Spesso capita di chiedere a qualcuno il perchè, fin da bambino, si sceglie di tifare una squadra invece che un'altra. Nel caso specifico di un interista, la risposta a questo quesito è riassumibile nella notte di Champions vissuta ieri sera a San Siro.

Un primo tempo in cui Inter e Tottenham si sono studiate a vicenda, un primo tempo dominato dalla tattica di due filosofi del pallone, quali Spalletti e Pochettino. 

Nella ripresa il Tottenham passa in vantaggio grazie al polpaccio di Miranda, che devia sfortunatamente in porta un tiro di Eriksen. A quel punto subentrano 30 minuti di sconforto. L'Inter sembra al tappeto. San Siro si prepara all'ennesima bordata di fischi, quando al minuto 86 cambia tutto. La "pazza" Inter si mette il vestito delle grandi rimonte e, prima pareggia col destro al volo di capitan Icardi, poi al 92° manda giù lo stadio lui, l'uomo che quattro mesi prima ha portato i nerazzurri a giocarsi questa Champions:Matias Vecino. Ancora di testa, il giocatore della provvidenza si fa' largo tra i centrali degli inglesi e batte Vorm. L'Inter riacciuffa così l'ennesima partita che sembrava persa, mette benzina di autostima nel morale e definisce una prima impronta pesante nel girone. 

Certo, la strada per gli ottavi di finale è ancora molto lunga ed impervia, ma verrà affrontata diversamente adesso, così come ci sarà un altro approccio per la rimonta in campionato. L'Inter, da ieri sera, con l'ennesima follia della sua storia è tornata consapevole delle sue potenzialità, ed è tornata a far innamorare come il primo giorno i suoi tifosi dalle coronarie d'acciaio, pronti anche loro a rivivere notti pazze così.

L'Inter è questa: meravigliosamente pazza, e proprio per questo è amata dai suoi sostenitori ogni giorno come se fosse il primo.