Nei venticinque minuti in cui è stato in campo, Paulo Dybala ha forse fornito la prova regina (come la chiamano i giudici nelle indagini processuali) che il ruolo dove può esprimere al meglio le sue straordinarie qualità di fuoriclasse è quello del tuttocampista; vale a dire in quella posizione che nel gergo calcistico viene chiamata “fra le linee” che corrisponde alla zona che va dal centrocampo all’attacco. E da tuttocampista a trequartista il passo è stato breve; infatti la distanza fra i due ruoli è uguale a zero.Naturalmente chi scrive non ha la pretesa di fare il tecnico o l’esperto di tattica calcistica. Ma è fuori discussione che la Joya argentina abbia dimostrato per l’ennesima volta che giocando dietro a due attaccanti veri, libero dalla morsa dei difensori che gli ringhiano sul collo e potendo partire lontano dall’area di rigore,  è in grado di inventare calcio. E soprattutto è capace di  confezionare degli assist talmente invitanti che  per trasformarli in goal diventa quasi un gioco da bambini, come è successo a CR7  contro il Leverkusen. Così come il tocco che ha smarcato e ha  permesso ad  Higuain di siglare il secondo goal,  non è stato certo da meno.

Sul ruolo di Dybala si è già dissertato molto in passato, anche se si tratta di un passato abbastanza recente; perché Max Allegri aveva già risolto da tempo la questione, tanto che per farla finita tra punta, seconda punta, e esterno d’attacco gli aveva coniato un nuovo ruolo all’epoca sconosciuto nello slang calcistico, ed era quello del tuttocampista. Da allora Dybala, tra campo e panchina, più panca che campo, si è caricato sulle spalle questo  ruolo nuovo di zecca, anche se solo per “il  nome”.Anche Maurizio Sarri, da quando è sbarcato alla Continassa lo ha provato in quasi tutte le posizioni dell’attacco;  prima come centravanti o falso nueve (più volte) sia in coppia con CR7 che con Higuain, e poi  come esterno offensivo nella fase iniziale della stagione  nel suo storico 4-3-3.  Schema  che il tecnico bianconero ha successivamente abbandonato per virare nell’assetto tattico attuale, vale a dire quello che prevede il trequartista  che nei numeri corrisponde al 4-3-1-2.

Certo Dybala in campo contemporaneamente ad Higuain e Ronaldo diventa a questo punto un’opzione importante nello scacchiere tattico bianconero. Non solo per quanto ha dichiarato Maurizio Sarri nel dopo gara con il Leverkusen, quando ha spiegato che ha fatto entrare in campo la Joya perché si era accorto che la squadra tedesca aveva cominciato ad accusare la fatica  e il ritmo della gara si era abbassato. Allora con quelle condizioni si poteva anche “rischiare” di far giocare insieme “i tre tenori” o il trio delle meraviglie andaluso argentine come qualcuno lo ha già definito.Per cui Sarri , dall’alto del suo ben noto integralismo tattico non ritiene, in condizioni normali, di poter far giocare assieme dal primo minuto i tre giocatori. 

Credo che il tecnico bianconero abbia nell’occasione esagerato, o se vogliamo abbia voluto “sviare” da quelle che sono le sue reali intenzioni. Vale a dire che si stia convincendo, continuando ad insistere nel modulo col trequartista, che Dybala, Higuain e CR7 possono giocare insieme,  e lo possono fare abitualmente e contro qualsiasi tipo di avversario. E penso che stia aspettando di poter recuperare tutti i giocatori soprattutto a centrocampo, a cominciare da Bentancur, che potrebbe giocare già contro l’Udinese  domenica prossima, e  per finire ad Emre Can. Naturalmente non quello degli ultimi tempi,  ma l’Emre Can che nel finale della scorsa stagione ha dimostrato grande affidabilità sia in campionato che in Champions. Il giocatore tedesco  potrebbe fornire un contributo molto robusto al centrocampo bianconero soprattutto nella fase di non possesso palla,  grazie alla sua grande duttilità  come ha dimostrato anche in Nazionale tedesca dove il CT Low lo ha spesso impiegato sia come centrale  che come esterno destro di difesa. Chiaramente sul giocatore deve essere presa la decisione di ripensare all’idea di venderlo,  che è quella che fino ad oggi è sembrata la più probabile dopo il famoso sfogo pubblico all’indomani della sua esclusione dalla lista Champions. E il termometro della situazione lo conosce solo il tecnico bianconero;  ma soprattutto la Dirigenza bianconera che in passato non ha mai accettato lamentele, critiche  o dichiarazioni  pubbliche avventate contro la Società. Per cui non è da escludere che il giocatore possa essere anche ceduto, sulla scorta del cliché storico della Juve;  ma se si dovesse andare verso questa soluzione credo che  al posto del giocatore arriverebbe di sicuro un giocatore molto funzionale al gioco che ha intenzione di attuare  Sarri.

Staremo a vedere. Comunque credo che il tecnico bianconero  oltre a cercare di rendere più ermetico il centrocampo, possa pensare anche a qualche accorgimento in difesa. Magari  rinunciando ad uno dei due esterni  molto offensivi (Quadrado e Alex Sandro), e schierando un giocatore che dia maggiori garanzie in fase di copertura. A Maurizio Sarri l’ardua sentenza.  E in proposito  il primo segnale lo avremo subito a partire dalla prossima partita con l’Udinese, quando si potrà vedere se la decisione di schierare il trio andaluso argentino è già stata presa o se ancora ha bisogno di essere  “digerita”.  

Sinceramente non mi stupirei se questa volta Il tecnico bianconero cambiasse strategia, (e anziché  aspettare che affiori la stanchezza e cali il ritmo della gara  come è successo a Leverkusen), decidesse di mettere in campo sin dal primo minuto la coppia d’attacco  CR7 - Higuain , e di schierare  Dybala alle loro spalle come trequartista.  Infatti credo che questa sarà la decisione finale del tecnico, soprattutto se potrà contare sul recupero di Bentancur, come del resto ha fatto già intendere sempre nel dopo partita con la formazione tedesca.Sarri è il primo a sapere che contro l’Udinese servono inevitabilmente i tre punti, sia per la classifica che per il morale e la convivenza nello spogliatoio bianconero. Solo la vittoria e niente altro può essere la panacea agli attuali “mali” della squadra bianconera. Poi “il tempo” che serve al tecnico per forgiare  la nuova Juve,  dopo i tre punti con i friulani, verrà concesso senza limitazioni, e sempre fino al prossimo rovescio (che sia pareggio o peggio ancora sconfitta), perché la cosa in casa Juve non fa differenza;  e dove  come è noto la parola  vincere è intesa sempre “fino alla fine”.