Non voglio qui elencare i numerosi pregi del portierone milanista Gigio Donnarumma. Banalizzando con tutta la serenità del caso mi limito a notare una questione assolutamente evidente. Il giocatore è davvero forte tra i pali ma mi convince poco il suo modo di impostare e ricevere l'azione con i piedi e non mi convince per niente in fatto di uscite (entrambi i fattori sono costati al Milan diversi goal subiti).

Ora la situazione che riguarda chiunque pensi di rivolgere una critica a Donnarumma negli ultimi anni è abbastanza paradossale, da "spirale del silenzio" per dirla alla Elisabeth Noelle-Neumann. Vale a dire: attenzione, il giovane non si può criticare, è stato un enfant prodige e il suo valore non si discute.
Benissimo! Ci sto, anche se in parte. Credo infatti che il buon Gigio abbia ancora dei margini di miglioramento, ma non penso affatto che attualmente lo si possa annoverare tra i primi cinque portieri in circolazione, nonostante io consideri Donnarumma un gran giocatore, ritenendo che il suo debutto a giovanissima età sia stato impressionante per la tecnica e la personalità dimostrati così come per la capacità di gestire la pressione.

Tornando però a una valutazione oggettiva e serena ritengo, all'opposto, che Gigio non solo non sia tra i primi portieri al mondo, ma penso che non primeggi neppure nel campionato italiano. Prendiamo l'estremo difensore nerazzurro Samir Handanovic o il bianconero Wojciech Szczęsny. A mio avviso sono assolutamente più affidabili e tecnicamente più completi di Donnarumma.
A questo punto vi invito a porvi una domanda: cosa o chi fa oscillare la valutazione di un portiere da discreto a ottimo, da molto bravo a eccezionale? Ma certamente il campo, mi potreste rispondere. E io potrei aggiungere: "Siete sicuri sia l'unico fattore?"