Oggi in una qualunque organizzazione, pure in quelle statali, si ragiona in termini di efficienza e di efficacia. Sembrano due concetti simili ma non lo sono anche se ovviamente legati tra loro. Posso dire che in linea di massima l'efficienza sia la bontà di un processo organizzativo e l'efficacia la bontà del risultato globale. Uso il termine processo nel senso più ampio possibile.
Mi viene in mente di primo acchito la situazione della Ferrari corse. Non credo che la cultura scientifica e ingegneristica della casa di Maranello sia inferiore a chicchessia (efficienza), però i suoi risultati sportivi recenti (efficacia) non sono i linea con le aspettative. Si possono studiare a livelli massimi i parametri meccanici e termodinamici  dei componenti della vettura rispetto a valori di riferimento tipici della particolare organizzazione (efficienza) e poi non avere un risultato adeguato. Quindi sicuramente una buona efficienza è condizione necessaria, ma non sufficiente per la Ferrari per raggiungere il risultato che conta, cioè vincere.
Nel calcio la differenza reti dice molto in termini di efficienza e di efficacia. Se guardo la differenza reti mi imbatto nei due concetti che da decenni governano le discussioni sul calcio. Dal catenaccio di Viani e Rocco con il suo Padova, teorizzato pure in termini antropologici da Gianni Brera, al pressing alto e offensivo di Sacchi che aveva teoreta antesignano  in Gino Palombo, in feroce contrasto con Brera. Si è parlato da decenni di critica calcistica in termini di vittoria (efficacia) cercando di prendere meno gol possibile oppure segnando e il più possibile (efficienza). In questi termini la differenza reti dice parecchio in termini di efficienza, perché ovviamente più è alta (efficienza) e più porta a risultati alti in classifica, ma poi non è detto che li assicuri. Ho trovato però una ottima correlazione tra differenza reti e gol segnati in termini di efficacia, cioè in termini di posizione in classifica.
Alla 36esima giornata di campionato è interessante confrontare i dati dello scorso anno e l'anno in corso relativamente alle prime 8 classificate dello scorso anno. Il primo dato è quello dello scorso anno e il secondo quello dell'anno in corso:

Milan         0,55   0,37
Inter           0,62   0,40
Napoli        0,58   0,75
Juve            0,35   0,40
Lazio          0,25   0,49
Roma          0,27  0,26
Fiorentina 0,14  0,15
Atalanta     0,26  0,27

La prima considerazione è che più alto è il rapporto e più alta l'efficacia cioè la posizione in classifica.
Il Napoli è passato da 0,58 a 0,75 con un incremento del 30%. Testimonianza di un campionato straordinario, pur impegnato in Champions. La Juve migliora e senza la penalizzazione avrebbe sul campo una posizione tra le prime quattro. Grandissimo il lavoro di Sarri sulla Lazio con un quasi 70% di incremento. Decisamente peggio l'Inter che ha pagato molto la Champions, quasi 35% in meno, ma è pure in finale stasera in Coppa Italia. È evidente anche il buon lavoro di Gasperini che pur mantenendo uno stesso basso  coefficiente è nelle posizioni alte della classifica. Per stare in alto bisogna raggiungere un valore intorno oppure superiore a 0,40. Si esalta tanto il lavoro di Italiano in termini di gioco offensivo ma i dati parlano di un risultato modesto i termini di efficacia. Ho sempre osservato che il suo gioco spregiudicato forse paga negli scontri diretti, ma molto meno nelle posizioni di classifica. Tornando al mio Milan si conferma un calo vistoso di oltre il 30%, non solo imputabile, come visto in altre analisi di dati, alla esiguità tecnica della rosa ma invece all'anno decisamente no di Pioli. È  buono pure il lavoro di Mourinho, che tiene la stessa posizione non incrementando il coefficiente piuttosto basso. È ovvio che questo sia solo un tentativo di dare contezza partendo da determinati presupposti. L'ho fatto analizzando in altri interventi dati diversi che però hanno un risultato congruente, in particolare per il Milan.
Pioli e' il principale responsabile del nostro calo, inutile che cerchi di ruggire. Lo considero comunque un ottimo tecnico. La fortuna e fattori esterni lo aiutano molto probabilmente a restare in Champions anche quest'anno.
Ho detto che per me è da confermare, perché un anno no in un ciclo può starci. Mi sembra evidente, dalle parole di Maldini che la visione societaria passi prima dal risanamento e potenziamento economico in termini di utile e finanziario in termini di bilancio, che passi attraverso una politica di rafforzamento più  orientata sui giovani e quindi a valorizzare gli assets tangibili e no della Società, un concetto più da azienda manifatturiera o di servizi che da società calcistica, ma inevitabile nel mondo calcistico di oggi dove i mecenati non ci sono più  e se ci sono non ragionano più come tali.