Pensieri sciolti. Quelli che accompagnano la mente del tifoso, in viaggio perenne con la fantasia, prima di ogni partita. Perchè, allora, non provare a raccoglierli questi pensieri. Come un enorme vaso, senza alcuna pretesa, solo per il gusto di aprirlo una volta ogni tanto, quando ti assale la nostalgia. Pensieri slegati, che nascono e muoiono dopo un secondo. Pensieri liberi, quelli partoriti nei bar del centro e negli oratori di provincia. Il primo pensiero della settimana va alla rinascita del paese, che finalmente ha riscoperto i suoi veri valori. Dopo anni bui, nave in gran tempesta senza nocchiere, finalmente questo paese ha trovato la sua guida. Ma voi ci pensate? E’ arrivato il Salvatore! E’ arrivato il Messia! Ha qualche anno in più dei 33 e non è nato a Betlemme ma a Jesi. Vabbè, ci può stare. Si chiama Roberto, per gli amici il Mancio, per l’anagrafe Mancini. Già, mancini come i tiri che ha tirato a compagni (Boskov ha più volte dichiarato il rapporto conflittuale con i colleghi), colleghi in panchina e calciatori da allenatore. Adesso, però, si è redento. Come San Paolo sulla via di Damasco, Roberto al San Paolo ha messo da parte il nebuloso passato e visto la Luce come John Belushi. Ha squarciato il velo di Ipocrisia che contamina ed avvelena il mondo del calcio ed ha denunciato le parole di Maurizio Sarri. Non contento, probabilmente perché si è reso conto che il piano stava andando a donne di facili costumi, ha rincarato la dose andando a parlare ad un noto quotidiano dei risvolti sociologi delle parole del tecnico del Napoli, della miriade di suicidi che potrebbe generare l’accaduto. Ha poi fissato in agenda un’intervista esclusiva da Barbara D’Urso, dove tratterrà dell’ingiustizia della pena a Fabrizio Corona per poi scartare altri pacchi di demagogia sparati a caso. E siete voi i cattivi che pensate male. Roberto in queste cose ci ha sempre creduto. O almeno ha iniziato a crederci appena ha sentito Sarri pronunciare quelle parole, fiutando il colpo grosso. Che tristezza. Pensiero numero due della settimana è rivolto a tutti voi, CATTIVONI! Voi che fischiate gli avversari quando sono in possesso palla al San Paolo: non si fa! Lo ha detto Beppe Severgnini, che ha scomodato l’illustre carta del Corriere della Sera per scrivere che “Al San Paolo accade sistematizzante”. No una volta si e l’altra no. Tutte le gare. Pensate che giro assurdo ha fatto l’autore, ma non pensate male, del libro “MANUALE DEL PERFETTO INTERISTA”, per arrivare ad attaccare i tifosi del Napoli nel tentativo estremo, e patetico, di difendere le proprie ragioni (del cuore). “Odio Napoli” si può fare. “Lavateli col fuoco” anche Ma questi fischi ragazzi: evitate. Bisognerebbe spiegarlo anche ai tifosi del basket quando un avversario tira dalla lunetta un libero. Non si fa. E’ scorretto. Lasciatelo concentrare. Al massimo tirate qualche motorino dagli spalti, se proprio non riuscite a stare in silenzio. Terzo martello nel cervello in questi giorni sono i tuttologi. Quelli che non c’erano al San Paolo, che non lo seguono neanche il calcio, ma hanno comunque sentito l’esigenza di dire la loro. Da nessuno è arrivato uno spunto interessante, un’analisi onesta e critica dell’accaduto. L’esercito di boia si è messo in marcia, ha seguito il gregge ed ha sputato la sua sentenza di colpevolezza. C’è chi, addirittura, ha taciuto su un precedente che riguardava il tecnico dell’Inter, ai tempi della Fiorentina. Quel “Frocio" di giornalista che aveva osato contestare le sue idee del 2001 a Firenze, non era meritevole di tutela. Troppi indizi lasciano pensare che questa storia vada ben oltre una lite. L’attacco organizzato a Sarri ha sempre più la puzza di trappola mediatica. Bella la sfida Lazio-Juventus. Una tristezza infinita. Volevo però condividere un fatto troppo strano accaduto. Un’interferenza aliena. A fine gara, la solita Mamma Rai, stava commentando il risultato quando un’interferenza aliena si è impossessata del segnale e mi è parso di sentire che “In semifinale sono arrivate Juve ed Inter, le squadre migliori, quelle che giocano il miglior calcio”: Ormai non si capisce più nulla con questi campi magnetici. Sarebbe davvero folle, irreale, ridicolo arrivare a pensare una cosa del genere in questa stagione, figuriamoci a dichiararlo in diretta nazionale. L’Inter, più noiosa di una collezione inedita di Gigi Marzullo. Più soporifera del discorso a fine anno del Presidente della Repubblica. La cosa più strana, però, è che l’antennista mi ha confermato che era tutto in regola. C’è qualcuno che sa spiegarmi lo strano fenomeno?. Pensieri che in questi giorni vorrebbero pensare al calcio, al pallone che rotola, alla delicata sfida di Genova ed un mercato che deve ancora vivere i suoi momenti più emozionanti. Qualcuno, con sagacia, ha deciso di spostare l’attenzione da quel campo dove il Napoli sta dando spettacolo ed ottenendo risultati inattesi. Quando fatichi a sconfiggere un avversario sul proprio campo, cerchi di portarlo su un terreno differente. Quello del chiacchiericcio, della destabilizzazione. E’ un giochino vecchio. Non ci casca davvero più nessuno. Nemmeno Tosel, si proprio lui, ci è cascato. Pensate, che sfortuna Alberto Grassi. In queste ore si sarebbe dovuto parlare solo di lui. Saremmo stati qui già a sentenziare, secondo il nostro parere personale. “E’ giovane”, si ma “è inesperto”. “E’ del 95’ ed è già titolare in serie A”, si “Ma ha giocato poche partite”. “E’ di prospettiva”, si ma “A noi serviva uno già pronti”. Non ci sarà aspetto positivo al quale il commentare iper-critico delle scelte della società non saprà contrapporre il lato negativo. Probabilmente, in questo caso, non ha tutti i torti. Grassi, però, ha dimostrato di avere carattere e sicuramente non andrà a minare nessuno equilibrio. Quando quelli bravi e giovani il Napoli li lascia ad altri, restano cicatrici per anni. SI veda il caso Verratti, o quello recente di Mandragora. Grassi è giovane, forte, determinato e con grande margine di crescita. Parliamo un po' di questo ragazzo. Facciamogli sentire che è stata la scelta giusta. E’ già un primo passo verso il successo.