Nel post partita Spalletti ha dimostrato (stranamente rispetto al solito) grande umiltà, riconoscendo merito ai suoi giocatori e minimizzando le sue intuizioni tattiche.
La partita, però, l'ha vinta Spalletti perché è riuscito a trovare la quadra, mettendo i giocatori nel loro ruolo e variando il solito asfittico schema ha sorpreso gli avversari.
Resta la speranza che il tecnico toscano si sia finalmente 'sbloccato' e possa da adesso in poi modificare l'assetto tattico sfruttando al meglio la rosa: puntare, per esempio, su due attaccanti veri Lautaro e Keita (o il figliol prodigo Icardi?), rinunciando ad un Perisic poco incisivo da inizio stagione e valorizzando al meglio Politano, Vecino e Naingollan.

Un centrocampo con Vecino Brozovic e Naingollan non credo sia improponibile, anzi. In attacco due punte con il supporto di Politano (o Perisic) libero di svariare sulle fasce può essere una variabile interessante che sfrutta al meglio le qualità in manovra di Lautaro.
Schierarsi a due punte potrebbe impedire alla difese avversarie di concentrarsi su un solo uomo (Lautaro o in passato Icardi) e contemporaneamente l'inserimento di un trequartista fantasioso (Politano) con due centrocampisti incursori (come Vecino in versione derby e Naingollan in versione Roma) consentirebbe di avere varianti tattiche in grado di rendere più imprevedibile la manovra offensiva.

Non credo che la squadra sarebbe sbilanciata perché avrebbe una barriera di tre uomini davanti alla difesa e potrebbe sfruttare il trequartista per pressare la fonte di gioco avversaria in fase di non possesso.
Alla fine Keita farebbe il Salah e Politano (o Perisic) farebbe il Perotti.
Il tecnico di Certaldo deve dimostrare che è maturo e pronto a sollevare un trofeo con un grande squadra, la sua esperienza e la sua sagacia tattica devono essere messe a frutto per raggiungere un livello superiore che a sprazzi ha dimostrato di poter ambire.

Concludo riprendendo un'espressione utilizzata ieri dal tecnico: bravo, sei stato davvero bravo perché hai osato.