Sembrerebbero confermate le indiscrezioni secondo le quali il presidente del Milan, l'enigmatico Yonghong Li, sarebbe pronto a versare ancora una tranche dell'ultimo aumento di capitale nelle casse del club. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera il versamento dovrebbe avvenire entro la prossima settimana. Non ci sono particolari sulla cifra che finirà in cassa, ma l'iniziativa, a pochi giorni dal verdetto dell'Uefa sui conti del club, potrebbe essere vista come un atto rassicurante che confermerebbe la solidità finanziaria della società.
Al di là del significato che rivestirebbe per i giudici dell'Uefa, il Milan ha in effetti bisogno di liquidità nel caso in cui il verdetto tanto atteso fosse negativo. Infatti, in tal caso potrebbe scattare per i rossoneri una multa di 15/20 milioni di euro solo per il fatto di non aver rispettato i vincoli europei. Ricordiamo che la ragione per cui i conti del Milan sono sotto scacco è che entro il 30 giugno sembrerebbe che non possa essere raggiunto il break even point finanziario, cioè quella somma che consentirebbe almeno di pareggiare i costi annuali del club.
Intanto, sempre secondo il Corriere, Li sarebbe alla febbricitante ricerca della soluzione per rifinanziare il debito con Elliot. Anche da questo punto di vista trapela ottimismo: potrebbe essere ancora una volta la Cina a togliere le castagne dal fuoco alla proprietà rossonera.
Altra buona notizia è di certo l'accordo che il Milan ha siglato con il Guizhou, la società di calcio cinese (la prima a essere guidata in Cina da una donna) che ultimamente ha anche tentato di ingaggiare Ricardo Kaka. L'accordo triennale è sia tecnico che commerciale. In particolare, i tecnici rossoneri coadiuveranno i responsabili del settore tecnico giovanile della società della giovane presidentessa, con la finalità di far crescere il movimento calcistico cinese, in pratica aiutando la crescita del club in patria, club che quindi non avrebbe la necessità di fare investimenti diretti sul mercato degli altri continenti. Infatti il governo cinese auspica la crescita del movimento investendo proprio nel settore giovanile. Ovviamente i benefici per il Milan non saranno solo in termini di visibilità, ma la società ne trarrà anche un compenso economico. “È un progetto nuovo e diverso da quello delle altre Accademie - spiega Lorenzo Giorgetti, a capo del settore commerciale -, non ci limitiamo a mettere il nostro marchio su una scuola, ma a fornire un reale apporto tecnico”, è quanto riporta il Corriere.
Nel frattempo Mirabelli è impegnatissimo nel trovare le risorse necessarie sul mercato per mettere in sicurezza i conti, grazie alla vendita di quei giocatori che hanno manifestato l'intenzione di andare via, o che non sono più nel nuovo progetto per l'anno prossimo. Sarebbe un grande colpo, data appunto la volontà del giocatore di andare via, riuscire a piazzare Donnarumma alla cifra stabilita dal club, cioè 70 milioni. Ostacolo irto da superare è costituito da Mino Raiola, il quale ha recentemente affermato che Gigio non varrebbe al momento più di 30 milioni, affermazione che ha il chiaro intento di abbassare le pretese del club e quindi facilitare il trasferimento. Ma almeno in questo caso Mirabelli parte da una posizione di vantaggio, visto che il Milan sarebbe ben lieto che il portiere restasse, ed è convinto che, in fondo, anche Donnarumma non vedrebbe negativamente una sua permanenza. A complicare i piani di Raiola è arrivato anche l'annuncio di Buffon che vorrebbe concludere la sua carriera in un club importante all'estero. Il PSG, principale interlocutore di Raiola, si è fiondato sul portiere più forte al mondo (Buffon appunto) e avrebbe proposto addirittura un biennale a 8 milioni l'anno. La risposta di Gigi è attesa in pochi giorni.
Altro fronte caldo per Mirabelli è costituito dai riscatti che gli altri club potrebbero garantire per alcuni propri tesserati. Se sembra sfumata la possibilità di ricevere i soldi dal Torino per Niang, buone possibilità ci sono invece che rimanga in Spagna Carlos Bacca. Il ogni caso, è essenziale, per Bacca come per tutti gli altri, che la cifra del riscatto sia quella pattuita. Infatti il Milan non può fare sconti, almeno non troppo alti, per evitare di scrivere in bilancio una minusvalenza che appesantirebbe i conti del club.
Discorso a parte, è quello legato a Andre Silva. Il giocatore non è nel cuore di Gattuso e il Milan lo cederebbe volentieri al migliore offerente. Il ragazzo guadagna 2 milioni di euro, ed è stato protagonista di una stagione davvero sottotono. Quindi, venderlo a cifre adeguate sembra davvero una chimera. In passato si è parlato di un possibile scambio di Silva con Falcao, scambio guidato da Mendes, procuratore di entrambi i giocatori. La trattattiva è in stand by in attesa del verdetto dell'Uefa sui conti del Milan. In questo caso il problema è rappresentato dall'ingaggio molto alto che percepisce l'attaccante del Monaco, e una delle possibili sanzioni a cui va incontro il Milan è proprio un drastico limite al monte ingaggi della sua rosa. Quindi, fondamentalmente non se ne parlerà prima della fine del mese.
Inceve sembra essere destinato a restare al Milan Suso. Gattuso ha espresso a Mirabelli il desiderio che l'attaccante esterno rimanga, se dovesse non essere indispensabile cederlo. In questo caso, il problema serio è rappresentato dalla bassa clausola rescissoria che c'è sul contratto del giocatore. Suso ha buoni estimatori all'estero, in particolare in Premier, e sembrerebbe difficile poterlo trattenere. Se dovesse andare via, il Milan incasserebbe una bella plusvalenza, linfa vitale per le esauste casse del club.
Insomma, il Milan oggi si gioca l'accesso diretto all'Europa League contro la Fiorentina. Ma le partite più attese sembrerebbero giocarsi altrove.
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