Come ha ricordato il Manzoni nella sua opera più celebre, I Promessi Sposi, e più precisamente al capitolo XXIV, «del senno di poi ne son piene le fosse»: troppo facile giudicare a posteriori - specialmente se si tratta di Inter, ci verrebbe da dire.

Legittimamente, a questo punto ci si potrebbe chiedere: ma chi legge ancora Manzoni? Chi lo ha mai letto? Chi è? Chi-ssenefrega? Scusatemi, ma mi risulta davvero difficile non continuare imperterrito a pensare a quanto in questa stagione sia stato buttato alle ortiche, a quante volte dei buoni risultati siano stati vanificati, agli ultimi minuti, sigh (mi riferisco, per esempio, al ritorno con la Fiorentina, o con la Spal).

È vero: l'Inter è, per ora, in quarta posizione, tanto vicina alla Lazio (una squadra molto lodata per il suo bel gioco, per i suoi giocatori - ma quanto forte è Milinkovic-Savic?, per il suo allenatore, che ad ogni inizio stagione sembra doversi sempre preparare ad allenare una squadra più divisa dell'attuale PD; una squadra che, nonostante tutti questi questi punti di forza, di punti in più dell'Inter ne ha solo uno) quanto alla Roma, che, orfana di Totti, se ultimamente è sopravvissuta lo deve solo ad un suo giocatore under-21, Ünder - mamma li turchi!

"Ma perchè gli inni? non ho capito". Avete ragione, scusatemi. Ad Appiano Gentile deve esserci qualche problema legato agli inni: da Pazza Inter, Amala! a O Generosa, il novello inno della serie A, composto dal tanto riccioluto quanto discusso compositore marchigiano. Sindrome da «graeca sunt, non leguntur»: sembra quasi che la squadra non sappia leggere il testo (manco fossero scritti con quei dannati ed illeggibili carattero greci, comunque meno pericolosi di quelli indiani, NB) degli inni che invece dovrebbero ispirarla. Qualcuno vada a spiegare ad Icardi & Co. che quell'Amala non era rivolto a Pordenone, Udine, Fiorentina, Spal, Crotone, Genoa, e per certi (molti?) versi Benevento; quell'Amala non doveva indurre i calciatori a manifestare un sentimento di amore caritatevole per queste squadre: pazza Inter. Questo lo abbiamo capito.

Gli inni, si diceva. Ultimamente sono sempre più convinto che questo spirito di pronto, immediato soccorso verso le squadre più in difficoltà abbia davvero ispirato il buon Allevi per la sua composizione: non è forse l'Inter la squadra più generosa d'Italia? Quanti punti ha regalato, o generosa, alle squadre ("nella carta" è vero, ma non può essere una scusa!) più piccole e/o meno blasonate? Possiamo ancora dire, mi rivolgo in particolare a quegli autolesionisti degli interisti: chissenefrega?

«Del senno di poi ne son piene le fosse», è vero, scusami Alessandro. È che ne abbiamo le "fosse" piene.