La nottata è passata, e lo stordimento che abbiamo avuto in seguito alla doppia bomba sganciata del presidente Agnelli, ormai è stato superato e metabolizzato. Ne abbiamo lette e scritte di tutti i colori, sia noi juventini che anche gli altri. Abbiamo toccato le più fantasiose teorie alla ricerca, ognuno di noi, di una verità o di un incoraggiamento. Sotto accusa in primis il presidente e poi la squadra. Il presidente non tanto per aver esonerato Sarri, questo è stato un atto dovuto a tutto l'ambiente bianconero, ma per la scelta apparentemente senza senso di Pirlo e per aver assecondato, l'anno scorso, il duo Cip e Ciop in questa scelta che prendeva spunto dal malcontento del tifoso filosofo e naif 2.0 che annoiato dalle vittorie di Allegri chiedeva a gran voce un nuovo corso estetico, e infine per aver accontentato la squadra che palesamente aveva deligittimato il tecnico.

La squadra, invece, è stata criticata per l'aver "fatto fuori il mister". Ora al di là che quanto successo a Sarri è purtroppo un esempio di quanto sia forte il rapporto squadra/tecnico e se questo non c'è, è sempre il tecnico a pagarne le conseguenze, Agnelli avrebbe potuto fare la voce grossa con i giocatori e far capire a loro che chi avesse continuato con questo comportamento ne avrebbe pagato le conseguenze, come fece Berlusconi con i giocatori del Milan nel primo periodo difficile di Sacchi. Agnelli lo avrebbe fatto, se Sarri fosse stata una sua scelta e se ne fosse stato davvero convinto, come difese a spada tratta Allegri, ma per Agnelli Sarri non era il Sacchi per Berlusconi, ma quindi una volta capito il danno fatto dal punto di vista del rapporto, ha dovuto gioco forza, ma nemmeno tanto, bloccare il danno subito e correre ai ripari. Questo però non vuol dire che nessun giocatore pagherà per questo.

La scelta di Pirlo in realtà non è stato frutto dell'impeto o della rabbia di una notte dovuta alla eliminazione dalla Champions, ma una decisione già presa da giorni, e che probabilmente solo la remota possibilità di una vittoria in Champions avrebbe cambiato. Giusto o sbagliato non lo so, rischioso e azzardato sicuramente. Il problema è capire cosa ha realmente in mente la società e cosa si aspetta ora dalla prossima stagione. Da quello che mi risulta, il presidente ha una ossessione ora come ora e non la Champions ma bensì il decimo scudetto consecutivo, una sorta di pietra tombale su un ciclo leggendario che da un punto di vista del brand, della storia, e dell'immaginario collettivo, solo il 10mo può dare. Ma i problemi sono veramente tanti e andiamo ad analizzarli uno alla volta.

PRIMO GLI AVVERSARI È abbastanza chiaro che il gap tra la Juve e alcune squadre si sia assottigliato parecchio, gli avversari si stanno attrezzando bene e sono sempre più insidiosi. L'Inter, a meno che non ne combini una delle sue e pareggi con la Juventus in quanto a pazzia, confermerà Conte darà continuità a quanto di buono iniziato quest'anno, con altri innesti di qualità in un contesto già ben preciso. La Lazio idem, continuerà il suo lavoro con Inzaghi e farà della continuità il suo punto di forza. Il Milan post Covid-19 ha dimostrato come anche una squadra mediocre, se spinta da un senso di unione tra squadra e allenatore con un personaggio di carisma in grado di trainare il gruppo può tranquillamente dire la sua anche ai piani alti, senza dimenticare i nuovi innesti. La Dea è una meravigliosa realtà, che se non sarà stravolta potrà essere veramente una sorpresa per tutti. Poi il Napoli che anche loro daranno proseguo al progetto di lavoro di mister Ringhio e che con qualche aggiustamento mirato alla rosa può tornare in alto. In questa griglia solo la Juve partirà con una new entry in panchina e un nuovo progetto.

