maglie avversarie possono sedere l'uno accanto all'altro senza fare la fine di quanto successo a Firenze.

Bisogna riuscire a cogliere la palla al balzo dell'entusiasmo che c'è intorno ad alcune piazze che escono fuori dai soliti circuiti, pomparlo, sostenerlo, perchè se vogliamo un campionato realmente competitivo, di alta qualità, è nell'interesse di tutti che crescano anche le altre piazze calcistiche, quelle che non rientrano nei circuiti delle solite note blasonate considerate come le padrone del calcio. Ma alla fine sono padrone solo del loro calcio. Diciamolo pure, l'Atalanta in Champions è stata vista più come un fastidio per molti che un qualcosa di importante per il nostro calcio, una Udinese che lotta per la Champions è vista più come un problema che una risorsa. E tutto ciò non ci renderà sicuramente migliori della Premier, che non a caso cresce, perchè un caso Leicester non è un qualcosa nato dal nulla, ma costruito da un sistema che permette a chiunque di poter lottare per uno scopo importante ed essere competitivo; e più sei attraente, più attiri investimenti, una cosa dietro l'altra... quella che in Italia si fatica a comprendere perchè i soliti padroni del calcio pensano solo ai loro interessi societari e non al bene del calcio nel suo complesso e non ci resta che continuare a contemplare il Titanic della SerieA mentre continua ad affondare, giorno dopo giorno...