Ore 12:45 Daniele De Rossi tramite una conferenza stampa dirà addio alla Roma. 
Così si è svegliato il popolo giallorosso stata mattina. I primi commenti dopo la tristezza, le lacrime, lo smarrimento per un addio forse inaspettato sono stati accompagnati dalla consapevolezza "Gli infortuni l'hanno messo KO, è giusto cosi" e invece no, gli infortuni non c'entrano nulla.

De Rossi apre la conferenza con sincerità e senza giri di parole "Io voglio giocare ancora, ma solo ieri ho saputo che non mi rinnoveranno il contratto. La società è divisa e porta a questo. Nessun rancore con Massara. Un giorno magari parlerò con il presidente e Baldini". In poche parole: il presidente Pallotta l'ha cacciato da casa sua. 

De Rossi era un capitano vero. Era una chioccia per i più giovani, era una spalla su cui piangere per i più grandi quando le cose non vanno, per i tifosi era (è) un idolo costruito su un amore viscerale e oggi sono sicuramente più soli. 

L'addio di Daniele De Rossi sembra essere più doloroso di quello di Francesco Totti perché Daniele era ancora fondamentale per la squadra, per il centrocampo della Roma. DDR ne era consapevole che lo spogliatoio non era ancora pronto per giocare senza di lui e infatti ha fatto di tutto per rientrare dall'infortunio prima al polpaccio e poi al ginocchio rinunciando alle vacanze ma evidentemente tutto questo non è bastato per farsi rinnovare il contratto

Dopo Nainggolan, i tifosi giallorossi sono costretti a salutare un'altra figura fondamentale del loro passato e del loro presente. 

James Pallotta ha messo fine ad un'altra storia d'amore.
Non ha solo fatto a pezzi una squadra, ma anche decine e decine di cuori.