In una zona d'Italia si dice: passata la festa gabbato il santo. Un'occasione come quella dei 120 anni avrebbe meritato ben altra festa e ben altra squadra. Avrebbe dovuto rappresentare la nostra ennesima rinascita.
Invece siamo avvolti dalle nebbie dell'incertezza, sprofondati nella mediocrità. L'ultima scoppola quella relativa allo Stadio.

Più volte ho criticato su questo blog, l'assurdità del progetto. Dopo mesi di chiacchiere, anche l'Amministrazione Comunale è ampiamente insoddisfatta. Siamo alla fase 0. Nonostante le chiacchiere ed i documenti congiunti.

Elliott è di passaggio. Io sono scandalizzato da Suning. Quali sono le convenienze di avere il bilocale in multiproprietà è per me motivo di mistero.
L'esborso è certamente minore, ma anche il rendimento nel medio lungo periodo. Basta avere un minimo di dimistichezza con il Project Finance per calcolarlo. Oltretutto, gli investimenti per lo Stadio, sarebbero completamente scorporati dal FFP.

Il dubbio è: anche Suning è di passaggio? Nel frattempo leggo notizie sempre più avvilenti riguardo al Milan.

Gatto di marmo Gazidis, come non era difficile da immaginare, non è adatto al ruolo. Anche qui, mentre i peana dei mezzi di comunicazione indipendenti, cantavano e tessevano le lodi del prode Gazidis, facevo sommessamente notare che i ricavi dell'Arsenal, non erano cresciuti più che proporzionalmente rispetto a quelli degli altri club di Premier.
Erano semplicemente derivati dalla grande esposizione mediatica della Premier, frutto del lavoro della Lega inglese.

Nel frattempo, i risultati sportivi dell'Arsenal nell'era Gazidis erano crollati. Mal me ne incolse. Presi improperi dai vari leoni da tastiera poco avvezzi alla lettura e che elevano l'ignoranza (nel senso semantico della parola) a valore.

L'accoppiata Boban-Maldini mi faceva ben sperare. L'arrivo di Massara affievolì subito il mio entusiamo. Ci voleva un Tare, Osti insomma un ds con le lettere maiuscole. L'arrivo del portaborse di Sabatini, mi fece ritornare ai tempi del ds alla nduja Mirabelli.

La campagna acquisti è stata mediocre. Un paio di colpi azzeccati accompagnati da una pessima gestione di prestiti e progetto tecnico. Il progetto Giampaolo era nato morto, Suso era ancora li. Non ci voleva Einstein per capirlo. Fabio Capello, con la competenza e la schiettezza che lo caratterizzano lo disse subito.

Adesso ci ritroviamo a dicembre, con una stagione che non ha già più nulla da dire. E quale sarebbe l'idea geniale? Ibra. Abbiamo qualche possibilità di giocarci la Coppa Italia. Ibra garantirebbe il riequilibrio e la nostra competitività in questo torneo? Ho qualche dubbio in proposito.

Una dirigenza seria, si preparerebbe già da gennaio per il prossimo futuro. Cercando di imparare quanto di buono fatto nel passato.

Il Milan ha ottenuto i suoi migliori risultati con un nucleo di italiani forti e con senso di appartenenza e qualche campione straniero. Ripeto per l'ennesima volta che il mio non è un discorso nazionalista o razzista. Sono concetti che mi ripugnano.

Il calcio è uno strano mix di talento, competenza, sentimenti, fortuna. Proprio per questo Bonaventura rende meglio di molti altri stranieri, sulla carta più dotati. Quindi adesso spero che venga sbaraccato questo circo, vedere finalmente i migliori talenti italiani giocare per il Milan e magari qualche straniero che abbia quella scintilla che possa essere colta da Maldini e Boban. Con Hernandez sembra ci sia.

Nel frattempo, copriamoci, stringiamoci e continuiamo questa traversata.