"Arriva Modric; intesa per Rakitic. All'Inter manca un regista!"

Un'estate seguita da un gennaio costellato di tali notizie. Ma l'Inter ha davvero bisogno di un regista, inteso come tale?

Dando uno sguardo rapido alle statistiche trovo:

  • palle recuperate: Brozovic terzo
  • palloni toccati: Brozovic primo
  • km percorsi: Brozovic primo

Se le statistiche non dicono sempre tutto, le partite invece ben esprimono in fatti concreti quanto un giocatore sia d’utilità alla squadra. Nel caso del regista, quindi, quanto tale giocatore sia capace di far girar palla, di dare continuità alla trasmissione e fluidità alla manovra. Il regista deve dettare tempi come un direttore d’orchestra, rallentare o velocizzare le azioni in base alla situazione, servire i compagni facendo passare i palloni in corridoi strettissimi che solo lui vede grandi come praterie; disimpegnarsi usando destro e sinistro a proprio piacimento, alleggerire la pressione quando la difesa è in possesso, rendendosi sempre libero per lo scarico e uscendo palla a terra dalla propria metà campo senza l’uso di lanci lunghi nel vuoto. Non obbligatorio, ma di certo utile, è la capacità di lettura nelle situazioni difensive: tappare i buchi, frapporsi tra il play avversario e il centrocampista avanzato (o la seconda punta), mordere le caviglie di chi gioca nella sua zona in modo da spezzare le manovre offensive avversarie. Regista a tutto campo, letale come una lama a doppio taglio.

Detto ciò ed analizzando le partite dell’Inter da inizio stagione ad oggi, il nome che più vedo vicino a tale descrizione, a mio parere, è quello di Marcelo Brozovic.

Il croato ha dimostrato che la posizione di regista, di play, è quella che più gli si addice. Più lontano dalla porta, più vicino alla propria area per dettare (spesso) il primo passaggio di Handanovic. Con lui in campo raramente l’Inter fatica ad uscire palla al piede da dietro, e difficilmente rimane bloccata senza costruire azioni. Tutt’altro si può dire quando il play di Spalletti non gioca o è costretto ad uscire a partita in corso.

Spal, Eintracht e Lazio ne sono tre esempi lampanti. Fuori il croato, fine del giropalla. Inter goffa, lenta, macchinosa e prevedibile.

Quindi , forse, il problema non è propriamente la mancanza di un regista, ma l’alternativa al regista titolare. Gagliardini e Vecino forniscono fisicità e quantità in mezzo al campo, Nainggolan è chiamato a collegare mediana e attacco con strappi e accelerazioni a tuttocampo e Joao Mario pare ancora impantanato nella sua mediocrità. Rimane Borja Valero, il più adatto a ricoprire quel ruolo, e sebbene lo spagnolo sia spesso usato da Spalletti per mettere in ghiaccio le partite e dare più lucidità nei finali di gara, resta un giocatore sul viale del tramonto con tutt’altro che 20 partite a stagione nelle gambe.

Marcelo Brozovic nella posizione di regista resta una delle grandi e liete scoperte di questa stagione, dove ha brillato in qualità ma per la prima volta con la maglia neroazzurra in continuità (sua grande pecca negli anni precedenti). Ora, più che un regista, serve un sostituto al croato in caso di necessità e magari concentrarsi su altri ruoli e reparti da rinforzare.

Ad esempio? La formazione meneghina ha spesso peccato negli ultimi 25 metri. Sia mai che serva un giocatore capace di cucire i due reparti offensivi, rompere le linee, saltare avversari per attaccare in sovrannumero e alzare la qualità del gioco dove si è più pericolosi?