Dopo aver percorso tutta la storia neroazzurra, cala il sipario sulla cerimonia degli Oscar Inter. Un sentiero lungo, che ha visto esplorare innumerevoli periodi diversi e che ha avuto un collaboratore d’eccezione: Calatino. Non poteva essere che sua la copertina definitiva, quella che celebra la storia dell’Inter in tutto e per tutto. Una storia fatta di imprese memorabili e di calciatori straordinari, che hanno reso il club tra i più blasonati al mondo. E in attesa del diciannovesimo tricolore (bando alla scaramanzia!), ecco i premi definitivi per ruolo: buon divertimento, interisti e non!

PREMIO SPECIALE

Giuseppe Meazza – Prima di iniziare la carrellata dei protagonisti che hanno segnato le varie epoche degli ultimi settant’anni, è doverosa una menzione speciale per Giuseppe Meazza, icona della storia del calcio italiano degli anni ’30 e grande leader dell’Italia che vinse due titoli iridati consecutivi in quel periodo. Dal 1980 lo stadio di Milano prende il suo nome e non poteva essere altrimenti: rappresenta al meglio l’intera città capoluogo e non poteva assolutamente mancare il suo nome nella serata di gala.

MIGLIOR PORTIERE

Portieri: Ghezzi-Sarti-Bordon-Zenga-Pagliuca-Julio Cesar-Handanovic

Portieri ripescati: Buffon L.-Vieri L.- Toldo

La lista dei numeri uno della storia interista vede dei veri e propri campioni, che in periodi differenti hanno difeso i pali con professionalità e competenza. La scelta del vincitore, lo confesso, non è stata complicata, ma non perché la concorrenza non fosse di livello, anzi, ma semplicemente per il fatto che il numero uno dei numeri uno non poteva che essere lui: Walter Zenga. L’Uomo Ragno per eccellenza incarna lo spirito interista più di ogni altro. Non solo, però, una questione sentimentale: essere stato uno dei protagonisti incontrastati dello scudetto dei record, aver vinto due titoli internazionali quando la Coppa UEFA aveva un tasso tecnico elevatissimo ed essere stato il più forte portiere del mondo dal 1989 al 1991 lo rende meritevole più di ogni altro. Medaglia d’argento per Julio Cesar: il portiere del Triplete è ovviamente nel mio cuore, probabilmente più del vincitore in quanto sono riuscito a viverlo appieno, ma nel complesso credo sia giusto il secondo posto. Sul gradino più basso del podio si piazza invece Ivano Bordon, che non ha certo bisogno di nuove presentazioni. Al quarto posto il primo della filastrocca più famosa di questo sport, Sarti, il quale precede Giorgio Ghezzi.

1) Walter Zenga

2) Julio Cesar

3) Ivano Bordon

4) Giuliano Sarti

5) Giorgio Ghezzi

MIGLIOR DIFENSORE

Difensori: Guarneri-Picchi-Burgnich-Bergomi (2 Premi) -Samuel-Skriniar-De Vrij

Difensori ripescati: Cordoba-Ferri-Materazzi-Lucio

Anche qui, in tutta onestà, non ho avuto dubbi, ma come nell’attuale Serie A è stata una bellissima lotta per il podio, quasi come fosse una serrata corsa alla conquista della Champions League. Il quinto posto è di Armando Picchi, libero per eccellenza e capitano della grande Inter, che vince di pochissimo su Guarneri e su Marco Materazzi, per cui spendo una parola in quanto rappresentativo dell’essenza interista come pochissimi altri. Un plauso per Matrix. Al quarto posto si piazza uno dei ripescati, Riccardo Ferri: per due volte candidato alla vittoria finale nei decenni precedenti, non è mai riuscito a vincere, ma un posto nella lista dei più forti difensori di sempre era lecito trovarlo. Sul podio finisce Walter Samuel, diga dell’Inter degli anni 2000. Roccioso, per tutti noi è sempre e solo The Wall. Al secondo posto Tarcisio Burgnich, costante per ben due decenni e tra i più forti che il calcio italiano possa aver mai ammirato. La medaglia d’oro, però, non poteva che essere di Beppe Bergomi: fin da ragazzo legato ai colori neroazzurri, è sempre stato esperto e preparato. Ha vinto per ben due volte di fila il premio nei decenni scorsi: la vittoria era quasi inevitabile. Complimenti Zio!

