Con la gara vinta, in casa, contro il Parma è iniziato il tratto di partite che il Milan dovrà affrontare con squadre emiliane. Il primo scoglio da superare era la formazione ducale che veniva da una serie di risultati non esaltanti, ma che va affrontata sempre con rispetto e la dovuta concentrazione. Se a metà giugno la classifica proiettava il Parma in lotta per un posto in Europa League, dopo una serie di sconfitte (cinque con quella di San Siro) ed un pareggio a cui è andata incontro la squadra allenata da D’Aversa, si è ritrovata al dodicesimo posto con 40 punti, senza più obiettivi prestigiosi da raggiungere.
Come detto in precedenza risultava pur sempre un avversario da non sottovalutare (come saranno da qui alla fine tutte le squadre che il Milan dovrà affrontare) per via delle accelerazioni di Gervinho, la classe di Kulusevski, e davanti un Cornelius pronto a far ripartire la squadra in fase d'attacco (ma un infortunio lo ha tolto subito dal match). Viste le numerose partite disputate, Pioli decide di dare un po' di respiro a Bennacer, riproponendo negli undici titolari Biglia (ormai in procinto di giocare le sue ultime gare nel Milan) ed il fatto di esser stato poco utilizzato non lo aiuta. La freschezza di un centrocampista come Kurtic, bravo a metterlo in difficoltà da subito, costringere il Mister a rivedere le sue scelte iniziali e riposizionare Ismael nel suo ruolo da titolare al posto dell'argentino.
Con Bennacer e Kessiè il Milan ha trovato due interpreti che si adattano alla perfezione nel centrocampo voluto da Pioli e proprio Frank, da un paio di settimane, risulta uno dei migliori (se non il migliore) dando un contributo importante sia in zona gol che all’interno della squadra. Lo stesso Pioli a fine gara ha speso belle parole per il suo centrocampista che, dopo alcune stagioni al di sotto delle sue possibilità, sta facendo vedere le stesse cose buone in cui militava nell’Atalanta. Con la marcatura di mercoledì, un missile terra aria che ha riportato le due squadre in parità, dopo il vantaggio del Parma ad opera di Kurtic, sono tre le gare di fila che l’ivoriano va a referto. Prima dei gialloblu era toccato a Juventus e Napoli, e con questo sono quattro reti in questo campionato.

Il primo tempo della sfida tra le due squadre è sintetizzato in questo modo. Il Milan cerca di fare la partita, ma ritmi troppo bassi e imprecisioni dove i rossoneri hanno attaccato a testa bassa non hanno sbloccato il risultato a suo favore o impensierito più di tanto Sepe. A fine frazione un gol di Kurtic che fredda Donnarumma con un tiro basso a destra, premia il Parma che si trova felicemente in vantaggio e spera che i rossoneri lascino varchi per le loro letali ripartenza. Il Milan in questa circostanza poteva fare di più, e si ritrova a rimettere in sesto una gara che non deve assolutamente perdere se vuole ambire al quinto posto.
Se nel primo tempo il Milan attaccava a testa bassa, la ripresa, dopo il pareggio di Kessiè è tutta un'altra storia. La ripartenza del campionato dopo la sosta dovuta al Covid ci ha insegnato che i rossoneri, nella ripresa, sono vivi e mostrano una condizione atletica migliore rispetto a quella degli avversari. Dopo il pareggio di Kessiè, dopo poco, vanno in vantaggio grazie al suo capitano che di testa manda il Milan avanti. La gara, a quel punto è in discesa, nonostante la traversa colpita da Kulusevski, e viene chiusa definitivamente da Calhanoglu, con un altro tiro imparabile da lontano.
Alla fine è un 3 a 1 meritato e Pioli e il suo gruppo continuano ad andare spediti verso un obiettivo comune. Non solo quello di raggiunge un posto in Europa senza passare dai preliminari, ma anche quello di dimostrare di essere un bel gruppo che finalmente ha trovato una sua identità.

