Cerimonie! Quelle no, non mi piacciono granché. Veramente, che io sappia, le cerimonie non piacciono a quasi nessuno. Una barbaccia! Vestirsi con attenzione, muoversi, salutare, momenti di attese, ri-salutare, ancora il viaggio ed altre centomila seccature.  
Ma almeno c'è da dire che nelle cerimonie si mangia bene. Io ci trovo solo un piccolo problemino: quell'usanza che ai mangioni come me, di quelli abituati al regolare bis del martedì ed ai tris della domenica, non garba un tantino. Intendo il problema dell'attendere molti minuti, magari ore prima di passare alla portata successiva!  

Altro guaio delle cerimonie: avete presente quando ci si dirige verso il buffet e si è solitamente impacciati tra forchette, forchettine, cucchiai, cucchiaini ed altre posate a forma di prendi-cibo con nomi sconosciuti, ma, soprattutto, da dover adoperare? Comunque, un guaio decisamente più sopportabile del precedente.  
Aggiungo, ancora: ai buffet si assaggia un po' di tutto, ma non si può affondare in profondità su una qualche pietanza conquistatrice per ragioni di buona educazione e grazia. Grazia sì, perchè se tutti vedessero come mangio a casa, probabilmente, sorprenderei qualcuno. Pensare che io odio le maledette tapas di piccoli assaggini (a me piacciono le grasse e grosse bistecche al sangue!) e che in pizzeria sono abituato a girare sempre tra gli stessi tre tipi di pizza. Mangio quello che so e convinto, pienamente. Così io. Il mio palato non sopporta, e sottolineo il non, non tollera la mobilità di chi si sposta tra i tavoli ed assaggia cosette catturate da banchi diversi. Dunque, la mia bocca esiste e comanda su di me, e poi ha le caratteristiche dell'Essere parmenideo: immutabile, immobile, unico e magari pure immortale. Va a vedere che la mia anima morirà ma la bocca con l'apparato digerente no?  
Ora, immaginate. Immaginate di assistere ad una cerimonia, e senza nessuna di queste innumerevoli seccature. Impossibile? No. No se non sei stato invitato. Dam dam, geniale! No se la guardi, la cerimonia, direttamente dalla televisione in giorno 29 novembre. Quindi no. Non se quella è la serata dell'ambitissimo Pallone d'Oro.  
Logico: immaginare al Pallone d'Oro genera una sola possibile domanda. Sicuramente non è "chi arriva ottavo?" Ci si domanda solamente: "e chi vince?" Boh. Uno solo. Che dici di una cosa alla Tamberi - Barshim? Quello non può succedere. Uno solo sì, ma chi? Uno... Vince uno solo, il chi è un boh.  
Ed è un anno un po' particolare. Al contrario degli altri anni, dove, senza problemi, due o tre signori avrebbero potuto vincere il premio, per questa stagione va invece specificato che non esiste un qualcuno che convinca davvero e tanto profondamente da abbracciare il riconoscimento. Almeno non come nelle altre puntate annuali.  
Dunque, vediamo tutti i possibili scenari con annessi favoriti, analizziamo foto ipotetiche e probabili conseguenze delle pensabili vittorie individuali in questa edizione di Pallone d'Oro. Pertanto, chi unico e solo calciatore verrà eletto come miglior giocatore dell'anno?  

