Il pezzo apparso questa mattina che riferisce dell'inchiesta del Sole 24 ore sulla situazione economica dell'Inter ha dato la stura, come era logico aspettarsi, alla sguaiata reazione della tifoseria bianconera, che sta portando l'articolo verso il traguardo forse record dei 1.000 commenti.

Mentre lo sfottò, ancorché ormai tanto trito da non smuovere nemmeno al sorriso, tipo i soliti appellativi di Prescritti, Cartonati ecc., rientra nella normale dialettica di rivalità tra le due squadre, ritengo che su alcuni eccessi (maiali, cloache ecc.) forse la redazione dovrebbe vigilare di più. Ma non è questo il punto importante, come non lo è lo scempio dell'italiano che si deve sopportare in questi forum, dove i gerundi vengono trattati peggio della caviglia di Caldara da parte di Chiellini. E, in ultima istanza, non è nemmeno significativo che il 99% di chi ha commentato non abbia letto tutto il brano e non lo abbia nemmeno compreso. Ma tant'è, importante non è capire (la lettura di quelle cifre assume un significato totalmente diverso a chi appena mastica un po' di economia) ma cogliere l'occasione per attaccare e sbraitare qualche epiteto contro IL GRANDE NEMICO.

Già, perchè quello che emerge da questo vomito di insulti, rabbia, improperi, odio e rancore verso i nerazzurri merita una riflessione a parte.

Sono passati 12 anni da Calciopoli, ma è come se fosse accaduto ieri. Da allora la juventus è diventata la miglior società italiana, capace di vincere tutto nel nostro paese e di affermarsi tra le grandi realtà d'Europa. Ma gli stessi dirigenti capaci di questo miracolo, capaci di portare la squadra dalla B del 2006 alla finale più ambita d'Europa 8 anni dopo, sono anche quelli che hanno e continuano a fomentare l'avversione e l'acredine verso la squadra ritenuta colpevole di quella brutta pagina della storia bianconera.

Il vantare 2 scudetti in più di quanti ne assegna l'albo di una Lega troppo silenziosa su questo fatto, la beatificazione di Moggi ormai passato da "male oscuro" del calcio a vittima del sistema, lo spostamento di ogni colpa dall'asse Giraudo-Bettega al povero Facchetti, il continuo rinnegare e rivoltare i fatti dell'epoca hanno prodotto questo mostro. Un odio che acceca i tifosi al punto non solo di perdere la ragione e di non riuscire più ad esprimere un'opinione senza abbandonarsi al turpiloquio (ma siamo tifosi si sà), ma da portarli nella condizione di non avere più contatto con la realtà, incapaci di scrivere qualcosa su Napoli, Roma, Lazio i loro veri avversari, perché totalmente concentrati sulla necessità di rigurgitare odio, ad ogni minima occasione, sull'Inter.

Personalmente sono un fautore del "Parlatene, anche male ma parlatene". Se una squadretta come la mia, ormai da tempo immemore ai margini del calcio che conta, merita tanta attenzione... beh non può che farmi piacere. Sarei triste il giorno in cui un articolo simile raccogliesse solo 2 o 3 insulti di qualche vecchio nostalgico. E, vergognosamente lo ammetto, mi diverte vedere i tifosi juventini tanto avvelenati, pronti a barattare 7 scudetti consecutivi in cambio dell'onta della retrocessione. Ma mi domando "Cui prodest?", a chi giova tanto rancore, tanto risentimento, tanto astio? Non sarebbe meglio un calcio in cui a Torino si coccolano una squadra e una società che ha costruito un qualcosa di inarrivabile per ora e a Milano fanno i conti con la mal gestione degli ultimi 10 anni?