Un mio caro amico nativo della provincia di Macerata mi ha inviato qualche giorno fa, quando ancora si poteva liberamente circolare, una foto che lo ritraeva nei pressi di un distributore di carburante a Camerino nelle Marche con al suo fianco un signore attorno ai 70 anni con un vistoso paio di baffi ingrigiti...mi soffermo un attimo a guardare meglio e ancor prima di leggere la didascalia a margine della foto che così recitava: "..Massimo...indovina chi ho incontrato?" e proprio grazie alla maestosità dei suoi baffi ed a quel velato e sornione sorriso, stessa espressione di quando realizzava gol direttamente da calcio d'angolo con quel suo mancino beffardo vengo a riconoscerlo...si tratta dell'ex  attaccante del Catanzaro Massimo Palanca,  meglio noto come "Piedino" alias "Il castigatore dal corner", oppure come lo avevano battezzato i supporter calabresi della curva Ovest dello stadio Nicola Ceravolo "O Rey" classe 1953 nativo di Loreto  ma ormai dopo il suo ritiro avvenuto nel 1990 vivente a Camerino dove assieme alla consorte gestisce un negozio di abbigliamento.
Il mio amico si reca ogni due, tre mesi nelle Marche e con la scusa di visitare alcuni parenti se ne va da un suo ormai fidato viticoltore a rifornirsi del Verdicchio di Matelica, un vinello bianco Doc, che con le uve maturate nel tiepido sole di queste colline assume un bouquet particolarmente fruttato al biancospino e alla ginestra, donando così a queste ottimo vino un risultato di eccellente vendemmia esaltandosi soprattutto se in tavola risulti abbinato con prelibati piatti di pesce ma anche con delicate carni bianche guarnite da contorni di verdure, diventa  un eccellente calice Doc, va  gustato infine, come raccomandato dal sommelier, ad una temperatura attorno agli 11/12°C..... dunque cin cin!!...e buon appetito!                                                               Dopo un paio di selfie gentilmente concessi, il mio amico si è intrattenuto a parlare qualche minuto con l'ex attaccante marchigiano  che ha particolarmente gradito la fugace conversazione essendo l'interlocutore un suo conterraneo, ricordando così i passi più significativi della sua carriera accompagnata da qualche.... scherzosa battuta in dialetto marchigiano. 

L'allora 17enne Palanca si ritrova in serie D e se pur non dotato di grande fisicità, è alto solo 1,70 mt ed è piuttosto gracile, verrà nel 1973 chiamato dal suo primo allenatore Gabriele Guizzo per fare un provino al Frosinone, e dopo averlo superato il coach Umberto Mannocci lo schiererà in prima squadra ma nel ruolo a lui poco gradito di mezz'ala. Sarà solo con molta perseveranza ed un pizzico di fortuna che riuscirà, causa infortunio dell'attaccante Brunello, di rimpiazzarne il posto e mettere in bella mostra le sue maggiori doti quali lo scatto bruciante, la buona elevazione ed infine la precisione e la potenza del suo tiro che gli valsero, alla fine della stagione, il titolo di capocannoniere del girone C avendo realizzato 17 reti con 38 presenze....e per aver soli 20 anni ...costituirà un ottimo biglietto da visita per il proseguo della sua carriera.

Quel giovane marchigiano sarà presto oggetto delle attenzioni di molte squadre ben più titolate, e nel '74 dopo un fallito tentativo della Reggina che non si concretizzò causa la sua mancata promozione in serie B si farà avanti il Catanzaro del Presidente Ceravolo che lo rileverà dal Frosinone per 350 milioni di £.  Il debutto in serie B arriverà nell'Ottobre del '74 quando il Catanzaro, con Gianni Di Marzio in panchina, batterà l'Arezzo per 1 a 0 con rete di Spelta.  La settimana successiva arriverà il suo primo gol dei 115 che l'attaccante di Loreto segnerà nelle 11 stagioni giocate, collezionando 331 presenze con la maglia giallorossa del Catanzaro (mentre il suo totale di reti in carriera sarà di 186 con 549 presenze).  La stagione successiva sarà quella della sua consacrazione che culminerà con il ritorno, dopo 5 anni dalla storica promozione del '71 del Catanzaro in serie A soprattutto grazie al contributo delle sue 11 reti in 34 gare.  L'esordio del marchigiano " O' Rey" in serie A avverrà contro il Napoli, gara che terminerà a reti inviolate, e nonostante le sue 5 segnature in sole 18 presenze la squadra calabrese retrocederà nuovamente nella serie cadetta, ma il purgatorio della B durerà soltanto una stagione poichè con i suoi 18 gol che lo laurereranno capocannoniere del campionato riporterà i Giallorossi nella massima serie.
La sua professionalità nel rettangolo di gioco ed il suo comportamento nel capoluogo calabrese farà di lui un vero idolo, un autentico mito della città di Catanzaro, tant'è che appunto venne a lui coniato l'appellativo di O' Rey!!