Senza essere ripetitivo ritengo che il lavoro svolto da Pioli meriti una considerazione migliore, ma le scelte fatte vanno in una direzione diversa. Andranno rispettate perché il Milan viene prima di tutto, ma quello che sta facendo il tecnico rossonero (non solo per i risultati che comunque potrebbero risentire anche della sosta che ha rimescolato le carte, ma proprio per quella identità che fanno del Milan una squadra che non si disunisce alle prime difficoltà e che, grazie alla sua freschezza atletica corre e tiene il campo meglio di altre squadre, anche più blasonate.
Per il Milan, quelli di ieri, sono tre punti importanti anche per via dei risultati dagli altri campi e sono l’ennesimo mattoncino per arrivare ad un obiettivo, che fino a qualche tempo fa, non era nemmeno preso in considerazione, ovvero la rincorsa alla Roma. Per quanto riguarda la sola qualificazione, quella che però comprende i turni preliminari prima della fase a girone, il pari del Sassuolo e la sconfitta del Verona hanno dato una grossa mano, ma l’attenzione è anche verso il cammino dei giallorossi.

La squadra di Pioli sa che per lottare fino alla fine con loro dovrà fare più punti possibili nelle cinque gare rimanenti (Bologna, Sassuolo, Atalanta, Sampdoria, Cagliari) e sperare anche in qualche passo falso da parte della Roma che può vantare ancora un vantaggio di quattro lunghezze. Ieri hanno superato il Verona, avversario certamente non facile, e il calendario non è certamente migliore di quello dei rossoneri. In fila dovranno affrontare Inter, Spal, Fiorentina, Torino, Juventus e sulla carta non sarà certamente una passeggiata. Per non essere superati e ritrovarsi a giocare i preliminari dovranno cercare di conservare questo margine esiguo, che, già dalle prossime sfide (Milan col Bologna e Roma contro l’Inter) potrebbe ridursi.
Con il Parma è iniziato il passaggio in quella via Emilia che dirà quale sarà il futuro del Milan, e continuerà con la sfida di Bologna per terminare con la trasferta al “Mapei Stadium” dove Ibra e compagni se la vedranno contro il quotato Sassuolo.
Il Bologna di Sinisa, ieri bravo a costringere il Napoli alla parità e soprattutto il Sassuolo di De Zerbi, concluderanno questo mini ciclo di tre partite con squadre della stessa regione.
Osservando il calendario del Milan, sulla carta, da qui alla fine del campionato, ha la possibilità di conquistare dai 10 ai 13 punti sui 15 disponibili e Bologna rappresenta l'anticamera delle due sfide più complicate della sua stagione. Per come giocano Sassuolo e Atalanta dove i due allenatori sono riusciti a creare due squadre modello che, oltre a giocare bene, hanno tecnica, gambe e fiato. Componenti non da poco per una stagione tribolata come quella di quest'anno. Il Sassuolo è vero che prende tanti gol, giocando a viso aperto contro chiunque è da mettere in preventivo, ma allo stesso tempo segna tanto. Chiedere a Juventus, Inter e Verona che hanno visto finire le proprie partite con un roboante 3 a 3. Ma, oltre a queste, ci sono state anche vittorie importanti come i quattro gol al Lecce, i tre alla Fiorentina e i due alla Lazio. Sette risultati utili consecutivi che sono iniziati dopo la pesante sconfitta di Bergamo per 4 a 1.
Proprio l'Atalanta, che dopo il risultato tennistico contro il Brescia è arrivata a 93 gol in campionato, è l'avversario più ostico dei rossoneri, sicuramente il più difficile da affrontare. La squadra di Gasperini gioca benissimo, corre bene e tiene il campo, e stilando una classifica che tiene conto solo delle partite giocate dopo la sosta, osserveremo che la Dea è prima, davanti al Milan e al Sassuolo.
Questa è la prova che il Milan sa di giocarsi molto nelle prossime tre partite, perché il cammino nella via Emilia è iniziato, ed è iniziato bene.
La qualificazione diretta all’Europa League passa da qui, per evitare di ritrovarsi a percorrere paesaggi e stradine che possano condizionare, in negativo, la prossima stagione.