Nel mondo vi è una questione irrisolta che si protrae da tantissimo tempo purtroppo. Stiamo parlando della terra contesa fra israeliani e palestinesi, teatro e luogo di tensioni e violenze fra arabi ed ebrei fin dai tempi del mandato britannico, che nel 1917 pose fine a 400 anni di dominio ottomano. Con la dichiarazione di Balfour il governo inglese di Londra dichiarò di appoggiare una“patria nazionale ebraica in Palestina”, sostenendo gli ideali sionisti di Theodor Herzl. La dichiarazione diede una ulteriore spinta ad un movimento di immigrazione in Palestina già in atto fra gli ebrei della diaspora, causato dalla dispersione del popolo ebraico durante i regni di Babilonia e sotto l'impero romano. Al termine della Seconda Guerra Mondiale e in seguito al tragico stermino di sei milioni di ebrei da parte dei nazisti tedeschi, l’Assemblea generale dell’Onu approvò un piano di partizione della Palestina, con la costituzione di uno stato ebraico e di un altro arabo. Da qui nacque il celebre conflitto israelo-palestinese che ha delle ripercussioni violentissime tuttora nella Striscia di Gaza, territorio palestinese che confina con l'Israele e l'Egitto, nei pressi della città di Gaza. Nel 1987 inizia la prima Intifada, una ondata di violente proteste palestinesi nei territori amministrati da Israele. Da allora il conflitto ha avuto periodi altalenanti fatti di tentativi di pace che in realtà non si sono mai tramutati in realtà con la pace diventata sempre più un miraggio.

La rivalità tra Israele e Palestina si è spostata anche sul piano sportivo e nello specifico in quello calcistico. A Novembre del 2017 vi è stato lo storico sorpasso, per la prima volta, della Palestina su Israele. Nel ranking FIFA a livello mondiale di nazionali, la Palestina è arrivata all'ottantaduesimo posto mentre Israele, a causa della mancata partecipazione ai Mondiali del 2018 in Russia, è scesa al novantottesimo posto della graduatoria. La formazione palestinese è salita in maniera esponenziale nel ranking grazie alle ottime prestazionifornite e alle numerose vittorie ottenute in vista della Coppa d'Asia. Jibril Rajoub, il presidente della federazione palestinese ha dichiarato in proposito "Andiamo oltre le misure dell'occupante israeliano e le molestie quotidiane da parte sua". Inoltre Rajoub ha esultato per un "successo storico". La federazione israeliana ha replicato in maniera diplomatica affermando "Auguriamo a loto ogni soddisfazione", dicendosi pronti a giocare una partita amichevole con la Palestina

La speranza e l'asuspicio per quanto concerne il futuro sono che attraverso il processo sportivo si possa cercare di agevolare almeno parzialmente un conflitto ricco di violenza, di morti e di atrocità, che dura da troppi anni ormai. Purtroppo gli ultimi avvenimenti non vanno in tale direzione. Il 9 Giugno del 2018 è stata annullata l'amichevole che si sarebbe dovuta disputare il 9 Giugno a Gerusalemme tra Israele e l'Argentina di Lionel Messi. Vi sono state tante polemiche e mobilitazioni per la gara e la nazionale argentina, minacciata anche in caso di eventuale disputa della gara, ha deciso di rinunciarvi. Il ministro israeliano della Difesa Avigdor Lieberman ha dichiarato "Le star sudamericane hanno ceduto a chi ci odia". La federazione calcistica della Palestina ha denunciato l'uso politico e strumentale della scelta da parte della federazione israeliana di giocare a Gerusalemme invece che ad Haifa.

Attualmente purtroppo il conflitto procede ancora con scontri e morti e per il momento anche il mondo sportivo, a differenza di altri episodi accaduti nel  mondo, non riesce ad agevolare il processo di pace tra le due fazioni.