Rimase indelebile la tripletta che realizzò allo Stadio Olimpico battendo la Roma per 3 ad 1 !
Correva la 20ma di campionato, 4 Marzo '79, ed il Catanzaro di Carletto Mazzone 18 punti in classifica affrontava la Roma di Gustavo Giagnoni con 17 punti, dunque i calabresi, ben galvanizzati dagli incoraggiamenti del buon Carletto, scendevano in campo con il fermo proposito di voler sorpassare i compagni Giallorossi di maglia. E dopo soli 5' di gara Palanca trafiggerà direttamente da calcio d'angolo l'esterefatto portiere Paolo Conti. L'inarrestabile Massimo sul finire dl primo tempo befferà ancora il portiere romano soffiando un pallone appoggiato troppo leggermente in un disimpegno da Spinosi per l'estremo difensore e così i calabresi torneranno nuovamente in vantaggio dato che la Roma al 24' su calcio di rigore realizzato da Di Bartolomei aveva momentaneamente pareggiato. Ma nella ripresa gli uomini di Mazzone presserano in una maniera asfissiante gli avversari che in uno dei vani tentativi di contropiede volti almeno a pareggiare la gara, al 68' sarà Zanini con un guizzo felino a togliere la palla dai piedi del lanciato Rocca sulla fascia sinistra ed imbeccare al volo Palanca che in mezzo secondo e con un traversone di rara potenza uccellerà per la terza volta il portiere Conti.   Stenta ad arrivare...ma alla fine arriva...l'aggiornamento del risultato sul tabellone dell'Olimpico...che indicherà Roma 1  Catanzaro 3...e sarà la storica tripletta che accompagnerà la fama di questo bomber balzato all'improvviso nelle cronache delle prime pagine dei quotidiani nazionali: Massimo Palanca..." O' Rey"!

Nel 1981 quando Palanca aveva 28 anni il giocatore viene ceduto al Napoli per la cifra di 1 miliardo e350 milioni di £ e da quel ricavato il Catanzaro acquisterà 3 giocatori Bivi, Celestini e Santarini riuscendo a disputare il miglior campionato in serie A nella sua storia, coronandolo con il raggiungimento del 7mo posto in classifica. Ma per il nostro Palanca alle falde del Vesuvio, lontano dal focolare amico, le cose presero una brutta piega tant' che in 23 partite realizzerà 1 solo gol! E così l'anno successivo verrà ceduto al Como tornando quindi in serie B. Ma il periodo nero proseguirà, tornerà al Napoli la stagione successiva, 19 gare ed 1 sola rete....finì col militare nelle fila del Foligno in C2 ...ma quì gli parve di vivere una seconda giovinezza ed in 2 campionati disputati realizzò 18 reti in 47 partite.   Nel 1986 all'età di 33 anni Palanca torna a giocare nel Catanzaro, sprofondato in serie C, del Presidente Pino Albano, e la squadra guidata dal tecnico Tobia dalla 6a di campionato, giornata di arrivo di Massimo, riuscirà grazie alle sue 17 reti (che gli valse il primato di capocannoniere) a riconquistare la serie B...e davanti al suo pubblico nel derby calabrese contro il Cosenza davanti ad uno stadio gremito Palanca realizzerà una doppietta vincente che rimarrà nella storia dell' "O' Rey" che lui stessa definirà alla stampa "...come una delle più grandi soddisfazioni della mia vita!"

Il 3 Giugno 1990 Palanca disputa l'ultima gara della sua carriera giocando nel suo stadio contro il Barletta. La gara terminerà con uno 0 a 0 , ma purtroppo il destino della sua squadra militante quell'anno in serie B era già segnato da qualche giornata con l'immeritevole retrocessione in serie C.  E così la  copiosa cornice di pubblico ed il conforto dei suoi compagni a partire dall'immancabile ex compagno di avventure Fausto Silipo non riuscirà a lenire la tristezza sul volto del "castigatore dai corner" che uscirà per l'ultima volta dal terreno di gioco con una scrosciante standing ovation: "....I tuoi tifosi ti ringrazieranno per sempre!...sei grande, unico!..sei "O' Rey" della nostra città!...Catanzaro ti amerà per sempre!"                                                                                                        Grazie....Massimo Palanca!...grazie di cuore!

                                                                                                                      Un abbraccio.

                                                                                                                       Massimo 48