Dopo lo sfogo di Conte nella conferenza stampa seguita alla sconfitta di Dortmund si capisce che qualcosa che non funziona tra la gestione della squadra da parte della società e quella che vorrebbe l'allenatore. E' una questione di obiettivi societari e di risorse disponibili, sia umane che finanziarie. 

L'eterno dilemma che vede l'allenatore che vuole 1 o 2 miliardi di € di mercato ogni anno e la società che deve fare i salti mortali tra FFP e le esigenze dell'allenatore. Sia chiaro, nessuna posizione estrema va bene. Spendere tanto e accontentare in toto l'allenatore non sempre funziona. Lo si è visto nell'Inter di Mourinho e lo si è visto a maggior ragione  nell'ultima Juventus di Allegri. Un investimento da 100 milioni l'anno per vincere meno della stagione precente. In atti nella stagione 2017-2018 la juve vince lo scudetto e la coppa Italia, nella stagione 2018-2019 vince solo lo scudetto, nonostante CR7. 

Sempre per fare un paragone con la prima inter di Mourinho, nella prima stagione arrivarono Quaresma, Muntari e Mancini, e in rosa c'era Ibrahimovic. Risultato identico a quello della stagione precedente con l'allenatore accontentato quasi in tutto.  Stagione successiva: via Ibra per Eto'o, arrivano Thiago Motta e Milito e il "capriccio" Sneijder. In una drammatica partita con la Dinamo Kiev per il dentro o fuori dalla Champions, i gol furono di Shevchenko (D) al 21’ p.t.; Milito (I) al 41’ e Sneijder (I) al 44’ s.t. Si capisce bene quindi che il disastro in Champions era alle porte e poi fu trionfo.  Questo per dire che una singola partita può cambiare le sorti di un'intera stagione e fare di una squadra un gruppo di campioni o un gruppo di mediocri.

A questo punto lo sfogo di Conte è quello di chi per ambizioni personali, per orgoglio e per risultati che gli sono stati chiesti si accorge che l'attuale gruppo non è pronto a tenere il passo richiesto per emulare lo special One.  Ma la differenza nel valore della rose: Juventus con 837,50 ml e Inter con 567,30 ml (fonte https://www.transfermarkt.it/) fa capire che la partita non è così semplice. E in Europa va anche molto peggio. Adesso comprare di tutto e di più pare azzardato ma le soluzioni tampone ci possono essere. L'importante è avere una programmazione a medio - lungo termine, non una programmazione orientata allo spreco per sperare di vincere domani mattina!

Quali le soluzioni della gazzetta:

Matteo Darmian: giocatore di esperienza. Di rendimento sicuro, valida alternativa ma non per fare chissà che salto di qualità.

Alessandro Florenzi: totalmente involuto, vale la pena rischiare a metà stagione ? 

Dejan Kulusevski: giovane promessa, buona anche per il futuro. Difficile che il Parma lo molli.

Arturo Vidal: il pallino dell'allenatore. Rischia di fare la fine di Nainggolan e di Quaresma. Meglio non spendere soldi a vuoto.

Andrea Petagna: attaccante della Spal. Una scommessa più che una certezza 

Sinceramente sono soluzioni un po' tampone. 

Il vero salto di qualità lo si ottiene con Lasagna e De Paul dell'Udinese, con Vecino spedito dritto a Udine. E qui si sistema l'attacco e un po' il centrocampo. In difesa via libera a Darmian non prima di aver provato a prendere Calabria del Milan oppure Jordan Beyer del Borussia Mönchengladbach. Restano le suggestioni Draxler e Rakitic. Oppure bussare alla Juventus per Emre Can e Mandzuckic. Esperienza vs giovane età e corsa ? Vedremo alla fine cosa combina Marotta