1) Giuseppe Bergomi

2) Tarcisio Burgnich

3) Walter Samuel

4) Riccardo Ferri

5) Armando Picchi

MIGLIOR TERZINO

Terzini: Facchetti (2 Premi)-Brehme-Zanetti J. (2 Premi)-Maicon

Terzino ripescato: Bellugi

Il ripescaggio per la finalissima è stato meritatissimo: il quinto posto va al compianto Mauro Bellugi, che personalmente ricordo, per ovvie ragioni anagrafiche, principalmente nelle vesti di opinionista, appassionato della sua Inter, in cui ha militato negli anni ’70. Per il podio e per la scelta del vincitore è stata veramente durissima. Si sono venute a creare due coppie: la prima, in lizza per la medaglia di bronzo, è quella formata da Brehme e Maicon. La scelta finale è ricaduta sul brasiliano. Sicuramente il mio innamoramento per le sue cavalcate sulla fascia negli anni d’oro ha contribuito, ma il valore assoluto del terzino è innegabile. Sono però certo che in molti avrebbero prescelto il teutonico, tra i più forti di sempre nel ruolo e che avrebbe senza ombra di dubbio potuto stare sul podio. Per il vincitore assoluto due autentici mostri sacri della storia dell’Inter e del calcio: Giacinto Facchetti e Javier Zanetti. Non è stato facile, uno dei motivi di tanta lentezza nella creazione di quest’ultimo capitolo (Calatino può testimoniare da quanto tempo è in ballo) è stata anche l’indecisione su questo premio. Alla fine bisognava scegliere e non ho potuto che virare sul numero 4, anche in questo caso, forse, indotto dall’averlo vissuto personalmente. Certo, la sua vittoria non può essere messa in discussione perché stiamo parlando del capitano per eccellenza, del recordman di presenze della storia neroazzurra e di uno dei più fedeli alla causa, ma comprendo chi avrebbe messo Facchetti al primo posto perché è stato leggendario, tanto con noi quanto in Nazionale. Naturalmente, entrambi saranno i terzini titolari della formazione migliore della storia interista, e almeno su questo saremo tutti d’accordo.

1) Javier Zanetti

2) Giacinto Facchetti

3) Maicon

4) Andreas Brehme

5) Mauro Bellugi

MIGLIOR CENTROCAMPISTA

Centrocampisti: Skoglund-Suarez-Oriali-Baresi-Berti-Cambiasso-Brozovic

Centrocampisti ripescati: Bianchi-Matthaus-Stankovic

Scelta complicata per eleggere il quinto classificato. Il dubbio che aleggiava vedeva protagonisti Baresi e Berti: alla fine la giuria ha scelto di premiare il primo, ma è stata veramente sofferta. Ai piedi del podio si è invece piazzato Lele Oriali, il mediano decantato dalla musica italiana e simbolo di un ruolo spesso sottovalutato, il quale ha dovuto cedere il passo a Esteban Cambiasso. Ho cercato di essere oggettivo, ma se dipendesse da me come gusto personale lui avrebbe vinto probabilmente il premio addirittura come miglior calciatore di sempre della storia interista. Il metronomo, il vero colpo da novanta per i successi conquistati. Medaglia d’argento per Suárez, stella e talento del calcio mondiale tra gli anni ’50 e ’60. Se ci fossero stati i prezzi attuali, quanto avremmo pagato per averlo nel nostro campionato? Si piazza invece al primo posto un ripescato: Lothar Matthäus. Attenzione, chi ha seguito coraggiosamente la vicenda sa bene perché non sia stato mai eletto miglior centrocampista, ma è evidente che sia lui il più forte in assoluto. Io non l’ho vissuto per la solita questione dell’età, ma l’eco della sua potenza e della sua leggenda lo rende unico anche per chi è nato dopo il 1990.

1) Lothar Matthäus

2) Luis Suárez

3) Esteban Cambiasso

4) Gabriele Oriali

5) Giuseppe Baresi

MIGLIOR ATTACCANTE

Attaccanti: Lorenzi-Mazzola S.-Boninsegna-Altobelli-Vieri C.-Milito-Lukaku

Attaccanti ripescati: Adriano-Eto’o-Icardi          

Anche qui la situazione è stata meno semplice del previsto. Aver lasciato fuori dalla cinquina vincente Sandro Mazzola, Lukaku, Adriano, Eto’o e Icardi già dovrebbe far comprendere quanto sia stata complicata e, dall’altro lato, quanti centravanti straordinari abbiamo avuto nella nostra storia: che goduria. È stato indicato in quinta posizione Veleno, alias Benito Lorenzi, protagonista degli anni ’50 e primo vincitore della competizione. Leggermente più in alto Christian Vieri, devastante nonostante il periodo storico poco propizio in termini di trofei. I tre rimanenti avrebbero tutti potuto meritare la medaglia d’oro, ma al termine di un serrato dibattito interno, il risultato ha previsto il seguente ordine: al terzo posto Boninsegna, superato di uno Spillo (non a caso…) da Altobelli. In prima posizione non sono riuscito a non cedere ai sentimenti: il Principe Diego Milito, come nella notte di Madrid, diventa nuovamente Re, il più forte centravanti della storia interista. So benissimo che nel complesso non è stato costante come gli altri in termini di realizzazioni, ma credo che quello che è riuscito a compiere nella stagione più bella di sempre meriti questo riconoscimento. L’eroe del Triplete vince la categoria di Miglior Attaccante.

