Manu Chao cantava “si yo fuera MARADONA, viviría como èl”  ecco, questo credo sia la sintesi della comprensione totale del genio che è stato Maradona. Perché per essere Maradona bisognava vivere come Maradona!

Diego Armando Maradona è stato per gli argentini “El mas grade de todos“ e per i napoletani “Uno di noi“ ma per entrambi è stato il giocatore di calcio più forte di tutti i tempi o meglio è stato il Dio del Calcio.
Io non sono né argentino e nemmeno napoletano, anzi, sono juventino però mi sono sempre emozionato, a volte pure esaltato, nel vedere i documentari legati a questo genio assoluto.

Ammetto che non sono mai riuscito ad innamorarmi di lui, lasciando da parte il fattore tifo, probabilmente la sua follia è lontana dall’idea di sportivo in cui mi sono identificato quand’ero adolescente, ma con il tempo ho appreso che per essere un genio totale come Maradona, ci vuole anche un po’ di sregolatezza. Ad oggi nessuno è riuscito ad incarnare questi due opposti come lo ha fatto Maradona, Diego è riuscito ad essere il DIO del calcio e il DIAVOLO di se stesso, riusciva ad essere la mano destra di dio per poi, subito dopo, trasformarsi in quella sinistra. Questo la stampa glielo ha sempre riconosciuto, fin troppo, quando vinceva lo trattavano come se fosse una Divinità tra gli uomini, quando perdeva diventava il peggiore degli essere umani.
Ed è proprio qui che la sua vita diventa una “Tombola”, una montagna russa incredibile, dove un Lui ragazzo di umili origini della baracca di Villa Fiorito si ritrova ad essere il simbolo patriottico di un intero popolo nella faida tra argentina ed Inghilterra, dove Davide l'Argentino sfida l’inglese Golia umiliandolo prima con la furbizia, per poi infliggere il colpo di grazia con la suprema maestria di chi, con il pallone, non sa solo calciare e dribblare, ma di chi ci sa danzare! 
Questi due gol rappresentano al meglio che cosa è stato Maradona, l’eccesso di superbia nel definire un gol irregolare con “la mano de dios” come se fosse qualcosa di miracoloso e subito dopo la semplicità, la leggerezza e l’eleganza di un uomo che con un semplice pallone riesce a dribblare una squadra intera ed entrare in porta con il pallone portando all’esaltazione un popolo in cerca di rivalsa dove in quel momento l’unica cosa alla quale si potevano aggrappare era il FUTBOL. Poi nelle partite successive porta l’argentina sul tetto del mondo e riuscì a vincere quel mondiale diventando così D10s per tutti gli argentini.

A Napoli successe la stessa cosa, ma con una risonanza triplicata, Diego a Napoli, era diventato un amico, un parente…un santo  per ogni napoletano, era argentino, ma si era talmente incarnato nello spirito napoletano che diventò uno di loro. E anche qui fu simbolo di una battaglia classista, la piccola squadra che trionfa contro la supremazia della grande squadra, la lotta continua di un popolo che rivendica la propria posizione sociale divisa tra Nord e Sud, diventa così l’emblema di una città che lo ha accolto e lo ha trattato come se fosse il vero figlio di Napoli.
Ma come in tutte le favole, ci sono sempre delle criticità e la stampa, come oggi anche allora, prima lo portava sul podio e poi lo abbatteva trattandolo come se fosse il peggiore degli esseri umani, perché se sei Dio non puoi avere una lato oscuro, non puoi avere le tue fragilità, non puoi essere il più grande di tutti e poi comportarti come uno qualunque. Le storie con il Fisco, che vengono ricordate molto spesso, e giustamente meritevoli di punizione, riguardano anche storie di campioni recenti come Messi e Ronaldo… il problema reale di Maradona sono state sì le amicizie poco raccomandate instaurate ai tempi di Napoli, ma la macchia più grande che si portò avanti per tutta la carriera, e poi nella vita post carriera, è quella dannata polvere bianca che conobbe ai tempi del Barcellona.
A prescindere da questo, se capitasse oggi a qualsiasi altro giocatore, sarebbe radiato immediatamente… ma Maradona questi eccessi sono stati perdonati, perché? 

Semplicemente perché rappresentava l'icona di uno sport, l'eroe moderno uscito dalle favelas argentine, riuscito nell’impresa  di far trionfare  l'argentina in un mondiale vinto praticamente da solo, riuscì a portare a Napoli 2 scudetti, impresa mai successa prima e mai più ripetuta da nessun altro. Divenne l’icona globale del calcio mondiale e riuscì a creare il più grande dubbio amletico in ambito sportivo: e’ più forte Pelè o Maradona? 

Io dal canto mio non ho idea se Maradona sia stato davvero il più forte di tutti i tempi, non so se Pelè, Messi e CR7 o Ronaldo siano più forti... credo solo che come Maradona non ci sia mai stato nessuno e ad oggi nessuno è riuscito ad incarnare meglio di lui questo gioco che tanto ci appassiona e ci emoziona... del resto quante volte nei campi di calcio o di calcetto, quando qualche fenomeno cerca di fare cose impossibili cosa gli si dice? “Non sei mica Pelé, Messi, Ronaldo, Zidane, Platini ecc.” … ah no, si dice: “OH NON SEI MICA MARADONA!“.