Tomny: Papà mi spieghi il calcio?
Io: Eh figliolo, siediti qua che ti spiego, il calcio è uno sport che si gioca con un pallone in un campo da calcio...
Tommy: no papà, lo so bene cos'è lo sport del calcio, io voglio che tu mi spieghi COS'E' IL CALCIO.
Io: ah! domanda semplice la tua eh? Io posso dirti cos'è il calcio per me, non se vale per tutti.
Tommy: ti ascolto papà.

Io: vediamo, il calcio è innanzitutto una passione, che senti crescere dentro di te, senti che avere un pallone tra i piedi è la cosa che più ti fa stare bene al mondo, senti che qualsiasi altra cosa stai facendo, la fai pensando che appena l'avrai finita potrai tornare in cortile a calciare un pallone. Tommy: io credo di averla!
Io: aspetta un attimo, il calcio è anche senso di unione, condividere il giocare a calcio con i tuoi amici, che a sua volta provano quello che provi tu, vi fa diventare uniti per la pelle, perché soprattutto alla vostra età tutto è ancora "sano" poi la passione per questo sport la senti non solo quando lo pratichi, ma anche quando lo vedi, se sei attratto in tv da una partita di calcio, piuttosto che da un cartone animato, allora ti piace davvero.
Tommy: ma tu papà quando hai capito che amavi il calcio e non un'altro sport?
Io: bhe sai, sinceramente non lo so, io mi ricordo di averlo sempre amato, anche perché ai tempi della mia giovinezza, fine anni settanta, nei paesini di provincia non è che esistesse tutto quello che esiste oggi per voi.
Tommy: c'era solo il calcio? Non esistevano altri sport o i centri estivi dove ti facevano fare un po di tutto?
Io: no, caro, i maschietti giocavano a calcio le femminucce andavano all'oratorio e quando finiva la scuola, da giugno a settembre si era veramente in vacanza, tutto il giorno fuori a giocare con gli amici.
Tommy: strano!
Io: ti dicevo, il mio ricordo era quello che di domenica seguivo alla radiolina le partite con tuo nonno, e quando sentivo un gol e il telecronista che lo raccontava, io subito dopo scappavo fuori e imitavo il gol, per conto mio.
Tommy: ma solo quelli della tua squadra?
Io: no ma scherzi? Erano tutti campioni e tutti eravamo tutti, non c'entrava la squadra.
Tommy: strano!
Io: nel 1982 quando l'Italia giocò e vinse i mondiali in Spagna, in quella cavalcata memorabile, eravamo tutti Zoff, Cabrini, Gentile, Scirea, Collovati, Antognoni, Conti, Oriali, Tardelli, Rossi, Altobelli. Non aveva importanza la squadra, i campioni, chiunque di loro erano i nostri idoli.
Tommy: strano però!
Io: senza dimenticare che in quel periodo il nostro campionato era una terra promessa per i campioni di tutto il mondo, potevi ammirare gente del calibro di Zico, Socrates, Falcao, Cerezo, Platini, Maradona, Mattehws, Van Basten, Gullit, più tanti e tanti altri ancora.
Tommy: tutti nella stessa squadra?
Io: no amore mio, pensa che Zico era all'Udinese e Socrates alla Fiorentina, erano sparsi in tutte le squadre.
Tommy: Qual è stato il tuo campione?
Io: bhe di campioni ne ho potuto ammirare veramente tanti, o più forti della storia, ma nel mio cuore il primo posto lo occupa Lui, il capitano Alessandro Del Piero.
Tommy: quindi questo Alessandro è stato il più forte di tutti?
Io: no, non è stato il più forte, ma per me ha caratterizzato una parte della mia vita, è stato il capitano della mia squadra, nel bene e nel male con lui abbiamo condiviso tutte le fasi più importanti della nostra squadra e di conseguenza resterà per me l'unico capitano.
Tommy: quindi tu papà, quando giocavi con i tuoi amici potevi fare finta di essere anche un giocatore non della tua squadra?
Io: certamente!
Tommy: perché?
Io: perché cosa?
Tommy: perché giocavi ad essere un calciatore di un'altra squadra e non solo della tua?
Io: perché se un campione è un campione non ha importanza dove gioca, se quel calciatore ti dà emozioni forti e ti piace guardarlo non devi sforzarti a cambiare questo sentimento solo perché gioca in un'altra squadra, lo devi sempre rispettare e apprezzare.
Tommy: strano!
Io: no non lo è Tommy: papà come scelgo la squadra del cuore?
Io: non sei tu che scegli, ma è lei che sceglie te. È un po' come l'amore per una donna, non lo puoi cercare o scegliere, ad un certo punto arriva. Tommy: ma tu sei della Juve quindi anche io devo essere della Juve no? Altrimenti ci resti male vero?
Io: ahhaahh no piccolo mio non funziona così, guarda il nonno che è dell'Inter e io sono della Juve... eppure non c'è nessun problema tra di noi, anzi, un giorno sentirai battere il cuore forte quando vedrai una squadra, e quella sarà la tua squadra, oppure può succedere anche che il calcio non sia il tuo sport.
Tommy: strano, i miei amici dicono che loro tifano la squadra che vogliono i loro papà.
Io: anche il nonno immagino avrebbe preferito un figlio interista, ma quando ha capito che il mio cuore batteva per altri colori non mi ha mai proibito di tifare un'altra squadra, anzi.
Tommy: ok
Io: ora ti faccio io una domanda, perché a molte delle mie risposte hai commentato con uno "strano"?
Tommy: perché quando ci troviamo a giocare, tu non puoi dire di essere un giocatore di un'altra squadra, perché c'è sempre qualcuno che dice che non si può. E poi i giocatori delle loro squadre sono i più forti, mentre quelli delle altre non valgono niente. E' perché non sento tutta quella unione che dicevi tu, sembra che parli di un'altra cosa, non del calcio che sto conoscendo io.
Io: sai piccolo mio, i tempi sono cambiati e purtroppo la nostra generazione non ha fatto un gran lavoro di educazione in generale e quindi anche nel calcio. Ma tu devi sempre essere te stesso.
Tommy: e se la squadra che mi sceglie per essere la squadra del mio cuore non fosse la Juve?
Io: nessun problema piccolo mio, continueremo a seguire il calcio insieme sempre e comunque, devi comunque sempre tenere a mente, che la tua squadra sarà solo e per sempre tua, non di nessun altro, e se qualcuno cercherà in qualche modo di denigrarla, offenderla, tu non devi preoccuparti, non ti curar di loro, e soprattutto non abbassarti mai a quel livello, non ne vale la pena e non è giusto, perché noi non siamo nessuno per puntare il dito contro qualcuno.
Tommy: e se invece non mi piacerà più il calcio?
Io: se dovesse succedere, la colpa, come ti dicevo prima, sarà anche un po' nostra, perché siamo riusciti a prendere uno sport, dove a noi tifosi doveva interessare solo il lato sportivo, guardare le partite e amare tutti i campioni, e lo abbiamo trasformato in un bidone dove tutti sputano la loro "sapienza", dove tutti sanno di finanza, di bilanci, di contratti di politica ecc. e se capiterà io lo capirò.
Tommy: ho capito papà, grazie.
Io: di niente figliolo, sai che io ti seguirò qualsiasi cosa tu voglia fare.
Tommy: ok, allora papà mi accompagni a prendere le scarpe da calcio?
Io: ti voglio bene Tommy
Tommy: anche io papà e grazie.