E' vero Signori miei, il Dybala di oggi non è nemmeno lontano parente di quello ammirato a metà settembre. In molti hanno già emesso il verdetto in merito al suo ormai certo flop della sua carriera calcistica, del tipo "non sarà mai il nuovo Messi, o il nuovo Del Piero, vendiamolo a giugno e incassiamo", oppure "comincia a darsi alla pazza gioia, ha perso la retta via, meglio cederlo".

Tuttavia trovo che giudizi del genere siano alquanto duri, oltre che prematuramente definitivi, al punto tale da sembrare come minimo frettolosi, se non addirittura superficiali. Ogni giocatore ha la sua storia e i parallelismi con i grandi campioni del passato, o con i fenomeni compagni di nazionale, servono più che altro a fornire argomenti per riempire i giornali e i siti internet.

Mi chiedo: che cosa può darci la sicurezza, oggi, che Dybala non ritorni ai suoi standard, cui ci aveva abituato? Il 23 settembre, dopo la doppietta al toro, chi ci poteva garantire che Dybala avrebbe continuato a segnare con la media di quasi 2 gol a partita? Ovviamente nessuno poteva prevedere ne l'una, ne l'altra ipotesi. Ma per decidere che a giugno 2018 Dybala debba essere ceduto, è indispensabile che le sicurezze e le garanzie suddette ci siano, altrimenti il rischio di vendere il pallone d'oro di una delle prossime stagioni è molto concreto. E sinceramente se Paulino deve vincerlo, vorrei che lo facesse in bianconero, mica in una delle spagnole o in Inghilterra.

Attenzione però, non dico che la Joya sia esente da difetti, deve migliorare, questo è sicuro. Ma i miglioramenti, che auspico ci siano quanto prima, sono quelli di natura mentale, quelli che ti fanno allenare al massimo, quelli che impongono l'autodisciplina di cui parla Nedved, perché le doti tecniche sopraffine, il nostro Paulo, ci ha già dimostrato di averle.

Dietro ad ogni campione c'è una persona con le proprie paure, le proprie debolezze e i propri istinti, magari non propriamente nobili. Non tutti hanno l'equilibrio mentale di Alex Del Piero o di Pavel Nedved, ma con il tempo si può cercare di acquisirlo. La testa può fare miracoli oppure può essere fonte di distruzione per la carriera di un giocatore.

A mio parere, per Dybala, vale la pena avere pazienza, fare di tutto per cercare di renderlo tranquillo e proteggerlo dal pubblico ludibrio, in attesa che superi questo brutto periodo. E spero che questo sia anche il parere della dirigenza juventina.