10 Marzo 2014. Atletico Madrid-Milan 4-1. Dopo lo 0-1 dell'andata serviva una rimonta, che non è arrivata. Anzi è arrivata la disfatta. Milan eliminato dalla Champions e fuori dalle coppe europee per la prossima stagione. "Solo un arrivederci" ha pensato il 99% dei tifosi rossoneri (per non dire tutti).

Lunedì 27 maggio 2019. Ultima giornata di Serie A. Il Milan è quinto in classifica e vince 2-3 a Ferrara contro la Spal. Per centrare la Champions deve sperare in un risultato negativo di Atalanta o Inter. Ancora una volta questo non arriva. Sono passati 5 anni e il Milan non tornerà in Champions nemmeno la prossima stagione. Neanche i più pessimisti avrebbero immaginato un'ecatombe del genere.

In mezzo a tutto ciò sono passati otto allenatori (Allegri, Seedorf, Mihajlovic, Brocchi, Montella, Gattuso e Giampaolo) e tre proprietà diverse (Fininvest, il "misterioso" Yonghong Li e il Fondo di invesitmenti Elliot). Anzi diciamo pure nove allenatori data la recente nomina di Pioli.

Che cosa accomuna tutte queste realtà? A mio parere le costanti sono cinque.

Innanzitutto un pizzico di arroganza da parte delle varie dirigenze: “Il Milan è il Milan e la sua casa è la Champions”. Frase che viene ripetuta come un mantra all’inizio di ogni campionato, probabilmente per scacciare dei demoni che diventano sempre più grandi ogni anno che passa. “Il Milan non può rimanere a lungo fuori dall’Europa che conta”. Purtroppo in queste ultime amare e infruttuose annate il mondo Milan ha imparato che parole e blasone non bastano più, serve un progetto che poggi su basi solide e una dirigenza che non si spaventi davanti alle difficoltà.

Questo ci porta al secondo punto: la rosa. Al contrario di molti detrattori la mia opinione è che il Milan abbia una squadra adeguata per LOTTARE per il quarto posto. Capiamoci, non ci sono fuoriclasse (solo potenziali), ma una serie di giocatori di indubbie qualità tecniche in ogni reparto: i vari Donnarumma, Romagnoli, Bonaventura e Piatek sono di prima fascia per la Serie A, altri, come Paquetà, Kessiè e il nuovo arrivato Theo Hernandez sono giovani molto interessanti che hanno bisogno di essere “plasmati”. Se ci soffermiamo poi a guardare le altre pretendenti, Roma, Lazio, e Atalanta in primis, non sembra che queste dispongano di un potenziale tecnico superiore ma che godano solamente di una miglior organizzazione di gioco e abbiano un passato recente, sia dal punto di vista societario che del comparto tecnico, più stabile. Tant’è che nel corso dell’ultimo campionato il Milan ha totalizzato 1 vittoria e 1 pareggio con ognuna di queste tre squadre, concludendo con un bilancio nettamente positivo in relazione alle concorrenti.

Riguardo l’organizzazione ci sono due componenti fondamentali, strettamente correlate, che contribuiscono alla sua nascita e consolidamento: esperienza e mentalità. E questi sì sono aspetti che il Milan non riesce a sviluppare da molti anni. principalmente a causa di sessioni di mercato deludenti dovute alla complicata situazioni finanziaria del club. Reina e Biglia, i soli giocatori di esperienza presenti in rosa con molte presenze europee alle spalle, non sono sufficienti per creare un ambiente e una mentalità vincente nello spogliatoio, composto per lo più da giovani, come detto, di grandi prospettive, ma spesso definiti come “bravi ragazzi” che faticano a reagire alle difficoltà, ed è qui che dovrebbe entrare in gioco la figura del tecnico. 

L’ultimo punto è una conseguenza dell’arroganza e riguarda la non accettazione del fallimento. Emblema ne è l’esonero di Gattuso dopo l’ultima travagliata stagione, conclusa al quinto posto a un solo punto dalla Champions. Per dare forma ad un progetto, creare mentalità e affiatamento nello spogliatoio è necessario dare continuità dal punto di vista della guida tecnica, anche nel caso di mancato raggiungimento di un obiettivo. Se la situazione economica non consente l’acquisto di giocatori di livello europeo già affermati bisogna fare di necessità virtù, permettendo ad una squadra di crescere e interiorizzare le idee di gioco del mister.

Se Pioli sarà in grado di risolvere queste problematiche lo scopriremo presto.