Non passa giorno che quel numero dieci da casa non pensa a come sia stato possibile che da quella dieci, quella fascia di capitano, di colpo siano stati tolti con tanta fretta, senza saper il per come e il perchè, è stato messo fuori squadra di colpo, già messo fuori da tutto. Quella città che in quel 2014 lo abbraccio per la prima volta, quando la squadra non navigava in acque tranquille, anzi la lotta retrocessione era sempre dietro l'angolo. Quella città, Bergamo, che in poco tempo lo ha trasformato in un idolo incontrastato, che lo ha eretto a Re, che oggi lo vede come un giocatore in panchina, e che anche senza di lui si trova a lottare per le prime posizioni in classifica, che continua a segnare a dismisura e che con il ritorno in auge di Josip Ilicic, non sembra sentire la sua mancanza. Mentre sorseggia un buon caffè, si affaccia al balcone e vede la città vuota, pensa che quello potrebbe essere il suo ultimo giorno, e un pò di tristezza gli sale dentro, per lui che avrebbe voluto chiudere la sua carriera con l'Atalanta, tra quella gente che lo osannava nello stadio e che lo salutava per le strade e i rioni della città. Ora tutto è finito, tutto non è più come prima, da quel benvenuto, ora è diventuto un ospite indesiderato, già dice quel detto 'L'ospite è come il pesce, dopo tre giorni puzza', il Papu non è più, per tifosi e società, l'idolo, ma oggi solo un peso, che non si vede l'ora di mandare via. Dalla finestra ogni tanto scorge qualche bambino, con indosso la maglia numero 10 con il nome Gomez, già la sua, che dalla prossima stagione porterà su scritto un altro nome, e già fa strano nella sua testa a pensarlo.
Ogni tanto si volta in casa e vede i suoi figli giocare, ma non c'è più quell'entusiasmo di poche settimane prima, non ci sono più balletti, ma soltanto serate davanti la tv tutti insieme, con un sorriso che ogni tanto lo toglie dall'unico pensiero "Dove andrò?".
I nomi delle squadre a lui accostate da quei giornali, dalla tv, non sembrano preoccuparlo più di tanto, già perchè per lui c'è solo l'Atalanta, ma in quella squadra c'è qualcuno che non dovrebbe esserci, ma che società, tifosi e compagni hanno preferito a lui, quindi è ora di preparare le valigie, anzi sono già pronte, in attesa di scoprire quale sarà la sua prossima destinazione, e forse tra una lacrima e l'altra, un giorno di questi, chiudendo la porta di casa, quella del portone e salito in macchina quando troverà la targa della città sulla segnaletica sbarrata in rosso, si volterà per un ultima volta, per dirgli addio.