Manco il tempo di archiviare una stagione, l'ennesima in chiaroscuro, ed ecco piombarci addosso la scure dell'Uefa.
Eh sì che fino a quel martedì Fassone aveva ostentato sicurezza, mentre Mirabelli disegnava già le prossime strategie di mercato.
Big confermati ad eccezione di Donnaruma e qualche nome buono per farci sognare.
Insomma un'altra estate che seppur senza i fuochi d'artificio di quella passata, sembrava sempre meglio di quelle desolanti degli ultimi anni della gestione Berlusconi.
E invece. Sospetti che si fanno sempre più pressanti sui possedimenti del neo presidente e sulla legittimità delle sue sostanze.  Nonostante in queste ore tutti siano diventati editorialisti del Wall Street Journal, non si capisce un granchè. O meglio, non si capisce in quali percentuali la ragione alberghi da una parte o dall'altra. Sì perchè è innegabile che qualcosa ci sia. Nessuno si spingerebbe a conclusioni tanto audaci soprattutto su un club così grosso.
Così all'Uefa ha replicato Fassone che si è detto "amareggiato" e non "sconcertato", promettendo un ricorso per danno di immagine, che ha tanto il sapore di ultima spiaggia. Però Fassone almeno qualcosa l'ha detta. Il silenzio assordante viene invece da Arcore.
Già perchè la trattativa l'hanno fatta in due. E in palio non c'era un immobile o un'autovettura, ma una società con milioni di tifosi. Dunque ci si augura che nessuno sia tanto disinvolto da vendere un bene così particolare al primo che passa.

A me piacciono i fatti dunque volutamente mi fermo qui, senza addentrarmi in dietrologie fiscal-politiche. Sottolineo solo che sarebbe la seconda volta che questa squadra che si è conquistata con merito, sul campo la sua Europa si trovi a pagare per problemi societari.