1) LIONEL MESSI  
E se vincesse Messi? Sarebbe proprio noioso. Perché è anche probabile. Perchè le classifiche dei giornali cambiano e si agitano ma al vertice c'è stabilmente Leo Messi, e primo. O qualche volta secondo. Sentiamo opinioni su opinioni incoronarlo già come vincitore, ma pare che si abbia timore ad affermare apertamente che, non difficilmente, sarà lui quello trionfante. E poi, il nome è davvero tanto-tanto importante per un premio così prestigioso. Messi, ogni anno, in quanto Messi (o potrei scrivere miglior giocatore del mondo secondo i più), è il favorito già da prima che cominci la stagione. Perchè quello che è stato visto fare da Messi nelle stagioni passate, già lo proietta molto in alto nelle graduatorie. E quindi Messi, per reggersi, deve dimostrare molto meno degli altri. Ora, mi trovate un po d'accordo un po' no: concordo che sia necessario un nome da terremoto per vincere ma non è, poi, tanto giusto farsi influenzare da ciò che non è in gara, ossia le stagioni passate. E perciò condanno fermamente qualsiasi fan-boy che a denti stretti asserisca, non so quanto ironicamente: "ma per me Messi dovrebbe vincerlo ogni anno". Sedia elettrica.  
Dunque, la domanda:"Messi merita il Pallone d'Oro?" Dico no.  
Basta un terzo posto in campionato condito da 30 gol, una dimenticabile Coppa del Re vinta, un' uscita di scena in Champions League perdendo davanti al pubblico catalano per 1-4 contro il Paris Saint-Germain, una sconfitta in SuperCoppa di Spagna, un'intera stagione con un Barcellona assolutamente fallimentare (e non superiore ad una Juventus italiana), con l'aggiunta di una Copa America trionfante? No, perchè nelle valutazioni del Pallone d'Oro, non so quanto giustamente, deve essere valutata anche la squadra dell'asso in questione. E sì: mettiamoci anche gli undici assist e tutto quel che fa sul campo e che non si può scrivere, vero, ma magari anche la mezza telenovela rientrata e qualche accusa di camminare in momenti importanti.  
Il curriculum è ampio e gotico. Ma "no". Fuoriclasse da Marte come Messi e Ronaldo non si possono fermare a trenta gol e statistiche, in quanto loro per ogni competizione in cui mettono piede sono obbligati ad essere tra i favoriti per il titolo. Una Copa America decisa solo nell'incontro secco tra le uniche due big della competizione non può legittimare un premio che va assegnato nelle mani dell'unico e migliore calciatore dell'annata. E poi giocatori come Messi e Ronaldo, per reggersi nei piazzamenti, non dovrebbero dimostrare meno degli altri, ma forse di più. Perchè Messi e Ronaldo devono essere infallibili.  
Una Copa America vinta, finalmente, con l'Argentina dopo ventott'anni dall'ultima e delle sole statistiche che si consolidano ad un mare di leggendari palmarès (che fu) azzurro-granata. Solo questo ci rimane di Messi.  

2) ROBERT LEWANDOWSKI  
Sì, sì, sì. È lui. In caso che ve lo stiate chiedendo non giocherò sulla suspense e sull'attesa. Meriterebbe lui. E l'anno prima lo avrebbe meritato ancora di più.  
Rob spezza i numeri come fossero Mikado: in campionato sono 29 presenze e 41 gol (record all-time di gol segnati in Bundesliga), per una media di 1,41 gol a gara ed il campionato, chiaramente, è stra-vinto. In Champions League ne segna 5 in 6 partite, se la sua squadra viene eliminata più avanti in Champions League come ben sa la polizia, lui ha un alibi: è stato out una volta in tutta la stagione, uno stiramento ad un legamento che lo ha tenuto fuori 28 giorni.
Diamine, ragazzi, che glielo vogliamo far pesare? Lui è giustificato per l'eliminazione dalla Champions League, gli altri no. Ciccia! È vero, 3 gol in 3 partite da capitano della modesta Polonia ma un'eliminazione già ai gironi, non che la Polonia potesse avere grandi aspettative se non nei puntuali gol di Lewangoalski. Ho dimenticato, nello stesso anno, la vittoria della SuperCoppa Uefa, della SuperCoppa tedesca, del Mondiale per Club ed una brutta figura nella Coppa nazionale di Germania, inclusa nel periodo di stop da ventotto giorni del nove. Pure la Scarpa d'Oro! Va bene, ora guardami negli occhi e dimmi che non merita nulla. Dimmi che merita di stare a mani vuote!  
Lewandowski è l'essenza del numero nove, il miglior centravanti della stagione passata ed un rule-changer, come lo Shaquille O'Neal dei primi anni 2000 lo si può solo guardare. Implacabile, vincitore e devastante. Semplicemente, con il suo Bayern, quando ha giocato ha vinto. Con costanza e con un numero di reti che mai era stato toccato. E questo è un fatto di notevole importanza: segna regolarmente, è il migliore in campo e vince quello che tocca.  
Nella mia intersezione tra "titoli vinti" e "predominanza calcistica" spunta un solo nome: il meritevole Robert Lewandowski. Numero uno.  

