Buongiorno,
Probabilmente nessuno sentirà il bisogno di un'altra acuta disamina sui mali che affliggono, attualmente, la Juventus, ma tant'è.
E poi cosa non si farebbe per un po' di notorietà.
Il primum movens ha un nome e un cognome: Cristiano Ronaldo. Il giorno che il Presidente Agnelli prese l'elicottero per andare in Grecia a mettere sotto contratto il ns, avrebbe fatto forse meglio a consultare prima una Pizia. Lo avrebbe sicuramente allertato sui cattivi presagi che incombevano, quel giorno,  sul cielo di Torino. Da allora, si è  scatenata la tempesta perfetta. Così, la dirigenza ha infilato 3 anni di errori madornali (eccezion fatta per l'affare Chiesa) culminati con l'inspiegabile quadriennale ad Allegri a 9 mln netti a stagione. Sul campo poi lo Schettino lusitano, che pure è sicuramente stato un grande giocatore, ha partorito poco più che un topolino. Comprare Ronaldo è stata una follia di cui la società bianconera pagherà le conseguenze per molti anni ancora. Manca l'ultimo protagonista di questa tragicommedia (perché pur sempre solo di pallone di tratta): la stampa sportiva. E per di più quella juventina.

Nessuno ha colto il pericolo, nessuno ha invitato alla riflessione. Contava solo celebrare il campione ed omaggiarlo come fosse un dio. Anche quando il giorno dopo una sconfitta se ne andava a Maranello a comprarsi una Ferrari. Anche quando il giorno dopo un'altra sconfitta comprava una villa a Giorgina. Così, tanto per consolarsi. E i suoi apologeti della carta stampata, irrimediabilmente malati di provincialismo, riservavano caratteri cubitali agli inimitabili esercizi in palestra della sua compagna.
Ma Ronaldo non era e non sarà mai un dio. Appena trovato qualcuno che ancora lo volesse (e quanto tempo ci è voluto) ha abbandonato la nave. Come un mozzo qualsiasi e non come un comandante.
Adesso si tratta di ripartire da zero, e allora: FORZA JUVE, SEMPRE!!
Saluti