SECONDO LA ROSA JUVE Ecco qui entriamo nel succo del vero problema. La Juve di oggi non è la figlia del mercato sbagliato da Paratici e Nedved lo scorso anno, ma è il risultato di scelte sbagliate, reiterate che sono iniziate dall'estate del 2015, quando il duo era ancora un trio con Marotta. La squadra della stagione 2014/2015 era probabilmente la squadra tecnicamente e fisicamente più forte degli ultimi 9 anni. Dall'inizio dell'era Conte in quattro anni il trio Paratici Marotta Nedved, aveva creato una meraviglia tenendo sotto controllo pure i conti. La difesa, Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci era in piena forma e negli anni migliori, il centrocampo formato da Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio uno dei migliori d'Europa, in attacco l'apache Tevez, Morata più tutti gli altri. Da quella finale di Berlino pian piano è iniziato il lento ma continuo processo di peggioramento della squadra. Prima via Vidal per Khedira, poi Tevez, poi l'anno successivo Pogba per Matuidi ecc..... Se aggiungiamo, poi, che gente come Chiellini, Buffon, Bonucci, Khedira, Matuidi, Mandzukic, sono stati rinnovati a cifre monster fino a praticamente fine carriera abbiamo già un'idea di come si è lavorato. A questi "di vecchio corso" bisogna aggiungere le nuove entrate costose in questi anni che poco o nulla hanno portato di positivo e molti invece di negativo nei bilanci come ad esempio Bernardeschi e Costa, 80 milioni in due di cartellino più oltre 10 milioni di ingaggio netto annuale. I Rugani al quale abbiamo continuato a pagargli vitto e alloggio per fare vacanza. Insomma il quadro generale attuale non è dei migliori, e per forza di cose la prima strada da percorrere sarebbe quella di liberarsi della zavorra e di rinfrescare la rosa. Cosa questa tutt'altro che semplice. La maggior parte di questi giocatori la Juve dovrebbe regalarli soltanto per liberarsi dei loro ingaggi folli, e soprattutto di evitare di ricadere in certe scelte di mercato completamente senza senso come ad esempio Chiesa o Milik. La speranza è che Pirlo possa avere un po' di ascolto e che abbia qualche idea diversa da quelle paventate dalla società e che possa indirizzare il mercato con qualche intuizione giusta.

TERZO L'ALLENATORE È qui si rischia, perché non solamente si riparte da zero, ma si riparte alla cieca, con un esordiente nel senso più profondo della parola che è stato lanciato in prima squadra dal presidente per propria convinzione e scelta. Capire il senso di questa scelta è un lavoro pressoché inutile, forse solo il tempo dirà la verità prima o poi. Di certo c'è che il presidente si gioca molto. Cosa ci si aspetta da Pirlo? Non conoscendolo non c'è nulla sotto il profilo tecnico tattico che che possiamo dire, credo che il primo obiettivo del mister sia uno e uno soltanto. Non fare l'errore che ha fatto Sarri, e che al suo tempo fece Benitez all'Inter, cioè ricreare il gruppo. Alla Juve, prima dei moduli o schemi tattici è sempre contato molto il gruppo, l'unione lo spirito di sacrificio, dove queste cose hanno permesso alla Juve di ottenere più risultati di quanto il reale valore tecnico tattico avrebbe permesso, il rapporto squadra/tecnico è una garanzia in casa Juventus. Sarri questo rapporto lo ha rotto, ha avuto la malaugurata idea che il mondo Juventus potesse adeguarsi a lui e ai suoi metodi, ma qua non funziona così, ci sono delle regole, delle gerarchie che da anni fanno il bene di questa squadra e che difficilmente qualcuno permetterà di rovinare. Giusto o sbagliato la Juve non è una squadra e una società per tutti, non lo è stata per Sarri come non avrebbe potuto esserla per un Cassano o Balotelli, poteva esserla per un De Rossi tanto per rendere l'idea. Ora Pirlo dovrà essere bravo ad entrare nelle dinamiche di questa squadra, che conosce bene, ricreare quel feeling tra squadra e allenatore e soprattutto riuscire a farsi rispettare e seguire con la regola del rispetto porta sempre rispetto. Per il resto, sarà dura vincere ancora da subito, c'è molto da fare e da cambiare, mentre le altre sono già abbastanza pronte e in agguato. Il problema non è vincere, ma almeno rendersi conto che qualcosa con un minimo di senso si stia facendo, e che ci sia nuovamente un programma lungimirante che riporti alla Juve gli equilibri in squadra e nei conti come lo era sempre stato. Una stagione dignitosa che garantisca la continuità di presenza in Champions, e una squadra rinfrescata, ringiovanita che dia la sensazione che il nuovo sentiero possa essere nuovamente vincente a breve sarebbe già tanta tanta roba. Se poi qualcuno vorrà affibbiare il ruolo di protagonista con un Guru in panchina che incanterà il mondo del calcio, allora siamo davanti ad un sicuro fallimento sotto tutti i punti di vista.

RONALDO Che il campione portoghese rimanga oppure no, in ogni caso è un'opzione positiva. Anticipato, egocentrico e viziato quanto volete, ma in campo a trascinare la squadra soprattutto in Champions c'è sempre lui, che i 36 gol stagionali non sono bruscolini. È un giocatore integro ed esperto che se messo in condizioni ottimali sa fare ancora la differenza come pochi. Io sinceramente sarei stato veramente curioso di vedere come sarebbe andata la coppia Ronaldo Lukaku quest'anno... a mio parere avrebbero fatto fuoco e fiamme. Se se ne andrà, comunque resterà l'orgoglio di averlo avuto, e lascerà sicuramente molto spazio a nuove manovre di mercato, alleggerendo il bilancio e non poco. Alla fine, la mia sensazione è quella di una vera e propria ripartenza, e le aspettative dovranno essere sensate e giuste. Vediamo il mercato in uscita e in entrata come si delinea e poi cercheremo anche tirare delle somme più precise, ma al momento non vedo una Juventus che possa vincere il decimo.