3) KARIM BENZEMA  
Prende quota l'opzione Benzema? Sì, sale secondo molte stime. Ha una possibilità di arrivare davanti a Messi? No. Questo non penso proprio. Karim ha solo molte possibilità di piazzarsi sul podio, siccome che esiste più di qualcuno (soprattutto di nazionalità francese) che punterebbe qualche fiches sul bomber di Lione per la vittoria finale. Personalmente, credo che la sua posizioni svetti più favorita che mai anche a causa delle assenze degli ultimi terzi straordinari o comunque mostri sacri: i Neymar, i Neuer ed i Ramos di qualche anno fa sarebbero stati sicuramente al di sopra del francese special edition 20/21. In campionato fa 23 marcature ed un secondo posto con il suo Real Madrid, viene eliminato prematuramente in Coppa di Spagna, in Champions League sono 6 in 10 gare fino alla semifinale, nell'Europeo si rivela a suon di doppiette solamente nei momenti di bisogno, ma ciò non basta per evitare la cocente eliminazione attuata dagli svizzeri. Non vince niente: me-me-meh (note di rammarico). Non può vincere uno zero-tituli. Davvero remote chance per chi non porta a casa nemmeno una coppettina.  
Benzema rimane uno dei migliori nove in circolazione, certamente non il migliore, nè nove nè come calciatore generalmente, ma Karim è anche "The Dream", ed in effetti avrà sognato, nel suo letto, di sollevare qualcosa sul campo: sono ambizioni, che si fermano alla "a".

4) CHELSEA BOYS: JORGINHO E N'GOLO KANTÈ
Giocare nel Chelsea, andare contro ogni aspettativa, convincere, vincere e (nel caso di Jorginho) giocare nell'Italia, andare contro ogni aspettativa, convincere e rivincere. Puah! Sei il top! E invece no, non basta. Non basta vincere e chiamarsi Kantè, non basta vincere il doppio di Kantè e chiamarsi Jorginho.  
Jorginho non può essere il nome di un Pallone d'Oro, perchè, probabilmente, non rientra nemmeno tra i trenta migliori calciatori al mondo. Discostiamoci dai trionfi e dalle statistiche perchè sono del tutto irrilevanti. Stagione da incorniciare, indimenticabile, davvero bene, un eccellenza in cabina di regia. Ma i votanti hanno già deciso che non sarà lui, non sarà il suo nome e semplicemente perchè, possa magari esserci qualche italiano che gli faccia l'occhiolino o qualche teorico della teoria dell' "il migliore è chi vince quanto di più importante", i signori del calcio non lo ritengono all'altezza. Jorginho è un' eccellenza, è un maestro con tempi e bacchetta ed un giocatore di caratura internazionale ma non rientra nella lista dei fuoriclasse assoluti, non è un Messi, un Lewandowski e veramente nemmeno un Kantè. Per quanto riguarda il francese, si trova incastrato a metà tra fuoriclasse e campioni, ma forse il suo lavoro non può essere giudicato sufficiente per entrare nella cerchia di chi è nell'ultimo step, il Pallone d'Oro come ben sappiamo penalizza anche ruoli particolari ed un centrocampista con compiti difensivi e con un cognome differente da Matthaus, non può vincere per una sola Champions League, nel sistema.  
Solo una Champions League vinta, tanto: meriterebbe Kantè il Pallone d'Oro? No. Ma essendo un campione nella squadra vincitrice della Champions League, allora gli toccherebbe almeno il podio. È merito.  

5) GLI ALTRI  
Cristiano Ronaldo paga la deludente stagione della Juventus ed il fatto di giocare nel campionato italiano, non il massimo agli occhi degli esperti dell'estero. Statistiche matte ma vinci poco, non bistrattiamolo comunque: non merita il Pallone d'Oro, ma è l'immenso Ronaldo.  
Mbappè ha fallito con il PSG in campo internazionale, non gli si può perdonare così ampiamente l'errore, ohi-ohi. Le sue qualità sono superiori alla posizione della probabile graduatoria. Lo vedrei degno delle prime cinque posizioni.  
Haaland gioca nel Borussia Dortmund, non ha nè vinto qualcosa nè ha numeri superiori a Lewandowski, può solo scavalcarlo prossimamente. Manca ancora un pochino, oggi è da top-10. Ma gli serve una barca più grossa, come se Roy Scheider avesse necessità di essere diretto da Spielberg.  
In effetti "Lo Squalo 2" è una bella delusione. Chissà se dovesse esserne pari questo Pallone d'Oro 2021. Mi pare chiaro: questo non è il turno di Ronaldo, che non vada nemmeno tra le grinfie di Messi. Il loro lento inesorabile declino sia pari. Sarebbe corretto. E quest'anno non tocca a Messi, vada per Lewandowski. Ma lo faranno vincere? In fondo quel che conta è il nome, per qualcuno i titoli! Memento: non vince chi merita, ma il preferito dei votanti! Sudamericani, europei, madridisti. Ecco che conta parecchio.  
Ma... chi vincerà? Uno solo! Ah, ma allora lo sai...  

Damiano Fallerini