La Juventus, dopo l'annuncio di Maurizio Sarri, annuncerà prima Aaron Ramsey e poi Adrien Rabiot, che a meno di cambiamenti di Sarri stesso sarà un nuovo giocatore della Juventus a costo zero. Detto questo forse nella presentazione è stato saltato un passaggio, un grande passaggio: Champions. E' vero, Maurizio Sarri ha detto una frase che per molti è una resa prima ancora di cominciare, come se partisse già sconfitto in griglia di partenza, come a dire "Io ho una 500 e gli altri una Ferrari", cosa che ha fatto storcere il naso a molti tifosi e forse anche al presidente Andrea Agnelli seduto davanti a lui nella sala delle conferenze. La frase "Ce ne sono sette-otto superiori" potrebbe non aver fatto piacere alla società stessa che a mio avviso si aspettava tutt'altre parole come "Faremo di tutto per vincerla" o addirittura "Siamo la Juve, mica pizza e fichi", invece questo eccessivo realismo ha un po' spento l'umore dei tifosi che in gran parte hanno fatto del tutto per ostacolare il suo arrivo.

Sarri sembrava guardare nel vuoto, e poi quel tic con il braccio sinistro, come a cercare un fazzoletto nella tasca dei pantaloni che non riusciva mai a trovare. Era in difficoltà, lo si vedeva in tv. pensate dal vivo. Posso capire che parlare del Napoli era come ritrovarsi sulle spine, ma credo che sarebbero bastate due parole per terminare il tutto, come "Ragazzi non fatemi domande sul Napoli e parliamo solo della Juventus". Il tecnico queste cose non le ha dette, anzi più parlava di Napoli e più gli chiedevano di Napoli. Ma che alla fine la presentazione fosse per il Napoli e non per la Juve? Vabbè, cosa dire dei giornalisti presenti? Incompetenti no, visto che è il loro mestiere, ma poveri di idee sì, anche parecchio. La cosa che mi ha fatto inalberare è il ripetere domande formulate poco prima da un altro giornalista. Ma davvero pensavano che la risposta cambiasse? Mah... Lasciamo stare.

Come dicevo Maurizio Sarri era impacciato, forse il vestito elegante lo portava a sentirsi fuori luogo, forse in tuta avrebbe avuto la mente più libera e pesato meno le parole. Ma la domanda "elegante o tuta?" non sarebbe da risposta "Ma fatti i... tuoi?" da parte del presidente della Juventus? Queste domande sono davvero di poco conto ,ma cosa avrebbe dovuto rispondere un allenatore di calcio a tale domanda? "Sì, mi metto la tuta perchè non mi piace andare in campo ingessato"?. Sarri ha risposto: "Ne parlerò con la dirigenza. Basta che non mi mandino nudo" sorridendo e facendo ridere molti presenti. Sarri però continuo a dire che sembra titubante, come a dire "Ho scelto per i soldi e per vincere. Ma qui ci sono delle regole da rispettare. Ho fatto davvero la scelta giusta?". Caro Maurizio, oramai la firma è cosa fatta, visto che come dici tu "lo stile Juve? Me lo hanno sempre detto, ma non ho mai capito cos'è. Mi farò spiegare dalla dirigenza il significato" è molto più delle parole, molto più della giacca e cravatta, è un modo di pensare, di presentarsi, di agire, sempre in modo elegante personalmente parlando e di non fare strafalcioni vari.

Forse il tuo "amico" Max Allegri che senti ogni anno nelle rimpatriate in Toscana potrebbe darti delle dritte. Quindi via le dita dal naso, via i mozziconi di sigaretta in campo, via la tazzina di caffè portata dal secondo, via tutto quello che concerne la vita normale che c'è in tutto il resto dello stivale, qui si pensa seriamente, ci si presenta in un certo modo, si parla in un certo modo, si agisce e si risponde con educazione e fermezza. Lo stile Juve è il rispetto delle regole che il club stesso impone a dirigenti, allenatore e giocatori e chi sgarra è fuori.