Non è un mistero, la Vecchia Signora quest’estate è stata assoluta protagonista della finestra di mercato grazie a quello che ormai da settimane tutti definiscono “il colpo del secolo”. Vedere il marziano Cristiano Ronaldo sotto la Mole è una realtà che nessuno avrebbe mai immaginato, nemmeno il tifoso più sfegatato.

 

Parliamo di un calciatore che nei sui anni al Real Madrid ha totalizzato più esultanze che presenze (ben 399 goal in 389 partite con la Camiseta Blanca),dell’attaccante da 103 marcature in Champions League (ha segnato più goal lui nella competizione che 113 dei 135 club chi vi hanno partecipato finora tra i quali il suo attuale club). Non possiamo poi dimenticare che ben 5 volte ha alzato il Pallone d’Oro pareggiando i conti con l’arcirivale Messi.

 

L’entusiasmo è comprensibilmente alle stelle, centinaia di tifosi ogni giorno attendono la fine degli allenamenti davanti ai cancelli del nuovo Training Center della Continassa sperando di incrociare almeno uno dei propri beniamini, magari proprio lui, CR7.

 

E proprio quell’entusiasmo che da settimane aleggia tra i tifosi zebrati può diventare un’arma a doppio taglio, e lo sa bene Max Allegri che da giorni predica calma e incita l’intero ambiente al ritorno alla normalità.

La squadra è abituata a vincere e a cannibalizzare da sette anni la Serie A e da quattro la Coppa Italia e si è da poco accaparrata il miglior attaccante al mondo. Il rischio è dunque quello di sedersi sugli allori, di mancare in rispetto nei confronti degli avversari, soprattutto quelli sulla carta più deboli, e scendere in campo con la testa già avanti di uno a zero perché tra le proprie fila con la maglia numero 7 vi è un certo Cristiano Ronaldo.

La prima uscita in casa del Chievo vinta in rimonta al fotofinish con un gol di Bernardeschi è stata un toccasana un po’ per tutti: la squadra, i tifosi ma anche per opinionisti, critici e gli immancabili gufi. Dopo l’eccitazione si è tornati con i piedi per terra dimostrando che tutte le vittorie le si dovranno conquistare con impegno e sudore come gli anni scorsi se non di più, che Cristiano Ronaldo prima che un marziano è soprattutto un calciatore come tutti gli altri compagni, che non basta un uomo a vincere le partite e che non per forza il suo nome deve comparire sempre tra i marcatori di giornata.

Insomma l’avversario più difficile da battere per i Campioni d’Italia in carica, almeno in questo primo periodo, è all’interno dell’ambiente stesso. Speriamo che il dopo sbornia dato da CR7, se davvero dovesse palesarsi, si estingua il prima possibile e che la sfrontata sicurezza di questi giorni lasci il posto alla normalità di un club serio e professionale come la Juve perchè un campionissimo come il portoghese è sicuramente una potentissima arma nella faretra di Allegri, basta non puntarsela contro.