Mi rincresce molto per l’addio di Massimiliano Allegri, uno degli allenatori che di più ha impersonato lo stile Juventus, con la signorilità ,la combattività, sempre condita da un pizzico di ironia e soprattutto la capacità di saper perdere, senza cercare scuse nè mascherare le (poche) sconfitte dietro finzioni utili solo a salvare la faccia. Non mi riferisco tanto alle due finali di Champions ed alla partita contro l’AJAX , quanto al modo in cui ha fronteggiato quello che sostanzialmente è un esonero e quindi una sconfitta personale.

Non ha cercato di salvare la faccia facendo trapelare che lo stesso fosse dovuto a  dissidi sul rinnovo o a richieste su cessioni ed acquisti, ha ammesso che è stata una decisione della società, che non lo riteneva idoneo a porte avanti la Storia della Juve , neanche per il prossimo anno, dichiarando candidamente che per lui sarebbe stato bene restare a Torino. E’ stato un bellissimo esempio di onestà intellettuale, una virtù personale , che non c’entra niente con i valori della Società , ma che gli fa onore come individuo, quell’onestà intellettuale che gli ha permesso di affrontare con il sorriso sulle labbra tutte le polemiche , talvolta assai aspre con i suoi critici e anche detrattori, superandole anche con battute tanto argute quanto talvolta grezze quanto basta per conservare  la durezza necessaria, senza smussature né levigature culturali.  E’ così emerso come una persona distinta, stagliandosi nettamente rispetto al panorama per lo più permeato di narcisismo del mondo del calcio . Per quanto riguarda le sconfitte sul campo, quanto alle due finali, bisogna ricordare che comunque lui in finale la Juve l’ha portata due volte e con un organico , sicuramente inferiore almeno a quattro squadre che godevano di finanze e di un parco giocatori superiori (Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e Paris Saint Germain). Il capolavoro secondo me è stata la finale con il Barcellona in cui  la Juve ha giocato alla pari ed ha anche rischiato di vincere meritatamente nella prima mezz’ora del secondo tempo, contro un Barcellona che  era forse il miglior Barcellona visto con i suoi giocatori al massimo dello sviluppo fisico e tecnico(Messi, Suarez, Mascherano, Piquet, tanto per nominarne alcuni) e forse la miglior squadra dell’ultimo decennio.

Nell’ultima partita con l’Ajax la Juve a Torino ha perso, al di là delle assenze di molti titolari,  soprattutto per l’infortunio a Chiellini. Come più volte ho scritto, secondo me, con il progressivo invecchiamento di Barzagli quello che alla Juve è venuto a mancare negli ultimi due anni è un grande libero, un estremo difensore che sappia prevedere la minaccia e sventarla. Solo Chiellini, negli ultimi tempi, ed in parte Benatia, hanno saputo gestire quel ruolo, che è vitale. Purtroppo oggi si parla di centrali , come se fossero intercambiabili e molte squadre hanno pagato caro l’equivoco. Per quanto riguarda Rugani , su cui la società giustamente voleva e forse vuole puntare , la questione non è se sia o meno all’altezza della Juve, la questione è che è uno stopper, un marcatore e non può giocare in coppia con Bonucci, altro marcatore dotato di gioco d’anticipo e di rilancio, ma solo marcatore, se non c’è un giocatore come Barzagli o Chiellini che campeggi nell’area di rigore . La sfortuna ha voluto che proprio Chiellini sia venuto a mancare al momento giusto. Ma non credo debbano essere fatte colpe ad Allegri , ma piuttosto a chi non ha saputo attrezzarsi per l’emergenza libero in quanto è inutile avere quattro o cinque centrali , anche se di valore.

Fa bene quindi Allegri a voler festeggiare Barzagli assieme allo scudetto: un’altra dimostrazione di intelligenza calcistica e di riconoscimento dei meriti.

Non so se il mister sia diventato un po’ juventino , certo che è stato un’espressione dello spirito della Juve e l’accenno di pianto in conferenza stampa mostra l’attaccamento ai colori ed  ai giocatori, di cui ha dato dimostrazione in questi cinque anni, per cui noi juventini dobbiamo ringraziarlo.

Onore quindi a Barzagli e ad Allegri, nel giorno della sua sconfitta, gestita con grade serenità, sensibilità ed onestà intellettuale. Da juventino spero solo che non sia stata anche una sconfitta della Juve. A questo proposito l’unica soluzione che io vedo è Gasperini, per i suoi meriti tecnici e tratti umani.