Ancora un altra panchina in serie A salta; Mihajlovic non è più l" allenatore del Torino, al suo posto un grande ritorno; Walter Mazzarri.
Festa grande a Milanello, dove l ' ombra del tecnico toscano, era sempre più vicina, fra lui e Ringhio la gente ha già scelto chi sostenere.
Il serbo paga una brutta sconfitta nel derby, bugiarda anche nel risultato, poco gioco nemmeno un po, di convinzione e carattere lasciato a casa. Niente del Torino che si conosce, l' Europa è lontana, l' organico è sicuramente valido e le aspettative non erano queste.
Manca fiducia e qualche idea per migliorare un gioco scolastico, prevedibile, con giocatori lontano dai loro standard.
Il tempo è scaduto, ecco che a pagare è sempre il mister, ovviamente non unico responsabile, ma pagato profumatamente anche per questo.
I rapporti col presidente Cairo mon sono mai stati idilliaci, l' ennesima delusione ha fatto il resto. Proprio nel periodo del calciometcato in cui é possibile accontentare il nuovo tecnico nagari con un paio di innesti.
I concetti di gioco sono completamente diversi, impossibile stravolgere tutto e subito. Sarà un passaggio graduale, inizialmente sopratutto mentale e di valutazione della rosa.
Chi non è da Toro deve andarsene , gli altri dare ogni goccia di sudore per tornare in una posizione di classifica decorosa.
Tutto questo mentre nessuno pensa alla squadra, che va rinforzata e assistita, amata non criticata. L' ambiente dovrà dare la serenità al nuovo tecnico che piaccia o no, pareri personali ,è lui a guidare la squadra.
Per non affondare tutti devono remare dalla stessa parte. Il contratto fino al 2020 parla chiaro, la scelta è stata fatta i risultati devono arrivare, tutti dovranno pensare alla squadra, in primis il presidente con l' acquisto do qualche rinforzo.
Altrimenti sarà un lento declino, peggio che con il serbo.
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