Che il rapporto con le tifoserie italiane sia complicato è sotto gli occhi di tutti, ma cosi è esagerato.
Già perchè quello che si sta vivendo nella capitale sponda giallorossa è il culmine di un rapporto mai nato fra il presidente Pallotta e i tifosi della Roma.

Eppure dopo l'incredibile annata dello scorso anno il presidente sembra essere il migliore al mondo, senza rivali quasi a dimenticare tutti gli anni di buoni della Roma, ma siamo cosi sicuri che la colpa è del presidente e non di chi gira attorno alla piazza romana come le radio e le tv?

Forse bisognerebbe ricordare a chi critica l'americano che se la sua cordata con Di Benedetto prima e lui dopo la Roma sarebbe incorsa in un fallimento clamoroso. Perciò sulla disfatta di questa stagione non diamo tutta la colpa al proprietario ma vediamo anche chi ha collaborato con lui lo staff che ha curato la parte sportiva non ha fatto propriamente un buon lavoro, vendetto tutti insieme pezzi pregiati della rosa e andando a rinvestire non tanto bene il capitale ricavato (basti pensare alla scioccante sostituzione di Allison con Olsen). Quindi quando vengono fatte critiche dove si dice che ci vuole solo speculare sopra è meglio pensarci e pensare che in qualche modo l'americano è stato il salvatore della Roma. 
Non serve a nulla rievocare i vari Sensi e Viola, sì è vero, ultimi due presidenti a portare un trofeo a Roma, ma bisogna anche guardare in faccia la realtà: in questo momento per vincere e comprare giocatori forti serve uno stadio di proprietà e da qui parte il discorso di Pallotta contro tutti.

La prima battaglia del presidente è quella col comune capitolino che sta facendo di tutto per mettere i bastoni fra le ruote ad un progetto che è stato lanciano da più di sei anni ed ancora non si vede neanche in lontananza l'inizio dei lavori per poterlo realizzare.

La seconda di queste è contro i tifosi, che spazientiti da tutto questo se la prendono in maniera anche molto accesa con il proprio presidente, molte volte appelLandosi a i vari slogan tipo "American Stracions".

La terza è quella contro le radio e le romane che pur di far continuare questo odio fra tifosi e presidente dicono tutti e poi ovviamente è facile giudicare da una sedia e con un microfono in mano ma poi bisognerebbe trovarsi nella situazione del patron giallorosso. E  qui la società ha preso molti provvedimenti molte volte anche drastici togliendo addirittura accrediti stampa, quindi è una lotta che finchè la Roma sarà a stelle e strisce non finirà mai.

Quindi la domanda nasce d'obbligo, ma è veramente tutta colpa dei tifosi oppure è gente all'esterno della società che fomenta rabbia verso il presidente?