I segnali purtroppo non sono incoraggianti e dispiace che una delle squadre più blasonate venga derisa ed umiliata costantemente. Spalletti ha fallito ed avrebbe dovuto fare un passo indietro giovedì sera.

La squadra senza idee e senza mordente sono responsabilità del tecnico di Certaldo: una guida tecnica (vedi sponda rossonera) fa da parafulmine alla squadra e ne esalta oltre i limiti le peculiarità e capacità. Non si schiera e non getta benzina sul fuoco.
Sinceramente molte squadre lanciano talenti, in situazioni simili, l'Inter invece è in grado solo di utilizzare i giovani come merce di scambio.

L'ultimo grande talento inserito è stato Balotelli, gestito male all'epoca nonostante fosse stato irrispettoso (mai quanto adesso Icardi e Perisic), poi la cantera interista ha visto sbocciare talenti lontano da Appiano Gentile: Benassi, Biraghi, Zaniolo.
Resta l'amaro in bocca anche perché dopo aver valorizzato Joao Mario e Dalbert non si è proseguito nel loro rilancio, puntando su giocatori mediocri e fuori ruolo come Asamoah (suoi gli errori decisivi contro Juventus e Psv).

Analizzando la stagione diversi sono gli aspetti negativi anche dal punto di vista del gioco. Una nota negativa costante del gioco nerazzurro è stata certamente l'ossessiva ricerca della partenza del gioco dalle retrovie: spesso origine di occasioni da rete per gli avversari.
Altro aspetto, poco spallettiano, è stata la mancanza di movimento senza palla, a parte i sempre bistrattati Vecino e Politano.
Ultima riflessione, questo Lautaro è un patrimonio dell'Inter che Luciano Spalletti non ha saputo sfruttare, intestardendosi su una formula di gioco da provincialotta con una sola punta e tanti centrocampisti a supporto (alcuni fuori forma e privi di motivazione Perisic e Naingollan). Icardi (prima dell'affaire di queste settimane) e Lautaro avrebbero potuto giocare insieme, magari con Politano a fare da raccordo aspettando il pieno recupero di Naingollan.
Perisic, non andava reintegrato dopo il tentativo di andar via con la forza a gennaio, ma Spalletti ha garantito per lui... fallendo miseramente (da inizio anno una sola prestazione degna di rispetto). Proprio il croato nella partita con l'Eintracht andava sostituito dopo l'ennesima scialba prova, inserendo uno dei due giovani, poi subentrati (Esposito o Merola), che avrebbero permesso un gioco più fluido e meno ripetitivo: finta, allungo traversone in area senza guardare. Il coraggio di osare non si può esaurire con Ranocchia (vero professionista) centravanti d'emergenza.

Si recuperi lo spirito e l'amore per i colori sociali, che ultimamente nelle squadre di calcio si sta davvero perdendo, affidandosi a pseudo professionisti stranieri. Prendiamo esempio dai top club stranieri o dalla nostra Atalanta.