1) Diego Alberto Milito

2) Alessandro Altobelli

3) Roberto Boninsegna

4) Christian Vieri

5) Benito Lorenzi

MIGLIOR TOP PLAYER

Top Player: Nyers-Mazzola S.-Corso-Beccalossi-Matthaus-Ronaldo-Sneijder-Lautaro Martinez

Top player ripescati: Angelillo-Ibrahimovic-Jair

Qui la competizione è alle stelle. Ancora una volta il duello già proposto negli anni 2000 tra Sneijder e Ibrahimovic viene vinto dall’olandese, che si prende il quinto posto nella speciale graduatoria. Ciò non incide sullo svedese, che rimane una leggenda interista, e questo è e resterà innegabile. Per i primi posti del podio, quattro nomi da brividi: Mario Corso, Sandro Mazzola, Lothar Matthäus e Ronaldo. Quattro assi che potremmo sistemare in qualsiasi ordine con la certezza di aver fatto la cosa giusta. La giuria ha fatto le sue valutazioni e ha decretato quanto segue: Corso si classifica al quarto posto, ad un’incollatura da Sandro Mazzola, che cede la medaglia d’argento al tedesco. Questi ultimi due sono gli unici ad essere stati nominati per due ruoli diversi, a dimostrazione della grandezza di questi calciatori. A trionfare nella categoria top player, però, non può che essere lui, il Fenomeno. Lo so, non ha regalato i trofei che magari hanno dato gli altri, ma quanto siamo stati orgogliosi di averlo avuto tra le nostre fila? Una stagione mostruosa, seguita da infortuni, incomprensioni, lacrime e un addio burrascoso. Nulla, però, può cancellare quell’affetto di quell’estate 1997, l’anno in cui un alieno è sbarcato a Milano divenendo iconico.

1) Ronaldo

2) Lothar Matthäus

3) Alessandro Mazzola

4) Mario Corso

5) Wesley Sneijder

MIGLIOR ALLENATORE

Allenatori: Foni-Herrera-Bersellini-Trapattoni-Simoni-Mourinho-Conte

Allenatori ripescati: Invernizzi-Cuper-Mancini

Antonio Conte ha insidiato il Sergente Bersellini per entrare nella cinquina dei primi: il salentino potrebbe aprire un ciclo e scalare le posizioni, ma al momento il lustro del tecnico del dodicesimo scudetto merita il piazzamento. Ai piedi del podio l’attuale CT degli Azzurri, Roberto Mancini, che ha avuto il merito di far tornare alla vittoria i colori neroazzurri e fare da apripista ai trionfi di fine decennio scorso. Medaglia di bronzo per un altro ex tecnico della Nazionale, Giovanni Trapattoni, timoniere dello scudetto dei record e vincitore di una Coppa UEFA. Fin qui, nessuna sorpresa. La diatriba per il trono di miglior tecnico di sempre può essere circoscritta a soli due nomi: Herrera e Mourinho, i vincitori in epoche diverse delle Champions League del nostro club. Come si può sciogliere il dubbio? In ogni caso cadremmo in piedi, ma personalmente non posso avere remore: il lusitano è stato il tecnico che più di ogni altro mi ha fatto sentire felice, che ha riportato l’Inter davanti a tutti e che, non possiamo negarlo, ci ha fatto vivere di adrenalina pura. Per questo, non possiamo che celebrare il più grande allenatore di tutti i tempi del club, a conclusione di uno splendido percorso.

1) Josè Mourinho

2) Helenio Herrera

3) Giovanni Trapattoni

4) Roberto Mancini

5) Eugenio Bersellini

 

Grazie a tutti coloro che hanno speso anche solo un commento per questa brillante avventura.

Di seguito la formazione ideale della storia neroazzurra e sempre Forza Inter!

TOP 11 (4-2-3-1) – Zenga; Facchetti, Bergomi, Burgnich, Zanetti J.; Matthaus, Suarez; Corso, Mazzola S., Ronaldo; Milito. All. Mourinho.

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