Dopo le parole di Totti,gran parte della stampa,in modo velato,ha criticato la dirigenza giallorossa,perché non sarebbe stato fatto tutto il possibile per portare a Trigoria l' asso argentino Dybala. Sinceramente, l'ho detto sin dalle prime battute, le parole del numero 10 giallorosso Francesco Totti, non mi sono piaciute molto.
In queste occasioni quando si apre un discorso bisogna,poi,portarlo a termine,perché lasciarlo in sospeso,come ha il pupone,da adito a tutti di poter interpretare come meglio crede. Se,realmente,Totti è a conoscenza del vero motivo,per cui Dybala non è arrivato alla Roma deve dirlo,altrimenti è meglio non aprire affatto il discorso. Detto questo,però,credo che le vere motivazioni che hanno impedito alla Roma di ingaggiare Dybala siano note un po' a tutti,cioè,non ci vuole un grande esperto per capire i motivi per cui Dybala è più vicino all' Inter che alla Roma. Senza fare troppi giri di parole è risaputo che i Friedkyn non amano essere ostaggi dei procuratori dei calciatori che,si sa,in questi ultimi anni pensano a fare più i loro interessi che quelli dei loro assistiti. Ultimamente ci sono procuratori che chiedono cifre pazzesche per portare il loro assistito ad una squadra, piuttosto che un'altra.
L'entourage di Dybala, purtroppo non è esente da questo tipo di atteggiamento e,quando Pinto ha sondato il terreno per capire se c'erano i presupposti per imbastire una trattativa per la Joja, ha capito subito che la trattativa era impossibile proprio per la richiesta del compenso dell' entourage. Evidentemente il compenso che richiede l' entourage è un problema anche per l' Inter,perché diversamente Dybala si sarebbe già accasato all' Inter. Di tutto questo,però,stranamente la stampa non ha fatto alcun accenno. Di questo tipo di problema è sicuramente a conoscenza anche lo stesso Totti e non menzionare questa cosa durante le sue dichiarazioni,credo sia stata una grossa mancanza di rispetto verso la Roma. Io sono d'accordissimo con questa linea intrapresa dai Friedkyn, una società calcistica non può essere ostaggio dei procuratori che speculano sui propri assistiti. Certo, questo ragionamento dovrebbero farlo un po' tutte le squadre, perché se oggi accondiscendi a certi ricatti, poi, domani non puoi lamentarti se questi ricatti vengono triplicati.
Tra l'altro Dybala non è certo un giocatore che guadagna poco. In un momento di grande crisi il calcio non può e non deve permettere certe cose. Oggi,l' Inter va nella direzione che conviene a certi procuratori,poi,però,quando si ritrova a non poter pagare gli stipendi dei propria tesserati,dovrà fare solo mea culpa.