La Roma vista contro l’Atalanta ha mostrato tutti i limiti di sempre.
Confusionaria in fase offensiva e molle in fase difensiva. Ancora Fonseca continua a non capire che giocare solamente con due mediani contro squadre che difendono a 5 è un suicidio tattico.
La Roma davanti non riusciva a trovare varchi visti i 5 difensori avversari mentre il suo centrocampo veniva travolto nelle fasi offensive orobiche. Fonseca doveva fare tesoro di questo, già dalle partite contro Genoa e Lazio.

Oramai sono già passati tre mesi dall’inizio della sua gestione e il fatto che non si veda ancora il suo imprinting (specialmente in difesa) è grave. Se la rotta non dovesse cambiare, la Roma dovrebbe già pensare ad un suo sostituto.
L’allenatore portoghese ricorda molto Benitez al Napoli, ancorato al suo amato 4-2-3-1 a dispetto di tutto e tutti, anche quando gli facevano notare la fragilità difensiva della sua squadra. Quando quel Napoli andava ad affrontare squadre disposte col centrocampo a 5 (per esempio proprio l’Atalanta) rimediava sempre brutte figure.
Essere troppo integralisti non paga mai, bisogna essere flessibili nel calcio come nella vita.
L’unica nota positiva è la prestazione di Smalling, l’unico a salvarsi nel naufragio giallorosso.

La nota invece più dolente viene proprio da Zaniolo. Il ragazzo dovrebbe capire che non si vince mai da soli e la sua eccessiva esuberanza a forzare determinate giocate lo porta ad ignorare i compagni in giocate più semplici. L’occasione che si è divorato ha del clamoroso. Gli altri giocatori sono tutti ingiudicabili, visto che sono stati costretti a giocare più contro la testardaggine del loro allenatore che contro gli avversari. domenica affronteremo il Lecce che, giocando con il rombo, permetterà’ a Fonseca di poter esprimere al meglio il suo amatissimo 4-2-3-1. Specialmente sulle ali. Tanto, ormai per lui, conta soltanto quello.